CeciliaBruni

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Autrice: CeciliaBruni

Nella vita ci sono milioni di cose che andranno male, alcune saranno sopportabili, altre invece saranno insostenibili.
Ci saranno momenti in cui vorrai mollare tutto pensando, erroneamente, che il tuo limite di sopportazione sia giunto al capolinea e sai perfettamente che basterebbe una sola goccia per far traboccare il vaso.
Quei momenti saranno parte costante della tua vita e per superarli basterà solamente continuare a sperare.

Per lei era così.

Sosteneva che la speranza dovesse essere sempre presente anche se minimamente.
Come dice il famoso detto: "la speranza è l'ultima a morire".
Quanto è bella questa frase?
Riesce a racchiudere un significato profondo con solamente sette parole, è come per dire : "so che la vita è dura, ma tu continua a lottare perchè ne vale la pena e i tuoi sforzi di continuare a sperare e sognare saranno ricompensati".
La speranza è tutto ciò di cui è fatta una persona...per capirlo basta farsi una domanda: "perchè io vivo?"
Ci sono varie opzioni e nessuna di queste può essere considerata errata: "per il futuro?", "per la mia famiglia?" "per uno scopo personale?".
Tutte queste sono rappresentazioni della speranza: io spero in un futuro brillante, spero per una famiglia felice e in salute, spero di raggiungere i miei obiettivi.
È tutto legato alla speranza ed è per questo che ognuno di noi deve, in un modo o nell'altro, continuare a far vivere questo "sentimento" in sè stesso.
La vita è fatta di discese e di salite e l'altezza di tali "montagne" è inversamente proporzionale a quanta speranza noi abbiamo e coltiviamo in noi stessi: all'aumentare di una, diminuisce l'altra.

Tutti gli avvenimenti negativi per noi rappresentano il buio più totale che ovviamente ai nostri occhi sembra impossibile da sconfiggere, ma lei non la pensava così.
Lei continuava a sperare e per lei quell'immensa oscurità si era trasformata in un piccolo puntino nero in mezzo al mare di positività che la circondava.

Lei continuava a credere in un futuro radioso, in una vita perfetta e senza problemi, senza preoccupazioni.
Credeva che tutto, un giorno, sarebbe andato per il verso giusto, che il sole sarebbe tornato a splendere dulla sua cupa, fragile, inutile vita.
Credeva che un giorno la malattia se ne sarebbe andata e che lei sarebbe potuta tornare ad essere quella giovane donna piena di vita, con i suoi bei capelli biondi lunghi fino alla fine della schiena, non con la parrucca che la chemioterapia le aveva procurato.
Credeva che prima o poi il suo sperare continuo l'avrebbe ripagata e che l'avrebbe salvata.
Credeva che tutto si sarebbe aggiustato e che il suo sogno di essere una ragazza normale si sarebbe avverato.
Lei era così: una carica di positività che vedeva sempre il lato positivo, una di quelle che ti fanno comparire il sorriso solo a vedere il loro, una di quelle che trasmettono allegria, energia, speranza.

Lei ha continuato a lottare e sperare nonostante il suo corpo fragile non glielo permettesse.
È andata avanti, finchè la parte negativa ha avuto la meglio e ha preso il sopravvento su tutto, su di lei.

L'oscurità, il buio, la fine, la morte.
Ecco, la morte ha vinto.
Tutti i suoi sforzi sono stati vani e lei non ha potuto fare altro.
Ha sperato fino alla fine ed ha perso.
Ha vissuto la sua vita con la convinzione di potercela fare, ha percorso il suo cammino a braccetto con la speranza ed è arrivata al "traguardo" sempre con essa.

È vero: la speranza è l'ultima a morire e ci accompagna fino alla fine dei nostri giorni, lasciandoci quel minimo desiderio di una vita felice.

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