Scoprirlo così (38)

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Flashback

“amore sei pronta?” chiedo ad Emma mentre sto aspettando che esca dalla sua stanza. Suo padre è salotto che guarda una partita. Noi abbiamo appuntamento con il mio amico al locale qua vicino. Non faremo tardi perché dobbiamo andare a letto presto. Io ho il turno di mattina mentre Emma nel pomeriggio.
“eccomi” la vedo arrivare verso di me con un bel vestito rosso, scollato sulla schiena e leggeremente solo davanti.
“ tu mi vuoi morto?” le domando
“ perché? Sei geloso?”
“ sei bellissima e oggi mi dovrai stare vicinissima” ridacchia.
“ non mi staccherò un secondo”
“  mi vuoi morto sicuramente” guardo le sue bellissime gambe e vi prego ragazzi.. c'è così tanto da vedere che se non fosse per sua padre qui in casa molto probabilmente starebbe sul un letto mentre lo facciamo.
“ andiamo. Ciao papà a stanotte.”
“ ciao ragazzi. Buon divertimento” non stacca nemmeno gli occhi dal televisione.
Usciamo da casa sua, saliamo sulla mia macchina e andiamo verso il locale che avevo prenotato dove c'era il mio amico ad aspettarmi. Ha detto persino che c'era una sorpresa per me.

Arriviamo dopo dieci minuti. Scendo è apro lo sportello alla mia fidanzata. Le prendo poi la mano e arriviamo all'entrata. Daniele mi saluta con la mano, con lui una ragazza bellissima.
“ alla buon ora” dice.
“ scusaci ma abbiamo avuto dei problemi a lavoro” dico. Cercando di non far cadere le ore di ritardo su Emma.
“ non vi preoccupate. ”
“Dani, lei è Emma la mia Ragazza. Lui è il mio migliore amico. ”
“ Daniele piacere. Simone mi ha parlato molto di te. Sono felice di conoscerti”
“ grazie per lo sputtanamento” ridiamo.
“ lei è Ada la mia fidanzata. ”
“Simone piacere”
“Emma” le stringiamo la mano e lei ci sorride.
“Ada, sono contenta di conoscervi. Daniele non parla d'altro di Simone. Mi ha sempre detto che sei un vero amico. ”
“ ci conosciamo da quando eravamo bambini, la nostra amicizia dura da anni”
“Emma tu invece vivi qui?” le chiedo Ada.
“ si vivo qui da un po'. Sono nata a Milano però, i miei genitori sono maltesi”
“ wow. Sono stata a Malta l'anno scorso. È bellissima quell'isola”
“ un giorno ci andrò. Vorrei conoscere i miei nonni” la guardo sorridendo.
“ sono sicura che il tuo sogno si possa realizzare.”
“ dai andiamo a berci qualcosa, mica restiamo qui con la gola secca!”
“ non incominciare! Domani lavoriamo e devo riportare Emma a casa. Suo padre se arriva a metà mi spezza le gambe a me. Quindi vacci piano. ” gli dico ridacchiando. Vedo Emma sorridere ad Ada e iniziare a parlare con lei mentre si siedono in due divanetti, io Dani andiamo a prendere da bere.
“ sono felice per te simo!” afferma a cuore aperto. Sapevo di potermi fidare di lui.
“ lo sono tanto anche io. Per me e per te. Finalmente possiamo essere felici e sereni”
“ ci puoi giurare!”
Fine flashback

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Il giorno seguente.
Pomeriggio ore 16:45

Arrivo all'ospedale. Entro dentro, passo per i corridoi verso la mia stanza. Sento una voce arrivare dal box degli esami.
“leti non posso”
“Rosanna hai il diritto di dirle che sei sua madre ” ma di chi parlano? È soprattutto perché letizia è qui quando dovrebbe essere in ginecologia? Simone dovrebbe essere nel suo ufficio mentre rosanna è qui. Qualcosa non mi torna.
“ho promesso di stare zitta. Io le ho gia fatto del male. Non posso davvero!” 
“ tu non lo sai se lei vuole conoscerti. Non sai nemmeno se vuole spiegazioni. L'hai abbandonata prima o poi glielo dovrai dire che sei tu sua madre.
“ lei mi conosce già sono l'infermiera del suo ragazzo.  ” non stavo capendo nulla. Ero ferma al centro del corridoio con la testa in palla.
“Rosanna, devi dire ad Emma che tu sei sua madre. Da quando l'hai rivista che non fai altro che dirmi questa cosa. Parlale. In un modo o nell'altro si troverà una soluzione.
“ io ho promesso a Cornad che me ne sarei stata al mio posto, se un giorno l'avrei ritrovata. Io l'ho abbandonata e io non sono più una parte essenziale della sua vita. ” non potevo crederci. Ero scioccata da ciò che avevo sentito. Spingo la porta in vetro , è appaio davanti a loro. Quella che dovrebbe essere mia madre mi guarda come se fossi una terrorista e non avrei dovuto sentire quelle cose. “Emma” riesce solamente a dire.
“ perché non me lo hai detto? Mi conosci da settimane ormai, lavori con Simone e non hai mai provato ad avere un rapporto con me per dirmelo. Perché mi hai abbandonato? Perché hai fatto in modo che papà decidesse: che tu non mi dovessi dire niente? Sono stata male e lo è stato pure lui” mi guarda.
“ Emma io non volevo che tu
soffrissi. ”
“io volevo sapere. NE AVEVO IL DIRITTO. CAZZO!”
“ Ti chiedo scusa ” La guardo e vado
via. Raggiungo la stanza di Simone.
“amore che succede?” lo abbracciò scoppiando a piangere a dirotto. Singhiozzo.
“ Rosanna è mia madre” confesso piangendo.
“che stai dicendo?”
“ erano lei e letizia nel box delle analisi, stavano parlando e così ho sentito tutto. Ha detto persino che aveva promesso a mio padre di non dirmi nulla se mi avesse incontrata un giorno. Anche lui non mi hai mai detto tutta la verità. Sono in mezzo a delle menzogne. ” affermo piangendo senza sosta. Simone mi stringe al suo petto cercando di calmarmi.
“ shh, ora ci sono io con te”
“ avrei voluto avere delle spiegazioni. Avrei voluto che fin da subito mi avvertisse di essere quella persona che non ha mai avuto le palle di crescermi. Invece, ha continua a fare finta di nulla”
“ sono sicuro che ti darà le dovute spiegazioni...”
“adesso? Solo perché gliele ho chieste? Non le voglio. Io non voglio nemmeno averci a che fare nella mia vita. E mio padre stasera mi sente. Non avrebbe dovuto nemmeno lui. Gli avevo chiesto di essere sincero, chissà da quanto portavano avanti questa cosa, lui sapeva che lei lavorava qua. Ma finché non mi avesse visto non era un problema. ” provo a staccarmi ma lui tiene salda la presa.
“tuo padre avrà sbagliato non lo metto in dubbio. Ma se ti avesse detto che non voleva che tu sapessi chi fosse: ti saresti arrabbiata ancora di più. ” mi dice. Non aveva tutti torti.
“ non c'è mai qualcuno però che prova a capire come ci si sente in questo momento. Sembra che la menzogna viva nella verità. ”
“ adesso sei scioccata è normale amore. Ma sono certo che tuo padre potrà spiegarti perché questa cosa sul mentirti e hai me. Quindi non sei sola. ” gli sorrido. Sapevo di poter contare su di lui. Mi bacia quasi come se fosse un soffio sulle labbra, poi mi abbraccia. Starei qui per sempre.

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