MarisaCelentano

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Autrice: MarisaCelentano

Dicono che la vecchiaia è un posto in cui si vive di ricordi, in cui hai visto così tante cose della vita che ormai è arrivato il tempo di godersi i restanti giorni in tranquillità.
Io dico che seppure sono vecchia, ho ancora così tanto da dare e da dire ancora.
Mi chiamo Ashley Olsen, ho 87 anni e sono più di 15 anni che giro per le scuole elementari e superiori per raccontare testimonianze della seconda guerra mondiale, perché nessuno possa dimenticare mai l'orrore e il dolore di quei giorni onde evitare che possa ripetersi.
Stamattina ho un incontro con una classe dell'ultimo anno delle superiori, stare in mezzo ai giovani riesce a farmi sentire ancora cosi' viva, mi sento rinvigorire e credo che sia una cosa che non smetterò mai di fare.
Prendo una foto dal cassetto, quella che porto sempre con me e vado in questa scuola accompagnata da mia nipote in auto.

Queste scuole non smetteranno mai di sorprendermi, ogni anno il degrado è maggiore e mi rendo conto di quanto sono stata fortunata a nascere 87 anni fa, quando esistevano ancora dei solidi principi e le ragazze conservavano la loro dignità.
Entro in classe e sono tutti seduti ai loro banchi.
''Ecco la signora Olsen; oggi vi parlerà della vita durante la guerra.'' Dice la professoressa appena entro in classe.
Mi fanno accomodare su una sedia al centro della classe e inizio la mia storia.
''Buongiorno ragazzi, quella che voglio raccontarvi non è la vita di un soldato in guerra che ha visto la morte e il dolore, dopotutto sono una donna e all'epoca era una gran fortuna.
Noi avevamo il compito di restare a casa mentre i nostri padri e i nostri mariti erano chiamati al fronte.
Non ho visto con i miei occhi la morte e non posso parlarvi di sangue e macerie; ma vi parlerò' di quello che si nasconde dietro.
Del dolore di chi aspetta a casa per giorni, forse anni, di poter rivedere un suo caro tornare; di chi, tutt'oggi ancora aspetta che questo torni.
Questa non è la mia storia, ma è una storia di una mia cara amica, si chiamava Mary ed eravamo migliori amiche all'epoca, inseparabili.
Aveva solo 17 anni all'epoca e frequentava un ragazzo, Travis, da ormai qualche mese, erano così innamorati da far invidia a chiunque, me compresa.
Stavano sempre insieme e non l'avevo mai vista tanto contenta prima d'ora.
Era il 10 Giugno 1940, quando tutti gli uomini, dai 18 anni furono chiamati alle armi e Travis dovette partire pochi giorni dopo insieme a mio padre e tanti altri uomini del paese.
Furono mesi terribili, l'intero paese aveva perso colore, mancava quell'amore che di solito aleggiava nell'aria e bastava fermarsi a pensare un solo istante per ritrovarsi in lacrime.
Vivevamo ogni giorno con la speranza che il nostro grande amore o che un nostro caro tornasse, ma questo non accadde, non i primi mesi.
Vivevamo nella miseria più assoluta, a quell'epoca ogni cosa veniva utilizzata per la produzione bellica ed era davvero difficile tirare avanti.
Dopo due mesi mio padre fece ritorno a casa, Travis invece tornò dopo 3 mesi e mezzo e restò a casa per altrettanti mesi prima di ripartire per il fronte.
Era il 1941 ed eravamo nel pieno della guerra e non vi era la minima speranza che quella guerra potesse finire presto.''
Mi interrompo per un po' persa nei ricordi di quei terribili anni.
''Poi?'' chiede una ragazza interrompendo i miei pensieri.
''Travis passò ogni secondo con Mary, tutto il tempo che passò al paese lo trascorse in sua compagnia, senza mai allontanarsi di mezzo metro. Ottennero perfino il permesso di poter dormire insieme, che a quell'epoca era una grande concessione, non come ora.
Comunque, quando Travis partì di nuovo per la guerra Mary era distrutta, non voleva magiare o uscire e solo 3 mesi dopo capì il perché, era rimasta incinta, nel suo ventre stava nascendo il frutto del suo amore per Travis e non sapeva se suo figlio o sua figlia avrebbero mai avuto la fortuna di incontrare suo padre.
Quando la guerra finì, nel 1945, Abby, la figlia della mia migliore amica aveva appena 3 anni e Travis non ha mai fatto ritorno.'' concludo abbassando lo sguardo a quel riccordo.
''È stata dura riprendere a vivere nonostante quelle perdite e tante persone non ce l'hanno fatta.
Questo per farvi capire che la guerra non ferisce solo i soldati, la guerra colpisce anche tutti li affetti che ci sono dietro.
Tutti i bambini rimasti orfani e le mogli senza i loro mariti.Per questo evitate di arrivare alla violenza, porta solo tanto dolore''
Tiro fuori la foto dalla tasca e gliela mostro, è in bianco e nero e ritrae due ragazzi sorridenti che si baciano.
''Questi sono Mary e Travis, è l'unica foto che hanno insieme.''

Dopo aver salutato i ragazzi mi auguro con tutto il cuore che possano aver compreso quanto dolore ci sia dietro una guerra e quante sono le persone a soffrirne.
Mentre sono in auto con mia nipote, il nostro silenzio viene interrotto da una domanda.
''Nonna, se quella foto è l'unica che hanno Travis e Mary, perché ce l'hai tu? Insomma non dovrebbe avercela sua figlia?O sua nipote?''
Abbasso lo guardo e fisso l'immagine che ritrae me e l'amore della mia vita, lei ha capito ma non posso confessare, questo è il mio segreto.

Quando torno a casa tutta la mia famiglia è tutta riunita intorno alla tavola.
Mi perdo a fissare Kate, mia figlia, mentre con tanta cura aiuta mio marito a mangiare.
''Dai papà, fai il bravo voglio solo aiutarti.'' gli dice e gli dà un bacio.
E penso a come reagirebbe se sapesse che quello non è suo padre, a cosa direbbe se sapesse cosa gli ho nascosto per tutti questi anni, a come sono stata brava a mantenere il mio segreto senza svelarlo a nessuno.
Kate non lo sa che suo padre non l'ha mai visto, che è stato l'amore della mia vita ma che ho preferito risparmiarle tutto quel dolore.
È il mio segreto e lo custodirò sempre con me.

E vedessi Travis, vedessi quanto è diventata forte e bella tua figlia, è felice e sposata ora, ha perfino una bambina, una ragazza ormai; è furba e intelligente proprio come lo sei tu.
La tua storia l'ho raccontata e continuo a farlo, tutti devono sapere che sei un eroe, il mio eroe.
Ma l'ho mantenuta la mia promessa, tua figlia non piangerà o soffrirà per un dolore che non gli appartiene se posso impedirlo e spero di star facendo la cosa giusta.
Perché certe volte, questo segreto mi tiene sveglia la notte, mi fa passare la fame e piangere senza sosta; ma ti amerò per sempre.  

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