I primi momenti con i piccoli (95)

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Chiudo il telefono con mia madre dopo averle detto della nascita dei gemelli. Non sapevo come potessi descrivere questo momento, ogni piccolezza mi faceva venire i brividi. Prima di chiamare mia mamma: ho telefonato a Rosanna che mi ha detto sarebbe stata qui appena potevo.
Mi passano vicino i miei cuccioli nella culla.
“ può portarli lei i bambini dalla loro mamma”
“ si certo” avevano già messo i nomi, il peso e la circonferenza sul foglietto della culla. Sorrido. Prendo entrambe le culle, mi incamminò verso la stanza che mi aveva detto Camilla prima di portare Emma li.

Una volta arrivato spingo la porta per aprirla completamente e raggiungo Emma che girata verso la finestra. Alex però decide che è arrivato il momento di attirare l'attenzione per mangiare è un inizia piangere. Emma si gira di botto guardandomi.
“ da quanto sei qua?”
“ ora sono arrivato” sorride, mentre Evelin continua a dormire prendo con calma delicatamente come ci avevamo fatto vedere al corso preparto nonostante poi Emma non abbia potuto fare un parto naturale. Cerco di sorreggere bene la testa passandolo tra le braccia della mia fidanzata.
“mi aiuti a sbottonarmi qui, mi tirano un po' i punti” avvicino a me la culla di Evelin volevo tenerla sotto controllo nonostante dormisse. Sbottonò la camicia che Emma aveva addosso il giusto per tirare fuori un seno dal reggiseno, per attaccare il piccoletto che disperato continua a strillare.  Una volta avvicinato si attacca immediatamente, Emma stringe i denti sembra che faccia dolore.
“ è la prima volta che sento questo pizzicore ed è molto doloroso. ”
“ non sono mai stato così attaccato io eh!" Mi dà una botta sul braccio bella forte. Ride.
“ sei uno stronzo!”
“ oh amo, sei tu che dici queste cose eh!”
“ non sei un bambino da allattare tu”
“eh però quando mordicchio e lecco ti piace!”
“ Smettila!” mi rimprovera ridendo sotto i baffi, vedevo che si divertiva, il mio occhio cade sulla piccoletta che stava aprendo gli occhi. Si guarda un po'.
“ ciao principessa” dico. Le accarezzo una manina che è veramente minuscola rispetto alla mia. “ sei bella come la tua mamma”
“stai per caso facendo il ruffiano per come ti sei comportato poco fa?” mi chiede ironica.
“ no, sto dicendo a tua figlia che è davvero bella come te. Credo sia un po' la tua fotocopia”
“ in realtà a me sembra che entrambi siano la tua invece, se non per il naso e forse gli occhi non hanno per niente di me. ”
“ non dire scemenze su!”
“comunque da quando mi hai rivisto che hai occhi solo per loro. Un bacio me lo vuoi dare?”
“si mogliettina.” mi avvicino a lei e le lascio un bacio sulle labbra, prima a stampo, approfondisco inserendo la lingua nella sua bocca. La sua mano si appoggia sulla mia guancia che sposta sulla nuca. Ci stacchiamo per prendere fiato.
“ se continui a chiamarmi in quel modo potrei farci l'abitudine”
“allora: continuerò a farlo perché è ciò che voglio. Davvero troveremo il momento e ci sposeremo è ciò che voglio”
“Ti amo tanto Simo. Questi gioielli sono la prova di ciò che più vero c'è tra noi. ”
“ godiamoci questi piccoli momenti perché tra poco arrivano i miei e tua madre è sarà la fine” mi bacia di nuovo. Poi mi passa Alex per il ruttino, avvicino la culletta per farle prendere Evelin anche lei adesso aveva iniziato a piangere. La fame richiamava.
Avevo tutto qua con me. Non volevo assolutamente cambiare niente. Lei, io e nostri piccolini. La mia vita tutto.

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