Una notte particolare 🥺(57)

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4:45

“No ti prego! Non puoi! Papà! Papà! ” urlo fortissimo. Apro gli occhi di scatto, mi siedo di botto cercando di respirare ma l'aria mi manca. Un pugno colpisce il materasso facendo svegliare Simone che ancora non mi aveva sentito. Mi guarda preoccupato.
“Emma oh!” continuo a non rispondere. Non ho aria, mi tolgo le coperte spostando anche leggermente la maglietta per respirare. “Emma, guardami! Emmaaa!” mi chiama mi scuote con le mani. In un attimo respiro di botto sbarrando gli occhi. Sento l'ossigeno arrivare nel cervello ed entrare poi nei polmoni. “ porca puttana! Emma!” si tocca il cuore e io faccio lo stesso.
“ scusa. Ho fatto un sogno troppo brutto e come mi sono svegliata sembrava di essere morta. L'aria non entrava ed ero nel panico” gli dico mortificata.
“ mi hai fatto spaventare!” mi tira sopra di lui abbracciandomi. “ ti prego respira ancora perché eri troppo bianca”
“ scusa scusa” non dice niente mi stringe è basta. Mi sentivo troppo in colpa. Il sogno era bruttissimo. Cade il silenzio tra noi. Cerco di prendere ancora un po' di respiro per tornare a regolarizzarmi.
“ dimmi che ci sei?” mi chiede. Sento una mano che mi accarezza il fianco nudo. Mi bacia una spalla.
“ sono qua. Ci sono”
“ che sogno hai fatto?”
“ no ti prego! Non me lo far ricordare!”
“ per tuo padre vero?” annuisco. Simone era venuto a casa a dormire, ma forse non era la cosa giusta da fare, sì è spaventato a morte. “ se non ci fossi stato saresti ancora a cercare di poter tornare a vivere. Ti prego cerca di stare tranquilla.”
“ non ci riesco. Se penso che potrebbe non esserci più, mi succede questo, io non voglio. Non voglio sentirmi così! Imponente specialmente. ”
“ siamo tutti imponenti davanti a queste cose. Ma devi reagire! Te lo giuro amore mi sembravi come se non ci fossi più. Ti vedevo muoverti in agonia”
“ scusa davvero! Forse dovevi stare a casa. Avresti riposato un po'!”
“ no che a casa. Preferisco stare qua con te. Non ti lascio più dopo stanotte. ” mi dice baciandomi.
“ avrei bisogno di un bicchiere d'acqua ” gli dico. Sto per andare io quando si alza lui.
“ so dove stanno i bicchieri e anche l'acqua. Stai qui. ” accende la luce piccola. Infila le pantaloni da pigiama - dormiva sempre in mutande persino di inverno e mica lo capivo - e le pantofole. A petto nudo apre la porta ed esce. Neanche due minuti e lo trovo con un bicchiere d'acqua nelle mani. Mi sposto con le gambe per farlo sedere sul letto, mi tiro su per bere e mi guarda spostandomi i capelli che cadevano sul viso.
“ va meglio?” annuisco. “ sei sicura?”
“ si amore. ” sorride. Appoggio il bicchiere nel comodino, sta vicino al mio viso come mi giro. Mi bacia a stampo.
“ mi prometti che proverai a dormire adesso. Non succederà niente. Sono qua con te"
“ non posso prometterlo ci provo però”
“per qualunque cosa chiamami” non gli dico nulla, torna al suo posto, mi adagio al suo petto caldo nemmeno i pantaloni si è levato. Mi stringe il braccio con la sua mano caldo. Lo avvolgo con il mio nella vita.
“ grazie che ci sei”
“ non dirlo nemmeno per scherzo ok!”
“ ok. Ma grazie lo stesso. Nessuno lo avrebbe fatto. ”
“ infatti io non sono nessuno. Io sono il tuo fidanzato, e nessuno è meglio di me ” rido forte adesso per l'atteggiamento in cui si è posto. Ero fortunata ad averlo. Mi accarezza i capelli. Lentamente chiudo gli occhi.
sei la cosa più bella che la vita potesse mai regalarmi” sussurra piano. Come se non volesse rompere l'atmosfera che si era creata intorno a noi. Quella frase però mi fece apprezzare ogni suo gesto ancora di più. Il suo amore era puro e sincero. Ed ero veramente felice ad averlo vicino a me oggi. Non gli rispondo ma lo stringo solamente.
Anche lui era la cosa più bella che oggi avevo nella mia vita.

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