Troppo vicini (11)

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Sono ferma immobile dopo essermi aperta con lui. Non pensavo di potermi confidare con qualcuno che non era la mia migliore amica che non vedevo da un sacco di tempo. È non era quella che mi aveva tradito, ne avevo due, ma tizia che si è persa il mio fidanzato era la persona più importante. Mentre il rapporto con Carol sì è rafforzato quando mi ha tirato su alla fine del mio matrimonio. Lei è rimasta a Milano dopo la sua laurea mentre io sono andata via. Ci sentiamo tutti giorni ma non è mai come averla qui.
Simone continua a guardarmi con attenzione dopo che ci siamo staccati dal nostro abbraccio.
“ mi dispiace per quel signore. ” confesso. “ non so nemmeno se sono stata io a non vedere il problema”
“ forse nemmeno sapeva di te. Non ti ha dato colpe. Magari c'era qualcun'altra”
“ Carlotta però non prende mai iniziative senza di me”
“ è probabile che quel giorno non eri in turno è sai che l'ospedale ha bisogno di coprire i posti quando manca qualcuno” annuisco. Carlotta prendeva spesso il mio posto quando io stavo in ferie o il mio turno iniziava nel pomeriggio.
“ se dovesse esserci un problema proverò a risolverlo. ”
“ invece credo che tu debba provare ad andare a casa”
“ non ci penso nemmeno”
“Emma, hai visto prima no? Hai sbagliato con la signora.. probabilmente il tuo stato d'animo non dei migliori e stando qui peggiori solo la situazione”
“ io voglio restare qua. ” mi guarda “ litigherei ancora con lui” gli confesso di nuovo. Sono sempre appoggiata al muro e lui è sempre vicino. Anche troppo al mio viso.
“ devi stare tranquilla. Se vai a casa devi riposare perché ne hai bisogno.. stacchi un po' il cervello e magari se ci parli con calma è meglio. Non devi per forza discutere Emma”
“ ma io non voglio che mi abbandoni” mi accarezza una guancia.
“ sono sicuro che non lo farà. Non credo abbia voglia di morire Emma. Te lo ripeto: non tutti hanno voglia di reagire dal primo momento. Una notizia del genere non è una passeggiata”
“ lo so che è una mattonata. Sento il cuore troppo pesante al posto suo. Vorrei solamente che mi ascoltasse”
“ lui ti avrà ascoltato, ma gli devi dare tempo”
“ e se non servisse questo tempo?”
“ ci sarà un modo per farsi che lo capisca. Intanto, gli lasci i suoi spazi e se vuoi ci parli con calma”
“ da quando sei diventato così dolce e carino?” ridacchia.
“ da sempre. Solo che non lo sono con tutti. ”
“dopo il trattamento subito con l'incidente del caffè credo sia il minimo”
“ sei veramente assurda!”
“ io non dimentico nulla” gli dico mentre lui continua a guardarmi, il suo naso sfiora il mio, sento il suo respiro troppo vicino. “ che stai facendo?” Non risponde sta in silenzio, mi accarezza la guancia con il pollice avvicinandosi di più. Le farfalle nello stomaco, il cuore mi batte forte e non so proprio cosa mi sta accadendo. Siamo troppo vicini. Chiudo gli occhi per qualche secondo e mi ritrovo le sue labbra incollate alle mie. Un bacio normale all'inizio, sono ferma ancora una volta, sento poi che la sua lingua chiede di entrare nella mia bocca. Schiudo le labbra, è mi lascio andare a questo bacio tenero e anche un po' passionale. Con una mano mi tiene attaccata al muro con l'altra mi accarezza dolcemente la nuca infilando la mano in mezzo ai capelli. Non sto capendo veramente nulla.
Quando ci stacchiamo per riprendere il fiato mi rendo conto che questo bacio per quanto mi è piaciuto: è un errore. Lo allontano un pochino per allontanarmi dall'imbarazzo che avevo addosso.
“ scusa devo andare” gli dico uscendo dalla stanza. Corro verso la mia stanza, chiudo la porta alle mie spalle cercando di riprendere il respiro.
Ma che cazzo mi era saltato in mente?
Ero totalmente impazzita!

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