Un anno dopo (78)

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Salto temporale

È passato un anno, un anno lungo di impegni e soddisfazioni. Io ed Emma alla fine abbiamo deciso di lavorare insieme, sia madre fa da aiutante alla figlia e qualche volta anche a Sara. Un anno che abbiamo attraversato sia gioie che dolori. Emma ancora non aveva accettato del tutto la morte del padre, non riusciva nemmeno ad andare a trovarlo in cimitero. Rosanna, invece, forse colpita dal dolore degli anni andava tutti sabati e le domeniche. Non poteva mancare. Aveva deciso di prendere lei la casa dove viveva Cornad. Oggi, a tutti gli effetti Emma vive a casa mia e lei li. Sono molto contento di questo traguardo.

All'ospedale hanno dovuto rifare la facciata tutta completamente a nuovo. Hanno ristrutturato tutte le stanze. Alla fine Lorenza è stata arrestata per  incendio colposo, avrebbe potuto ammazzare un sacco di persone. Era stata lei. Voleva farla pagare al capo per averla licenziata. Ad Emma per avermi con lei.
Emma da quel momento ha deciso di andare via. Non voleva saperne più di stare la dentro. Sandra appena l'ha saputo ha voluto licenziarsi anche lei, così ha seguito in nuovo corso per diventare la mia infermiera di fiducia.
Il mio studio ora è al completo finché poi Sara non diventarà un avvocato e credo manchi veramente poco.

Io ed Emma, andiamo alla grande, stiamo bene insieme. I miei sentimenti per lei aumentano ogni giorno. Vorrei stare tanto tempo con lei per vivermela molto di più.
Abbiamo persino fatto un viaggio a Malta, Emma mi aveva fatto una sorpresa con i fiocchi e ci siamo presi una settimana per noi. Siamo veramente rinati. Ho conosciuto i nonni che sono veramente simpatici.
L'argomento bambini non l'abbiamo più toccato e un po' mi dispiace aver accettato questa cosa quel giorno perché avrei potuto aspettare. Spero un giorno però, che lei cambi idea, che si renda conto di essere una brava donna quanto brava ad essere madre. Non è uguale a sua madre perché non hanno lo stesso carattere. Lei non abbandonerebbe mai suo figlio, anche perché ha vissuto la situazione nella sua pelle.
“ amoreee” eccola che entra nella mia stanza e si appoggia alla porta guardandomi attentamente.
“ dimmi ”
“ada mi ha chiesto se uscivo con lei stasera. Ma mi sono ricordata che tua madre mi aveva chiesto se stavamo da lei. ”
“esci con ada”
“ no! Perché?”
“perché si. Stai sempre a casa, i miei li vediamo tutti giorni e ogni sabato stiamo da loro a cena. Quindi, esci!
“ tua madre poi si offende!”
“ te lo sto dicendo io. Prenditi del tempo per te amore. Non esci quasi mai” le accarezzo una guancia una volta vicino a lei.
“ è che non voglio che pensino di non voler passare del tempo ancora con loro. Anche perché sono diventati la mia famiglia” le sorrido. Sapevo che facendola entrare completamente nella mia famiglia sarebbe successo questo. Mamma ed Emma andavano d'accordo e mio padre era capace di farle tornare il sorriso quando magari era giù ed io non c'ero.
“ non penseranno questo. Glielo dico io a mamma che avevi bisogno di uscire con un amica. Non sei ancora un anziana per dover restare per forza a casa. ”
“ sei sicuro che non ti scoccia stare da solo?” ridacchiò. Le lascio un bacio sulla fronte.
“ chiamerò Daniele magari ci beviamo una birra a casa. ”
“ allora accetto l'invito di ada”
“ brava” mi bacia. Avevamo finito insieme la giornata di lavoro, ma io dovevo finire alcune pratiche per un intervento che avrei fatto all'ospedale gemelli. Mi avevano chiamato sapendo che ero bravo in questo.
“ io vado allora!”
“ va bene amore. Avvisami quando arrivi a casa e quando esci con Ada ok! Io finisco qui e poi torno” annuisce baciandomi una guancia e poi le labbra.
“Ti amo”
“anche io pupa”

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