sephoraTVD

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Autrice: sephoraTVD

<<come siamo arrivati a questo punto?>> disse Sophia con le lacrime agli occhi, suo fratello era proprio davanti a lei... Dopo anni di guerre, dopo mesi di ricerche, eccolo lì, che le puntava una pistola contro. <<Tutto questo è accaduto solo per colpa tua>> sputò pieno di rabbia Jason; le mani gli tremavano e gli occhi, un tempo del colore del cioccolato, caldi e rassicuranti, ora erano completamente neri e trasmettevano puro odio. Non era più l'eroe che credeva che fosse, questa volta, per la prima volta, non era lì a difenderla ma per fare l'esatto opposto. Credeva che sarebbe morta per qualche motivo stupido, una caduta dalle scale, una cena troppo abbondante oppure semplicemente di vecchiaia e non che venisse uccisa dal sangue del suo sangue; ma in fondo che si aspettava? Il sentiero che era stata costretta a scegliere era senza ritorno e quello di suo fratello altrettanto. Era stato un equivoco, tutta la loro vita lo era diventata; erano stati separati da adolescenti e mandati uno in una fazione e uno in un'altra; senza poter fare nulla erano diventati nemici e Sophia non riusciva proprio a credere che delle semplici mani sconosciute erano riuscite a spezzare un legame di fratellanza tanto forte. L'aria si faceva sempre più pensante e carica di parole non dette <<che colpa ne ho io! Spiegamelo! Me lo devi dire perché proprio non lo capisco!>> esplose la ragazza ormai incurante dell'arma che la minacciava; non le importava niente, voleva solo riavere suo fratello e, in fondo in fondo, sperava che quello fosse solo un brutto sogno e che una volta risvegliata, tutto sarebbe stato come sempre; lui le avrebbe sorriso e avrebbero fatto colazione insieme, proprio come ai vecchi tempi. Ma sapeva che non lo era, quella era la terribile verità.<<non lo capisci?>> scandì bene le parole Jason <<sei sempre stata una stupida, e se non fosse stato per te... Io non sarei così>>disse sprezzante.Quelle parole la colpirono come più di mille aghi, non era mai stato così tagliente e distaccato con lei. Lo credeva sul serio? Non lo sapeva, ma faceva comunque male.<<E allora fallo, uccidimi, liberati di questa persona orribile che ti ha rovinato la vita>> cercò di trattenere ancora le lacrime ma lentamente e inesorabilmente iniziarono ad uscire.Lo sguardo del ragazzo parve vacillare per un momento ma quasi subito tornò una parete di ghiaccio; anche lui stava ripensando al passato, a quando la sua sorellina si era sbucciata un ginocchio e lui l'aveva rassicurata dicendole che non era niente e che c'era lui con lei, oppure quando a scuola la prendevano in giro e lui la seguiva nei vecchi bagni dell'edificio e le asciugava le lacrime. Si sentiva confuso e non sapeva se era davvero ciò che voleva uccidere sua sorella.Sophia lo guardava supplichevole, sperando che cambiasse idea e che capisse che lei gli voleva veramente bene, ma questo sembrò non accadere.Il suo dito si posò sul grilletto e fece pressione. Un rumore assordante riempì l'aria, dopo, tutto silenzio, non si sentiva una mosca volare. Gli occhi della ragazza si spalancarono e iniziò a sanguinare; subito si portò una mano alla spalla per cercare di fermare l'emorragia ma faceva un male tremendo e iniziò a vedere subito appannato.Il fratello cadde in ginocchio e gettò l'arma, non poteva farlo... Era sempre stata l'unica persona capace di capirlo.Si riprese quasi subito e corse vicino alla sorella per sorreggerla; le prese il viso tra le mani e iniziò a piangere <<ti prego... Perdonami... Io... Non so cosa mi sia preso... Non ero in me...>> riuscì a pronunciare tra un singhiozzo e l'altro. Sophia posò la sua piccola mano sulla sua guancia e accennò un sorriso <<non ti incolpò di nulla, sei mio fratello...>> e in quel preciso istante Jason capì l'enormità della cosa che aveva rischiato di fare, stava per tradire l'unica persona veramente buona al mondo.

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