Non è facile (75)

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Non pensavo a questa cosa da dopo la lettera mio padre. Simone mi aveva preso alla sprovvista. Sto zitta senza dargli alcuna risposta a quella domanda che frullava nella mia testa. Il suo corpo si gira, è davanti mi trovo il suo petto al posto della sua schiena. I suoi occhi si incontrano con i miei.
“ non avrei dovuto chiedertelo così e in questo momento. Specialmente oggi dopo quello che hai fatto. Perdonami” si sentiva in colpa per aver azzardato a domandarmi un suo desiderio.
“ non ti devi scusare. È lecito che un fidanzato chieda queste cose alla propria ragazza. Mi hai spiazzato . ”
“Lo so. Infatti ho azzardato a chiederti qualcosa che forse avrei potuto benissimo aspettare”
“ è davvero non pensavo che tu fossi arrivato a questo pensiero. ”
“ avrei voluto dirti questa cosa da un po'. Solo che non ne ho mai avuto il coraggio, il tempo a disposizione tra di noi è spesso limitato anche se io: sto cercando di lavorare più di mattina che nel pomeriggio così da poter stare insieme. È che quando oggi ho pensato di averti perso e ho pensato dovevo assolutamente dirti che avevo questa cosa dentro di me” gli sorrido.
“ sono felice che tu mi abbia detto questo.”
“ ma?” mi domanda interrompendomi. Mi siedo meglio sul letto, ero in ginocchio, lui sta ancora a petto nudo  ed è leggermente lontano.
“ non c'ho mai pensato. Ma non perché non voglio un figlio, perché con tutto quello che mi è successo: un bambino è stato l'ultimo dei miei pensieri”
“ non te ne faccio una colpa!”
“ invece, mi ci sento un po' visto che tu hai pensato ciò. Vuol dire che lo desideri”
“ ma se tu non ti senti pronta rispetto i tuoi tempi. Un bambino è un impegno e bisogna volerlo un due. Non è un giocattolo!”
“lo so. Mi dispiace però che...”
“amore non c'è fretta! Abbiamo tempo per pensare a questa cosa. Quella che deve portare la gravidanza sei tu. ”
“ Non è facile Simo”
“ per cosa?”
“ ho sempre pensato di non essere in grado di diventare mamma. Che non ho l'istinto materno per come ho vissuto la mia vita”
“ ma non è vero che non hai l'istinto materno amore. Quante volte vengono dei bambini in reparto è tu sei dolce con loro?”
“ ma non sono figli miei. ”
“ questo lo so! Ma se sei dolce con questi, sono certo che lo saresti un nostro bambino” gli sorrido.
“ non mi odi vero?”
“no che non ti odio Emma! ”
“ mi sento una scema!” si avvicina per incastrare le sue gambe al mio bacino tenendomi vicino.
“ non volevo che ti sentissi così. Volevo solamente dirtelo, perché non so tenermi le cose dentro. E ti amo ok?”
“anche se non mi sento ancora per realizzare il tuo desiderio?” annuisco.
“ non è questa cosa che mi renderà meno innamorato di te. Tu mi piaci davvero Emma. E sono innamorato di ciò che vedo tutti giorni, mi rendi felice, vivo ed importante. Non so descrivere ciò che provo realmente ma sento che ogni volta che ti vedo: impazzisco e non comprendo più niente” mi bacia.
“Ti amo tanto Simo”
“anche io amore”
“ spero che quando arriverà quel momento mi sentirò preparata al punto giusto. Perché non voglio essere come mia madre”
“ tu non sei lei. ” mi fa un occhiolino rendendo la situazione più leggera.
“ posso finire di fare il mio massaggio?”
“ devi finirlo. Mi stavo così rilassndo” respiro alzando gli occhi. Visto che me lo aveva detto con quel tono malizioso. Ridacchia e torna alla posizione di prima e io a fare quello che amo di più. Che mi rilassa tanto.

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