Tu dovevi dirmi la verità (39)

389 30 9
                                    

Arrivo a casa arrabbiata con mio padre. Nonostante Simone abbia cercato di calmarmi durante il viaggio, io ero nervosa. Apro di colpo la porta, l'ho trovo che stava cucinando la cena anche per me.
“ non serve che tu lo faccia. Stasera sto da Simone” le dico. Lui era dietro di me.
“ non mi avevi detto niente stamattina”
“ esattamente come te”
“Emma calmati!”
“ non mi calmo per un cazzo Simone!”
“ posso sapere che ti prende?”
“ ti avevo chiesto di dirmi tutto sulla mamma. ”
“ io ti ho detto tutto” risponde. Aveva pure il coraggio di dire questo.
“ ah sì? Anche che lei lavorava da anni nel mio stesso ospedale? Questo non era da dire!”
“Emma, ti posso spiegare”
“prima dovevi farlo non adesso. Non ha senso solo perché l'ho scoperto”
“ te lo ha detto lei vero?”
“ no, tranquillo. Non ha infranto la vostra promessa. ”
“ promessa? Ma di che parli? Io non sento tua madre da quando mi ha lasciato.  Sapevo che fosse qui in questo ospedale dove lavori tu, perché quando hai preso servizio l'ho incontrata. È certi occhi non si dimenticano facilmente”
“lei ha detto : che ti ha promesso di non dirmi nulla. Io avevo il diritto di sapere. ”
“ io non ho chiesto niente a Rosanna. Quando l'ho vista quel giorno è rimasta spiazzata non se lo aspettava che dopo tutti quegli anni lontani ci rivedessimo. Le ho detto che mi faceva schifo e che non volevo niente da lei. Le ho semplicemente chiesto di lasciarti in pace qualora ti vedesse perché stavi uscendo un periodo particolare e non volevo che stessi male di nuovo. Non le ho chiesto di non dirti mai che era tua madre. Io da quel giorno non la vedo più” lo vedo sedersi di colpo e toccarsi un po' il petto.
“ io volevo che tu me lo dicessi”
“Emma mi dispiace! Ma io non ho mai pensato che tu potessi prenderla così. Non hai nemmeno voluto sapere come si chiama. ” mi avvicino, Simone nel frattempo era rimasto fermo sulla porta senza dire niente. “ non volevo nemmeno che tu lo scoprissi in questo modo”
“ se non avessi sentito quella chiacchierata, tu non mi avresti detto mai nulla”
“ avevi sofferto già abbastanza. Perché dovevo farti del male ancora ”
“perché io voglio delle spiegazioni. Lei mi ha lasciato con te sola senza un affetto materno. Ciò che ho provato mentre andavo a scuola solo io lo so. Le prese in giro perché veniva la vicina di casa a prendermi e io non avevo nemmeno le forze per dire che mia madre non esisteva. ”
“Emma, mi dispiace. ”
“ dispiace sempre a tutti. Quella che vive senza risposte nella vita sono sempre solo io. Vi preoccupate per voi ma mai per me” ero arrabbiata anche con me stessa per non aver cercato bene quella che era mia madre. Se avessi fatto delle ricerche a quest'ora avrei in mano moltissime cose.
“ io mi sono sempre preoccupato per te. Se non ti avessi voluto bene non mi sarei preso nemmeno la responsabilità di crederti. Emma, non credere che essere ragazzo padre in quei tempi fosse così facile. Ti ho sempre tenuto con me anche in posti in cui avrei dovuto tenerti lontano. Avrei dovuto chiamare i nonni per darmi una mano invece ho sempre fatto tutto da solo. È so che non avrei Rosanna accanto non mi è stata una passeggiata. Ma ti dico che se questa persona fin da subito non ti ha voluto è solo per un suo capriccio da donna. Io non so i motivi e non li voglio nemmeno sapere. Se vuoi delle spiegazioni chiedile a lei spero sia abbastanza esaustiva da finire di torturarti la vita. ” mi dice alzandosi e facendo cadere la sedia per terra. Torna in cucina.
“Emma” Simone mi chiama ma non lo ascolto. In questo momento avevo il fuoco nella testa che una parola fuori posto mi avrebbe fatto esplodere più di quanto già avessi fatto. Raggiungo la mia camera, lasciandolo da solo con mio padre, chiudo la porta alle mie spalle.
Pensavo facesse meno male sapere determinate cose.

I Colori Dell'Amore 🌈💕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora