Lieta notizia. (83)

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Erano tutti qui davanti a noi

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Erano tutti qui davanti a noi. Avevo preparato con mamma ogni minimo dettaglio della cena, ero parecchio agitata, non sapevo come l'avrebbero presa i genitori di Simone. Alla fine stavamo insieme solo da un anno e non avrei voluto che pensassero male di me o di noi.
Simone mi tocca la gamba da sotto il tavolo cercando di calmarmi. Era impressionante come riuscisse a capirmi anche senza guardarmi negli occhi. Sentiva ogni mio stato d'animo ed ero molto fortunata ad averlo al mio fianco.
Daniele versa della coca cola ad Ada mentre gli altri chiacchierano tra di loro. Sentivo la mancanza di papà, in questo giorno, sarebbe stato bellissimo averlo con noi.
" scusate" dico fingendo un colpo di tosse.
"Emma che succede?" Sara si affretta a chiedermi preoccupata.
" io e Simone dobbiamo dirvi una cosa molto importante. Non so nemmeno da dove incominciare" respiro " in questo momento uno sguardo di papà mi avrebbe aiutato, ma sono sicura che lui è qua lo stesso con noi. Comunque..." Simone mi invita a dirlo "... Noi stiamo per diventare in tre. Sono incinta" tutti ci guardano. Succede in un secondo: la famiglia di Simone mi travolge in un abbraccio. Maria piange e Sara lo stesso. Il padre di Simone invece continua a dire: non ci credo! Non ci credo! Sorrido.
" quindi è vero?" mi chiede Ada guardandomi.
" si. Sono felice" confesso.
"anche ioooo amicaaa" mi abbraccia e Daniele colpisce Simone. Gli fa una battuta tra maschi « hai colpito e segnato amico eh!» Simone ride anche se è un po' imbarazzato visto che ci sono i suoi.
" Emma come ti senti?" chiede mia suocera. Mia madre era rimasta seduta al suo posto. Non capivo perché.
" all'inizio non è stato facile accettarlo. Ho troppe paure dentro di me, ma poi oggi quando ho fatto l'ecografia e l'ho visto. Ho capito che non potevo non perdermi una cosa del genere. Già lo amo."
" siamo molto felici!" dice Sara come se fosse una bambina.
" tu tieni le mani giù dalle carte di credito che già vedo tutto verde! "
" chi io?"
" si tu! Sara ti conosco"
"Simo è mio nipote. Non puoi impedirmi di comprare delle cose"
" per cose intendi casa nuova, ti dico già fermate!" iniziamo a ridere. Mentre gli altri parlano di questa cosa mi avvicino a mia madre che si era allontanata.
"mamma" la chiamo.
" non ti merito!"
"ehi, ma che dici? "
" lo visto oggi come ti tratta tua suocera. Ed e' ciò che io non ho mai fatto. Lei ha un istinto materno avendo cresciuto due figli. Lo vedo come ama entrambi. Io non potrò mai essere questo. "
" non siamo tutti uguali mamma. È poi me lo hai sempre detto: dagli errori si cresce!"
" ma se hai paura di diventare madre è solo colpa mia. Se io non ti avessi abbandonato ora non saresti così. "
" non puoi averne certezza. Magari ero cresciuta nella migliore famiglia del mondo eppure avrei avuto le stesse paure. "
"Emma"
"Mamma, ascoltami, tutte le persone nella vita fanno degli errori. Ho faticato ad accettare i tuoi, è stato difficile perché non capivo i motivi e tu per tanto tempo non mi hai dato delle spiegazioni. Papà non c'è più e io senza di te non potrei farcela.
La famiglia di Simone c'è, ci sarà, ed è anche un po' la mia. Ma io una madre in ogni caso ce l'ho. Quando avrò bisogno di una madre chiamerò te e non Maria. Sei la prima ad averlo saputo. Per favore!" mi abbraccia. " non lasciarmi proprio adesso. Io voglio che mi stai vicino. Tuo nipote avrà bisogno di te" non dice niente. Mi stringe e basta.
Torniamo dagli altri e continuano la nostra cena tranquillamente. Simone mi guarda è poco dopo mi prende la mano. Lo so che ci sei. I tuoi occhi mi bastano quelli.

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