Ortopedia (2)

513 38 9
                                    

“ Sandra ma è possibile che qua dentro si metta tutto in disordine! Avevo chiesto di non toccare niente! Siamo sempre alle solite!” sbraito. Non c'era un giorno in cui non mi incazzavo perché la mia scrivania veniva messa sotto sopra.
“ dottore mi scusi ma la paziente di prima chiedeva la sua cartella e Stefania non l'ha trovava”
“ dovete chiedere a me!! Sono io l'ortopedico! Lei non ci deve mettere mano”
“ mi scusi” mi dice. Non ce l'avevo con lei era la mia infermiera mi aiutava sempre a gestire tutti quanti quando c'era troppa gente ma non sopportavo il disordine.
“ dai vedi se ci sono altri pazienti!” affermo, mentre mi siedo dietro la scrivania cercando di sistemare tutto quel disastro. Annui e uscì fuori.
Guardo per un secondo quel bicchiere di caffè che non presi per colpo della tizia in corridoio. Non aveva nient'altro da fare che perdersi dentro la borsa, pazzesco come tutte le donne abbiano il mondo la dentro e non trovino poi niente.
Sistemo le cartelle in ordine alfabetico. Cerco persino di non combinare disastri sull'agenda.
“ dottore non c'è nessuno. Il suo turno è finito. Domani c'è un intervento” annuisco
“ si Sandra ricordo. La ragazza di diciassette anni, spero di riuscire a darle una nuova vita”
“ non si abbatta " mi dice guardandomi come una mamma guarderebbe il proprio figlio. Le volevo bene.
“ grazie" tolgo il camice per appenderlo e prendo la valigetta che mi portavo sempre dietro. “ se ci sono novità o qualsiasi cosa mi chiami. ” oggi era di turno lei e quindi sarebbe rimasta a controllare i pazienti ricoverati.
“ non si preoccupi dottore. Se ci sono casi urgenti la chiamerò” la saluto uscendo definitivamente dalla stanza.

Una volta fuori apro lo sportello della macchina buttando tutto dentro. Mi sedio sul sedile sospirando, appoggio le mani sul volante e torno a casa. Apro il cancello grande per mettere dentro la macchina.
“ ciao amore di mamma” la vedo uscire non appena mi vede.
“ ciao mamma" dico rispondendola. Ero stanco e avrei preferito salire in casa
senza conversare con nessuno. Abitavamo in due case diverse una affianco all'altra ma con il giardino comunicante.
“ tutto bene? Ti preparato qualcosa mangiare!”
“ non ho molta fame mamma. Voglio riposare domani ho un intervento importante, devo studiare con attenzione tutti i passaggi per non sbagliare"
“ capisco. "
“ papà?”
“ in studio che ha delle carte da portare all'INPS domani. ” senza dire niente le lascio un bacio sulla fronte ed entro in casa,  chiudendo definitivamente la porta alle mie spalle.
Il rapporto con i miei genitori era normale, quello di un genitore e un figlio, da qualche mese a questa parte si stavano raffreddando. Il fatto di non vederci tutti giorni e che io fossi stanco ci stava allontanando. Sapevo che poi continuassero a chiedermi di voler una fidanzata a casa e che puntualmente io non volevo ed ero persino troppo impegnato a lavoro a loro non importava molto. Pensavano che la dinastia era importante portarla avanti. Avevo una sorella più grande che sognava da un sacco di tempo di diventare avvocato è studiava assinuamente per diventarlo. Ero orgoglioso di lei.

Allo stesso tempo io non volevo lo stesso dei miei genitori, volevo creare una famiglia solo quando ero sicuro della persona che amavo e in più non avevo trovato quella giusta. Dopo l'ultima Relazione dove sono stato tradito non mi va più di saperne dell'amore preferisco stare nel mio posto, serenamente. Avevo 27 anni e volevo ancora costruirmi un futuro migliore.
Mi butto sul divano con un birra e chiudo gli occhi sorseggiandola con calma, nessuno mi seguiva e nessuno mi avrebbe messo pressione la dentro.
Metto la mano di nuovo ai documenti per l'intervento di domani, la ragazza era arrivata in ospedale sveglia e piena di dolori, la sua schiena aveva smesso di funzionare non si muoveva più nonostante la sensibilità ovunque in tutto il corpo. Con le lastre e le varie tac sono riuscito a trovare il problema che spero di risolvere domani.

I Colori Dell'Amore 🌈💕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora