Resta con me (64)

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Sono rientrata a lavoro questa mattina, ho veramente poca voglia ma non potevo restare ancora a casa per molto sarei rimasta a piangere. Mio padre non tornerà e di questo ne sono certa, ma il mio dolore c'è e non posso nasconderlo. I pazienti sono riusciti a farmi smettere di pensare per alcune ore, Simone mi aveva chiamato diverse volte ma avendo tantissima gente non ho potuto rispondere.

Ora mi trovo fuori al solito posto a prendere un po' di aria. Il vento leggermente fresco visto che siamo in primavera arriva dritto sul mio viso e il sole splende su Roma.
“ tesoro sei qui” la voce di mia madre rompe il silenzio che si era creato intorno a me.
“ mi cercavi?”
“ si. Oggi non sono riuscita a vederti pensavo che non eri venuta” ieri mi aveva chiesto di tornare tanto a casa non avrei risolto niente. Le avevo detto che non me l'ha sentivo. Poi ho cambiato idea questa mattina.
“ ci sono. ”
“ come ti senti?”
“ come gli altri giorni: vuota. È un peso troppo grande. Penso che sto rovinando anche il mio rapporto con Simone, lui si porta dietro tutti i miei dolori e problemi senza pensare minimamente a se stesso. Piano piano diventerò un peso. Non voglio questo. ”
“ non credo che per Simone tu sia un peso Emma. Anzi, lui ti vuole stare vicino perché ti ama”
“ merita di essere felice però” si avvicina prendendomi la mano. Non avevamo mai contatti o facevamo gesti di affetto.
“ non fare il mio stesso errore Emma. Non scappare da qualcosa che invece ti fa stare bene. Guarda bene la visuale di ogni situazione: tu sei la sua felicità e dovrebbe essere così anche per te” ascolto ogni sua parola. Io ero innamorata di Simone, volevo però che non stesse con me solo perché lo aveva promesso a mio padre o perché lui mi vedeva come un peso.
“ mamma, tu davvero non lo amavi più papà?” le chiedo.
“ la risposta non la so nemmeno io Emma. Quando ero incinta di mi sentivo apatica, non provavo nessuna emozione, eppure ero felice di avere te dentro di me ma verso di lui non sentivo l'esigenza di volerci stare insieme. Sai mi faceva male pensare questo perché poi lui ci provava a vedermi felice. Ma sentivo di essere di troppo che non era giusto illuderlo in quel modo. ”
“ tu glielo hai mai detto di non amarlo più?”
“ no Emma. Non gli ho mai detto che non provavo nulla. Sono fuggita da lui e da te in un modo brusco, sentivo che era l'unico modo giusto per staccarmi definitivamente da quei sentimenti contrastanti.
Io sono orgoglioso di tuo padre. È un unico uomo che avrei sempre voluto al mio fianco perché sapeva amare veramente e sarebbe stato capace di mandare avanti una baracca anche facendosi del male. Avrebbe fatto di tutto per me e per te. Sono orgogliosa di come abbia avuto le palle di crescerti” confessa con gli occhi lucidi. Vedevo in lei amore.
“ perché in questi giorni che sei stata con lui non gli hai detto nulla? Avresti potuto spiegare le tue motivazioni”
“ non c'era niente da spiegare. Tuo padre era così intelligente da capire che qualcosa in me non andava e anche se oggi potessi essere ancora innamorata di lui, non mi avrebbe perdonato per come ti avevo trattato. Tu eri più importante. Tu eri tutto,la sua vita e la cosa migliore che il nostro matrimonio potesse regalargli. Quindi non c'è stato nemmeno bisogno di dirgli che forse mi ero sbagliata”
“ in cimitero gli hai chiesto scusa”
“ si perché era l'unica cosa che avrei voluto dirgli in vita ma non mi ha voluto sentire. ”
“ eppure il giorno prima eravate insieme” mi guarda negli occhi.
“ non mi ha mai guardata in faccia anche se ero lì per aiutarlo. Ma aveva tutte le ragioni di comportarsi così. ” mi dice. Non chiedo più nulla mi sorride per qualche secondo. Poi mi lascia la mano, sta per andare via.
“mamma - si volta - puoi restare con me un po'?”
“ certo.” chiude la porta e torna da me.
“ se ti chiedo una cosa la faresti?”
“ dipende da cosa!”
“ mi abbracci per qualche minuto. ” con le lacrime agli occhi annuisce e mi abbraccia di colpo. Il cuore riprende a battere, come se quell'abbraccio pieno di calore potesse farmi rincomiciare a vivere. Era come se lui fosse con noi. “ grazie” dico. Stringo la stretta e lei contraccambia. Avevo bisogno di questo.

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