Uragano_18

93 8 0
                                    

Autrice: Uragano_18

"La speranza è l'ultima a morire."

06/11/2014

Un giorno qualsiasi. Una data qualsiasi. Solita vita monotona per tutti. Non per Charlotte Castro. Aveva sedici anni, pensava di poter coronare il suo più grande sogno che stava andando sempre più a crescere da ormai undici lunghi anni. Il sogno di diventare una ginnasta famosa.

Erano le 22:10, aveva appena finito di allenarsi, come ogni giovedì. Non credeva che quell'allenamento fosse stato l'ultimo. Uscì dalla scuola, salutò le compagne e si incamminò verso casa dove l'attendeva la sua adorata famiglia.

Era quasi arrivata al suo quartiere, quasi, ma non arrivò in tempo. Una macchina nera con dei vetri oscurati sfrecciò verso di lei, voleva ribellarsi ma tutto fu inutile...e all'improvviso... tutto buio.

"Sarà morta? Quel pazzo non ha nemmeno avuto il coraggio di soccorrerla." disse una delle persone intorno alla ragazza.

"Sono un dottore, fatemi passare!" tutta la folla si fece da parte, quest'ultimo andò subito a vedere se ci fosse qualche speranza.


"È ancora viva, avvisate i familiari. È la figlia dell'avvocato Castro." continuò, tutti annuirono e si affrettarono ad avvisare la famiglia mentre il dottore portò Charlotte in ospedale.

***
Dormiva da ormai 6 giorni. Per i suoi genitori era come se stesse dormendo da una vita. Non erano abituati a questo lungo silenzio da parte della figlia. La loro unica figlia. Passavano le notti insonni per sorvegliarla semmai si dovesse svegliare. Ma questo i medici non glielo garantirono. Dormiva con quella bottiglietta d'ossigeno affianco. Una fascia sulla testa per coprire la ferita. Il ginocchio sinistro rotto, una costola in frantumi e il cuore che pian piano cedeva.

"Caro, dici che si sveglierà?" disse Anne, sua madre, il marito prese parola.

"Si sveglierà! Deve! Ma il suo sogno non potrà più realizzarlo." rispose Tommaso con il cuore a pezzi e strinse tra le braccia la moglie.

I due coniugi sapevano che il cuore della loro figlia stava cedendo, ma per loro, la speranza di poterla riabbracciare non moriva mai.


***
Sono passati sei mesi da quel giorno. Il dottor Karol Rossi, lo stesso che soccorse Charlotte, decise di tolgliere l'ossigeno alla ragazza.

"Non supplicatemi. Se non si è svegliata in tutto questo tempo non si sveglierà più. Arrendetevi. Vi lascio soli per l'ultimo saluto." detto ciò a malincuore accarezzò il viso della giovane e si congedò.

"E così hai deciso di lasciarci eh?" disse Tommaso stringendo la mano della figlia, dopodiché sua moglie prese parola, nel frattempo la mano sinistra di Charlotte iniziò a muoversi lentamente, ma i coniugi non si accorsero di nulla.

"Piccola mia, non ci lasc..." Anne stava per terminare la frase ma subito venne interrotta da una voce bassa, quasi un sussurro.

"Mamma, papa!" i due si guardarono e subito la lacrime di dolore si trasformarono in lacrime di gioia, di speranza.


***
"Signorina Charlotte Castro. Lei ha subito una lieve commozione celebrale che le ha cusato lo stato di coma. Ha avuto una costola in frantumi, un ginocchio massacrato. Mi dispiace ma non potrà più tornare a fare la ginnasta. È troppo rischioso!" sentendo quelle parole si sentì mancare l'aria.

La ginnastica artistica era sempre stata il suo più grande sogno e non riusciva a credere che a causa di quell'incidente dovrà stare ferma per chissà quanto tempo. Se non per una vita intera.

Il 06/11/2014 fu il suo ultimo giorno da ginnasta. Ma, nonostante tutto, lei non si arrendeva, sarebbe disposta a sottoporsi a qualsiasi terapia per migliorare. Non perse le speranze, sapeva perfettamente che prima o poi avrebbe raggiunto il suo obbiettivo, perchè, dopotutto, LA SPERANZA È L'ULTIMA A MORIRE.  

Concorso scrittura {ISCRIZIONI CHIUSE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora