Essere quasi una Famiglia (88)

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Più guardavo quello che avevamo comprato più ridevo. Non potevo lasciarle sole che sarebbero finite a comprare anche i negozi. Compreso il coso del bagnetto aveva comprato Emma!
" io Davvero sono incredulo" lei ride girando la carne sulla piastra.
" non ho resistito veramente a comprare tutte queste cose. Pensa che tua sorella cercava persino di fermarmi"
" anziché il contrario?" le chiedo quasi ridendo. La sua faccia innocente come se fosse una bambina beccata in pieno con le mani a prendere i cioccolatini.
" non guardarmi così dai!"
" ma se stai messa così al terzo mese quando avranno nove mesi e stai per partorire che fai? Svaligi negozi? Io che ero preoccupato per la mia famiglia e tua madre ma tu pure non scherzi" mi lancia lo strofinaccio facendomi ridere di più. Adoravo prenderla in giro, perché poi lei faceva la finta offesa ed io cercavo sempre di recuperare. Infatti, mi avvicino accarezzando i suoi fianchi.
" non fare il ruffiano!" esclama con la voce arrabbiata. Ma conoscendola non lo è per niente.
" io? Sto solo accarezzando i tuoi dolci fianchi"
" dolci eh? " alza un sopracciglio " sto mettendo su giù dei chili che presto affonderanno dentro le tue mani"
" ma smettila! Non è assolutamente vero. Stai bene"
" seh! Seh! Comunque sono arrabbiata con te,mi hai dato della pazza convulsiva che compra di tutto" le lascio dei baci sul collo.
" sei dolcissima quando cerchi di coprire il fatto di non aver combinato niente. Amore non c'è bisogno di nasconderlo, alla fine stanno per arrivare due bambini e sei presa da questa cosa. E poi sto scherzando!"
" prima pensavo di non potermi sentire così. Felice soprattutto all'idea di avere un marmocchio, anzi, due marmocchi per casa. Invece adesso, me li immagino per casa quando saranno un po' grandi a combinare disastri. Che corrono dai tuoi per scampare ai miei o nostri rimproveri. "
" ti vedo, ed è proprio questo che intendevo quando per la prima volta ti dicevo che ne volevo uno. Perché ti saresti sentita così. Io sono convinto che saremo una famiglia bella anche con i nostri casini e difetti" sorride abbracciandomi. "non eri arrabbiata con me?" donando spegnendo la piastra elettrica prima che bruciano tutto quando entrambi.
" ero!" ride " io con te non riesco proprio ad essere arrabbiata. " avvicino l'orecchio nella sua pancia, ma non avverto ancora nessun movimento. Emma appoggia la mano sulla mia testa scompigliandomi il ciuffo.
" se vuoi sapere si muovono. So che non puoi sentirli, ma ti conoscono già, è non sei l'unico. Amano tua sorella. Soprattutto oggi in macchina prima di partire. " afferma lasciandomi curvare le labbra in un sorriso.
" non avevo dubbi che potessero amare la Zia Sara"
" amano anche tanto te. Perché in questo istante si stanno muovendo entrambi. Sembra di avere degli elefanti dentro" le lascio un bacio sulla pancia e poi la guardo negli occhi baciando le sue labbra stavolta.
" io amo loro e la loro mamma" dico.
"anche noi. "
" vado a farmi una doccia: vengo a cena " annuisce. Mi bacia una guancia, scappo a lavarmi prima di cenare con la mia donna.

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