Interrogatorio (25)

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Sono ormai le due di notte, ho riaccompagnato Emma a casa dopo la lunga passeggiata in piazza di spagna. Avevo intenzione di portarla anche a ponte Milvio ma mi ha detto che era stanca non sopportavo più i tacchi e voleva tornare a casa da suo padre.
Spingo la porta di casa mia cercando di fare meno rumore possibile. Sapevo che Sara fosse qui a dormire di conseguenza svegliarla voleva dire...
“ beccato! Non sarà un po' tardi signorino” ecco come non detto. Lei è ancora sveglia. Sul divano e il telefono in mano.
“ che fai ora mi controlli? Sono maggiorenne”
“ si lo so. Ma è tardi! ”
“ ero con Emma. Te lo detto: oggi pomeriggio per messaggio”
“ tu ancora non me l'hai fatta conoscere questa ragazza” sbuffo per la sua insistenza.
“ già la conosci!” le dico.
“no aspetta! In che senso?”
“ è la ragazza che ci ha beccato parlare nella sala quando mi dicevi di mamma e papà. Lei ha pure travisato. ”
“ mi stai dicendo che la bonazza, che ho visto sarebbe quella che tu frequenti?” annuisco. “ non scherzi vero?”
“ perché dovrei? È bella si. ”
“Simone bella? È meravigliosa!” si alza battendomi la spalla. “ è bravo fratellino”
“ perché non sei a dormire?. È tardi anche per te. Non hai esami in questi giorni?” mi levo la giacca. Tolgo le scarpe prendendole in mano.
“ ho un esame tra due settimane. Ho studiato stamattina e oggi pomeriggio. Domani non ho lezione”
“ strano che tu non sia collassata a letto”
“ non ho molto sonno. Aspettavo te.”
“ non ce n'era bisogno. Sono vivo e vegeto. Ed Emma non mi mangia”
“ no, ma se gliene dessi modo si” la guardo sconcertato dalla battuta pessima che ha fatto.
“eddai Simo! Ridi un pochetto!”
“ non faceva ridere. È comunque ci siamo andando piano.”
“ ma allora ti piace realmente!” esclama. Forse, non lo aveva capito che sto prendendo una via del non ritorno. Emma mi piace talmente tanto che ci passerei intere ore senza staccarmi mai. In questo momento, mi piacerebbe essere con lei stringerla e baciarla. Anche senza andare oltre.
“ si altrimenti non te ne avrei parlato. ”
“ spero sia la volta buona Simo. Ti meriti di essere felice” le sorrido abbracciandola.
“ credo che lei meriti più di me qualcuno che le voglia bene” mi guarda “ mi raccontato un po' oggi della sua situazione amorosa, e ti dico che: siamo entrambi cornuti dai nostri ex ma per lei è stato peggio”
“ perché? Qual'e la differenza?”
“ si stava per sposare. Quello si faceva la migliore amica. ” mia sorella sbarra gli occhi.
“ bastardo!”
“ meglio non potevi definirlo. ”
“ come ha fatto ad andare avanti? Io.. starei ancora male. Un quasi matrimonio, un fallimento di una vita praticamente. ”
“ per fortuna che non se l'è sposata. Almeno posso prendermi io cura di lei. ”
“ tu sei pazzo!” ridacchia.
“ può essere lo sai. Lei, in ogni caso, me lo ha chiesto."
“ che?”
“ di prendermi cura di lei” Sara respira di nuovo e mi guarda.
“ scusa, pensavo ti avesse chiesto di sposarla”
“Esagerata! Come la fai lunga! Se dovesse succedere sarà un giorno. È poi non sappiamo nemmeno se la cosa va a buon fine. Al momento so che ci piacciamo entrambi, il resto viene da solo”
“ tu sei già cotto Simone. Altro che il resto viene da solo. ”inizio a ridere. Non ero innamorato e nemmeno cotto ma mi piaceva non ci potevo fare niente. Stavo per dirle che non era vero quando mi precede. “ è no non negare. Perché tanto ti conosco, quando hai quello sguardo lì: tu sei rovinato. Sei già cotto! È presto mi dirai che sei innamorato!”
“ si va bene. Buonanotte!” la liquido muovendo la mano mentre vado su per la mia camera. Avevo bisogno di una doccia al più presto e dormire per vederla domani.
Prima di entrare nel box le invio un messaggio: «𝑰𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒓𝒊𝒑𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒔𝒆𝒓𝒂 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒗𝒊𝒔𝒔𝒖𝒕𝒐. 𝑳𝒐 𝒓𝒊𝒇𝒂𝒓𝒆𝒊 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒎𝒊𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒆. 𝑴𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒄𝒉𝒊 𝒈𝒊𝒂̀. 𝑩𝒖𝒐𝒏𝒂𝒏𝒐𝒕𝒕𝒆 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒂. ❤️ »

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