I Colori Dell'Amore 🌈💕

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Sto aspettando Emma scenda visto che ha finito il turno. Vedo Lorenza uscire dalla porta, mi vede, sorride.
“ ciao Simo”
“ stammi lontano. ”
“ ma come? Non sei felice? Emma ha il suo posto e crede..”
“ io non credo proprio a niente. Se ti levi dai coglioni ci fai un grande favore”
“ che..” ci guarda entrambi poi ci indica “ tu.. lei... State ancora insieme. Dopotutto quello che vi ho detto. Dopo che sei venuto a letto con me. ”
“ oh andiamo non sai recitare Lorenza. Io con te a letto con ci sono venuto proprio. Manco so come è fatta casa tua.”
“ no non può essere! Tu non puoi credergli”
“ credo a ciò che mi pare. Stagli lontano, tanto prima o poi sparisci da qui, chi te vole più vede!” ero soddisfatto del suo atteggiamento anche se non volevo farglielo notare.
“ non puoi averlo tutto per te!” urla.
“ io posso! Lui è mio. Fatene una ragione! La prossima volta però magari se inventi una cazzata evita di farti notare da qualcuno che mi conosce. Perché mai me l'ho dicono”
“ ma che stai dicendo?” Emma ride si avvicina a me.
“ ciao amore”
“ ciao amore" le ridico sorridendo. Mi lascia un bacio sulla guancia e poi me ne ruba uno sulle labbra. Lorenza va via lasciandoci soli. Emma abbassa la testa “ ehi che c'è?” le chiedo prendendo il mento con due dita per portarlo alla mia altezza.
“ scusa. Non avrei dovuto baciarti. So che non vuoi”
“ non mi devi chiedere scusa Emma. Se lo volevi fare, va bene, alla fine non hai ucciso nessuno e io non mi sono nemmeno scansato”
“ lo so ma mi avevi chiesto tempo e.. ”
“ e va bene ok. Andiamo da tuo padre, ho chiamato in infermeria stamattina ma nessuno mi rispondeva quindi è meglio andarci. ” annuisce. La abbraccio un pochino per cercare di calmare il suo stato d'animo.
“ dimmi che ci sarai” mi chiede guardandomi negli occhi.
“qualunque cosa ci sarò” appoggio le labbra sulla sua fronte, saliamo entrambi nella mia macchina e andiamo verso l'ospedale dove era ricoverato suo padre. La vedo mordersi le labbra dal nervoso. Una volta che arriviamo, parcheggio vicino ad un pilastro facendo attenzione e scendiamo.
“ andiamo?” le dico.
“ aspetta” mi dice guardandomi. Trema con le mani.
“Emma guardarmi, qualsiasi cosa sia successa hai me vicino”
“ ho tanta paura!”
“ Emma respira ok. Adesso andiamo” avevo chiamato in ospedale e mi avevano detto solamente che non essendo un parente non mi potevano dire niente. Era ricoverato in oncologia al piano tre.

Arriviamo proprio nel reparto, Emma chiede la camera dicendo che era figlia, l'infermiera le dice che non era in camera stava facendo il ciclo di chemio avrebbe finito tra poco.
Nello stesso momento passa il medico.
“ dottore..”
“ si mi dica ”
“ mio padre come sta?”
“ suo padre è..”
“ muscat cornad ”
“ signorina, ancora non sappiamo tutti bene con certezza oggi ho fatto fare una serie di esami. Il tumore si sta espandendo quindi procediamo con una chemio più forte. Al momento non posso dirle altro, potrebbe esserci un peggioramento nei prossimi mesi come un miglioramento. ”
“ quanto è grave?”
“ il tumore è cresciuto un po'. Devo ancora verificare le misure, ma credo già domani di potervi di dire di più. ”
“ crede che sia meglio operarlo di nuovo?” il medico annuisce. Sapevo che dopo aver scoperto di stare male era stato operato e da lì ha scoperto di averlo, ma adesso con la cura troppo bassa era ricresciuto quindi di conseguenza doveva riandare sotto i ferri.
“ ora devo andare. Suo padre, comunque dovrebbe essere qui a momenti, può entrare solo uno per volta”
“ d'accordo!” il dottore va via lasciandoci nel corridoio. Emma si sposta i capelli legandoli in una coda, si volta per guardarmi.
“ non voglio che mi abbandoni pure lui”
“ non ti abbandonerà Emma.”
“ non puoi esserne certo” mi risponde. Sapevo bene che queste cose erano sempre poco chiare, eri appeso ad un filo senza sapere mai come sarebbe finita. Volevo però essere positivo nei confronti di lei perché essere il contrario avrebbe fatto cadere lei ancora peggio di come lo era ora. Non rispondo alla sua affermazione, la tiro verso di me abbracciandola forte.