Niente di buono (56)

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Emma è andata con sua madre e suo padre in ospedale per la radioterapia di cornad. Speravo in buone notizie oggi. La mia ragazza non aveva dormito per niente, non voleva restare da me per lasciare suo padre da solo così per stanotte mi sono trasferito da lei.
Non so a che dovrebbe rientrare, mi aveva detto che sarebbe passata a casa quando sarebbe finito tutto, così decido di preparare il pranzo almeno poteva mettere qualcosa nello stomaco.

Metto su l'acqua della pasta, sistemo la padella per fare un po' di sugo con dei pomodori che mia madre aveva comprato in mattinata. Dovevo ancora vedere le pratiche per lo studio nuovo, non vedevo l'ora di tornare a lavorare, avrei voluto chiedere a Sandra di venire ad aiutarmi. È sempre stata una manna dal cielo in ospedale. Emma non era ancora d'accordo che io non mi impuntassi per tornare a lavorare lì, ma dopo quello che era successo non mi sarei sentito a mio agio. Tutti ci avrebbero guardato con oggi diversi, chi più chi meno non sapeva le cose avrebbe continua a credere che io avessi tradito Emma e non volevo questo.
Ad interrompere i miei pensieri è il campanello che suona. Spengo il primo fornello per non bruciare nulla, mentre lascio l'acqua sul fuoco. Raggiungo il citofono dove fuori vedo Emma. Apro il cancello e poi la porta. Una volta che è davanti a me, mi accorgo che ha gli occhi rossi e singhiozzava parecchio.
“amore! ohi! Che succede? ”
“ stringimi ti prego!” non ti dico nulla. La trascino dentro mentre è attaccata il mio corpo. Si lascia stringere, sento la mia maglietta tirare come se avesse presa con i pugni.
“ mi puoi dire cosa sta succedendo?” le chiedo dolcemente. Non risponde. Continua a piangere. “Emma così ti sentirai male. Respira per favore! " Le dico cercando di calmarla.

“ amore” la chiamo cercando di staccarla per guardarla negli occhi, oppone resistenza, finché ci riesco

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“ amore” la chiamo cercando di staccarla per guardarla negli occhi, oppone resistenza, finché ci riesco.
“ mio padre ha fatto la radioterapia, ha detto la dottoressa che nonostante la cura le cellule ricresceranno più grandi tra un paio di settimane e a quel punto non ci sarà più niente da fare. Il tumore è maligno e neanche la chemio riesce ad ammazzarle del tutto le cellule. ”
“ quindi potrebbe avere pochi mesi di vita?”
“ si. Ma non può andare così Simo. Io non posso vivere senza di lui”
“Emma ascolta qualunque cosa succeda non puoi prevederla. ”
“ ma non voglio che l'unica persona che si è preso cura di me mi abbandoni. Io ho bisogno di lui.” le accarezzo le guance portando via quelle grosse lacrime che continuavano a scendere copiose nel suo viso.
“ non sono buone notizie come non puoi sapere che magari accada un miracolo. Emma queste cose bisogna prenderle di petto. Te lo aveva già detto prima di iniziare queste cure che sarebbe potuto succedere. ”
“ mi aveva promesso che avrebbe combattuto e che non mi avrebbe lasciato mai.”
“ sono promesse che si possono provare a mantenere, ma sai bene che con le malattie non puoi mai averne la certezza di poterlo fare. ” si appoggia al mio petto rincomiciando a piangere.
“ ho il cuore in pezzi. ”
“ lo credo amore”
“ è sempre stato fondamentale per me lui. ”
“ e anche per lui tu lo sei stata. Sei sua figlia,ti ha cresciuto e ti ama da morire. Ma questa cosa non l'ha scelta lui.”
“ la vita è crudele. Mi porterà via la cosa più importante della mia vita, avrò una persona che nemmeno sa come sono fatta e avrò te. Mi fa così male sapere che potrebbe andarsene da un momento all'altro. ”
“ la tua vicinanza lo aiuterà a combattere ancora. Ha di nuovo qualche ciclo?” annuisce.
“ altre tre sedute di chemio e due di radioterapia. Poi vedranno con un risonanza come stanno le cose e ci diranno tutta la verità. Ma già oggi non ci danno molte speranze!” tira su il naso. Mi faceva tenerezza vederla così, era parte di me ora, ogni cosa che le succedeva la sentivo anche mia. Dovevo essere forte per due da oggi in poi, perché sarebbe potuto crollare da un momento all'altro. Mi dispiaceva un sacco per Conrad era una brava persona, è tutto questo non lo meritava, non meritava nemmeno di vedere sua figlia soffrire così. Dopo aver trovato sua madre molto probabilmente stava per perdere un pilastro importante della sua vita.
La tengo stretta. Mi ricordo dell'acqua così la trascino abbracciata senza farle male con me in cucina. Controllo se sta bollendo e ci verso il sale.
“ non ho molta fame” mi confessa senza muoversi da dentro l'incavo del mio collo.
“ ho preparato un sugo strabiliante non puoi non provarlo. ”
“Simo”
“ no, amore non resterai senza mangiare non oggi che sei con me”
“ volevo dirti che Ti amo” mi sussurra baciandomi poco dopo.
“anche io ti amo pupa”

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