Autrice: AliceLustrissimi, buona fortuna!
Quando entro in stanza trovo un ragazzo, con i capelli arcobaleno ed un fisico scheletrico, seduto sul letto della mia ipotetica compagna di stanza che non ha ancora deciso di mostrarsi al genere umano. sono praticamente disperata,addossata alla porta , e non ho la più pallida idea di cosa dire e di come io possa sembrare . mi si avvicina con un sorriso comprensivo < piacere io sono Hector il tuo compagno di stanza e so' che ti stai chiedendo perché hai un compagno maschio... be io sono gay ... spero che per te non sia un problema> afferma un po' imbarazzato. come può pensare che essere gay sia un problema ? insomma siamo nel 2015. < no , nessun problema >affermo in tono un po troppo brusco dirigendomi verso il bagno , mi segue , e mentre cerco di rendermi presentabile lui si schiarisce la voce .oh mio dio ! posso essere lasciata in pace? ovviamente no. mi giro verso di lui con sguardo interrogativo, mi si avvicina e inizia a spalmarmi del correttore sulla faccia.<vedi. con il tempo imparerai che per nascondere il dolore con un po' di correttore,del resto la gente pensa di sapere come stiamo semplicemente vedendo il nostro viso, quindi...> accenna una risata ma il suo sguardo è cupo, mi chiedo a cosa stai pensando e a che cosa lo abbia portato qui . < grazie > dico ma poi ricomincio subito a piangere: per quello che ho perso non basta il correttore . come ho fatto a essere così cieca? le sue parole... erano diverse ... così diverse da come l 'ho sempre visto , così diverse da quelle della sera prima. Hector mi stringe a se, mi stringe molto a dire il vero, ma non mi sottraggo ,ho propio bisogno di un abbraccio. <il ragazzo che ha dormito in sala d' attesa credo non centri qualcosa con questo malumore o è solo colpa di quella stronza della psicologa?> la psicologa. merda. me ne ero dimenticata. non voglio andarci ora: sembrerei più instabile di quanto non sono già.< non ci sono andata dalla psicologa e tu come sai che ha dormito qui? e perché non sei venuto a dormire in camera sta notte?>non risponde e continua truccarmi.<io non sono una persona che sta simpatica alla gente, non da sempre ,ma questo non conta, quindi faresti meglio a non cercare di essere mia amica> oh perfetto... quanto odio i ragazzi: sono così strani , poi si permettono di dire che loro non ci capiscono,ma la maggior parte delle volte siamo noi che non capiamo loro.< be ho bisogno di un amico perché il mio migliore ,e unico , amico è un cretino che mi bacia e poi si incazza quindi...> è vero ho bisogno di un amico. continua a mettermi l' eyeliner e scuote la testa.< senti, sembri molto simpatica e tutto... il problema è che se diventi mia amica nessuno qui ti rivolgerà più la parola> non ha senso quello che dice . perché mai lui sta così antipatico a tutti? a me sembra più tosto... be non saprei dire non riesco a farmi un opinione su di lui, di solito ci riesco sempre mi basta guardare la gente, ma l' unica cosa che vedo quando guardo è il dolore . un dolore che c' è da tempo e che non accenna ad andarsene. quando lo guardo vedo solo un ragazzo anoressico, con un pigiama con gli unicorni e un viso scavato. mi chiedo se la gente veda questo quando mi guarda, se vede questo tipo di dolere nei miei occhi . <mi basta un amico e non ho la forza di cercarne un altro quindi congratulazioni mi hai vinto. rassegnati > fa spallucce come per dire: fa come ti pare ma poi non lamentati con me delle conseguenze.
<fatto> mi sorride soddisfatto. spero di non sembrare un panda... oh cristo! sono meglio del solito. chiederò a lui i trucchi d' ora in avanti per due semplici ragioni: 1. non voglio più parlare con Emis,mi fa male solo pensarlo me è così... 2. non ci si trucca poi così spesso in ospedale. <non ti trucchi spesso vero? non ho visto trucchi qui nel bagno> mi dice rimettendo tutto in ordine< i miei trucchi ce li ha Emis e non ho intenzione di richiederglieli quindi... non è che potresti prestarmi i tuoi ?> dico cercando di mostrami calma . < si certo ma solo se mi racconti cosa è successo tra te ed il ragazzo della sala d' attesa.... aspetta come hai detto che si chiama... Emis? ah e soprattutto è etero?> ci sediamo sul suo letto e io gli racconto tutto, sento di potermi fidare non so' perché. piango disperata dal inizio alla fine ma lui non accenna a consolarmi . gliene sono grata. spesso la gente pensa che stare vicino alle persone malate voglia dire prendersi cura di loro, dargli consigli . non è così . le persone malate vogliono qualcuno che le ascolti e basta , senza doversi preoccupare di ricevere un consiglio che no riusciranno a mettere in atto o di non essere capiti.lui questo lo sa ed ecco perché non prova a consolarmi. quando finisco mi asciugo le lacrime lui mi guarda perplesso e infine mi domanda <quindi è etero?> rido come una pazza e gli tiro un cuscino < si! è decisamente etero> rido più forte.rido per non piangere ancora, rido perché mi sono rotta di stare male per persone a qui non importa assolutamente nulla di me.se fosse così facile oggi peserei 50 kg. se solo si potesse guarire dai ricordi.non credo si guarisca mai veramente da una malattia come l' anoressia però ci sono dei momenti in cui morire non è più una certezza, momenti in cui respiri come tutti.non si può guarire dai ricordi e sono fermamente convinta che nessuno ci riesca ma si può tentare di respirare normalmente magari anche portandosi per un po' una bombola d' ossigeno dietro. non si dimentica nulla. non si può dimenticare il giorno in cui hai smesso di mangiare, quello del tuo primo bacio,quello di quando hai capito di non andarti più bene.sopratutto non si possono dimenticare le parole cattive della gente e il sapore delle tue risposte che ti marcisce in gola. non si dimentica ma si va avanti tra urla e pugni. ci si trova un piccolo spazio nella testa in cui appoggiare un baule con dentro i brutti ricordi e i brutti pensieri. lo si chiude con un lucchetto e ci si scrive sopra:- NON APRIRE FINO A QUANDO NON MI RENDERANNO PIÙFORTE-
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