Vuoto a perdere (47)

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Dal giorno che Simone era andato via non ci siamo più sentiti. Mio padre mi ha più volte detto: che ho sbagliato a non ascoltarlo. Che non tutti possono essere stronzi come il mio ex. Non ho, però fatto nulla per cambiare le cose.
A lavoro tutto va a puttane, Luisa più volte mi rimprovera del fatto che sono disattenta e non ascolto i pazienti. Ho persino sbagliato una mossa questa mattina.
In questo momento sono fuori dalla parte delle scale antincendio da sola, il venticello fresco mi arriva dritta sulla faccia. Dopo la grandine buttata ieri, oggi c'è il sole, guardo un po' il cielo e vorrei essere fuori da questo posto. Pensare a me stessa in un viaggio senza problemi.
“Emma” mia madre mi chiama alle mie spalle. Evitavo in tutti modi anche lei.
“ che devi dirmi?” le dico.
“ potresti ascoltarmi?”
“ non credo di averne voglia”
“ Emma per favore!”
“ non cambierà niente. Non mi importa perché tu mi abbia abbandonato. Posso stare da sola?”
“ no, non puoi starci! Emma io ho aspettato tutto questo tempo per parlarti, ma tu mi eviti come se avessi la peste. ”
“ tu sei il nulla per me. Mi hai ignorato per tutto questo tempo, puoi continuare a farlo. ”
“ parli senza sapere le cose. ”
“non mi interessa nemmeno saperle è questo il fatto”
“ sei sempre così?” mi guarda
“ così come?”
“ distante. Distaccata. Fredda. Solo con il pensiero di avere solamente tu la ragione”
“ io ho ragione con te. Non puoi pretendere di ascoltarti ora! Dopo che ti ho beccato con le mani dentro la marmellata. Dopo che potevi dirmelo da un sacco di tempo che eri... Non riesco nemmeno a dirlo”
“ tu mi devi sentire” mi dice con prepotenza. Non rispondo, metto la mano nella maniglia per rientrare ma mi fa bloccare. “ non voglio nessun perdono se tu non te la senti. Ma io sono stufa di stare a guardarti da lontano.
Quando ho scoperto che eri qui nel mio stesso posto di lavoro, il mio cuore ha perso dei battiti, avevo paura ad avvicinarmi a te. Così ho chiesto di rimanere in pronto soccorso, tuo padre mi aveva detto che avevi sofferto e di non farlo ancora. Ti ho visto per la prima volta quando ho chiamato Simone dentro quella stanza delle macchinette. Ho intravisto la vostra intesa ed ero felice che avessi trovato qualcuno che ti volesse bene dopo tuo padre. Ho pensato che eri bellissima, che eri cresciuta un sacco e sicuramente eri un ottima fisioterapista. ” prende aria. Mi volto per guardarla negli occhi. “ ho pensato persino che avrei dovuto dirtelo, prima o poi avresti chiesto magari a tuo padre qualcosa e in un modo nell'altro lo avresti scoperto. Poi mi sono ricordata delle parole che avevo detto a tuo padre e ho capito che non dovevo rovinarti la vita. So che non vorrai sentire altro, soprattutto so che ho sbagliato con te non avrei dovuto lasciare che i miei sentimenti con tuo padre si confondessero con i tuoi. Non ero più innamorata di tuo padre, pensavo di non essere più in grado di amare qualcuno così ho deciso di respingerti. Ma non è colpa tua. È colpa mia Emma. Quando la prima volta ti hanno portato in camera, ti ho vista piccola e senza difese, non volevo farti del male - eppure - tenendoti lontano te ne ho fatto. So che non ti importerà di tutto questo: ma.. ” sta piangendo. Trattiene un singhiozzo. “... dovresti fare qualcosa per riprenderti Simone. Lui non ti ha tradito con nessuna. Ho dovuto separare Simone e Lorenza quando, lei lo minacciava che avrebbero dovuto fare sesso. Lorenza aveva tutto un veleno addosso contro di te e contro la vostra storia che se non fosse stata donna; Simone l'avrebbe fatta nera. Non voleva che lei mettesse bocca nei tuoi confronti e soprattutto ha detto subito no alle sua avans. Non so se riuscirai a credermi ma spero tu lo faccia. ” mi dice. Prima di guardarmi un'ultima volta negli occhi e aprire la porta per andare via definitivamente.
Mi aveva devastato con tutto il discorso.
Io avevo perso un ennesima partita.
Avevo perso Simone che mi aveva detto la verità.
Avevo perso per il mio orgoglio di ascoltare tutto ciò che lei aveva da dirmi, perché sono sicura che aveva tanto altro da raccontare
Avevo perso tutto.

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