Combattere (36)

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Entro a casa mia ed Emma è già qui, molto probabilmente mia sorella l'ha fatta entrare. Appoggio ciò che non mi serve in questo momento e vado verso di lei.
“ ehi” si butta tra le mie braccia e non posso fare altro che stringerla. Sapevo che in ospedale avesse messo una corazza solamente per via del lavoro.
“ ti chiedo scusa per come ti ho aggredito. Solo che non voglio perdere quello che faccio da tempo”
“ Emma non lo voglio nemmeno io. Allo stesso tempo: io non voglio che ci lasciamo. Non stiamo facendo nulla di male ad amarci”
“ lo so. Il fatto che ci guardasse in quel modo mi ha fatto vergognare. Quelle fotografie poi.”
“ non ti devi vergognare di niente Emma. Le persone che si vogliono bene fanno quello che stiamo facendo noi. Baciarci. Abbracciarci. E non sono l'ultimo uomo sulla terra a toccare il sedere alla propria donna” mi guarda per qualche secondo.
“ io...” respira “ sarei la tua donna?” chiede un po' spaventata per quella parola. Come se avesse paura che qualcosa ci possa sconfiggere da un momento all'altro, è che io possa trovare di meglio nel non dirglielo più.
“ pensavo si fosse capito" le sorrido. “Emma te lo detto: Ti amo e sei la mia ragazza, la mia fidanzata, la mia donna e persino la mia amante. Se Lorenza pensa che cercando di mettere zizzania tra me e te mi fa avvicinare a lei non ha capito niente.  Ho sempre tenuta distante perché non mi piace per niente. Anche i suoi modi fare. ”
“ e se cambiassi idea? Io..” le prendo il viso tra le mie mani.
“ non devo cambiare nessuna idea perché non ti lascio. Non sono come lui. ”
“ vivo sempre nel terrore che ci sia la fregatura di una vita”
“ non sono una fregatura. Voglio che tu sia felice con me. Voglio che tu non ti faccia condizionare da tutte le cose che probabilmente da domani diranno” mi prende le mani stringendole tra le sue. Mi lascia un bacio a stampo.
“ grazie per avermi capita oggi”
“ un po' ti conosco. Non avrebbe avuto senso seguirti perché avresti reagito ancora peggio di quello. ” Non dice niente altro. Si stringe a me, la sollevò dalle braccia per poterla prendere in braccio, aggancia le braccia nel mio collo e le gambe nella mia vita. Le accarezzo la schiena; teniamo le fronti vicine e poi la bacio.
“ che cosa mangiamo?” mi chiede dopo aver passato la lingua nel suo labbro facendomi impazzire.
“ sushi?”
“ davvero ?” mi domanda come una bambina
“ lo ordino per portarlo a casa. È lo mangiamo sul divano insieme” le dico. La metto giù. Mi bacia la guancia più volte.
“ Simo” la guardo mentre prendo il telefono dalla tasca sei pantaloni. “ ieri avevamo deciso che potevo restare qui a dormire. Se mi facessi una doccia disturbo?” mi domanda con la faccia rossa e imbarazzata. Scuoto la testa.
Le avevo chiesto se voleva stare un po' da me stasera perché non sarei potuto andare da lei io, domani mattina devo fare delle commissioni per mio padre e il turno lo avevo di pomeriggio mentre lei di mattina.
“ tu non disturbi affatto Amore” mi sorride saltandomi addosso.
“ ti amo” mi dice scappando al piano di sopra. Stavo rovinato con lei me lo sentivo. Compongo il numero per ordinare la nostra cena, preparo il tavolino davanti alla TV accendo una candela al centro. Volevo fosse tutto perfetto. Stavo iniziando a sentirla sempre più parte della mia vita. Avrei fatto qualsiasi cosa per vederla sempre con quel sorriso che in questi giorni mi aveva dedicato. Non avrei permesso a nessuno di farle del male. Se Lorenza avrebbe continuato con questo atteggiamento mi sentirò costretto a chiedere di allontanarla. Io non faccio niente di male lei invece cerca di separarmi da ciò che mi stare bene. È dopo l'ultima storia non lo permetto più a nessuno nemmeno alla mia famiglia. Anche a costo di costruirmi un posto mio è andare via da lì. Combatterò per questo.
La vedo scendere pronta per la notte, un semplice pigiama per dormire, appoggio le mani sui suoi fianchi una volta che mi è vicina.
“sei bellissima"
“ tu sei esagerato"
“ per niente. Dico solo la verità. ”
“ no no tu sei solo esagerato" ride. È il suono che volevo sentire tutti giorni che sarei rimasto con lei.

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