I Colori Dell'Amore 🌈💕

Something is changing (10)

Era passato un mese da quando conoscevo ormai Emma, mi aveva aiutato tanto con Diana che ancora stava seguendo - erano iniziati i primi cicli per rimetterla in piedi ancora non si reggeva e per lei a volte era motivo di sconforto - la signora incinta è stata mandata a casa e con lei hanno deciso di seguire un percorso su massaggi e trattamenti giusti per lei. Finché non nasce il bambino non potrò intervenire a dovere. Se dovesse stare male Emma le aveva consigliato di farsi aiutare nel camminare o di usare le stampelle avrebbe dovuto riposate tanto.

La sua ragazza Sofia aveva finalmente fatto progressi con le visite ogni tre giorni alla settimana e il ginocchio andava meglio.
La signora invece di 59 anni ho dovuto operarla urgenza perché l'osso radio è uscito fuori e non poteva più restare cosi. Purtroppo ancora con il gesso non può fare una dovuta fisioterapia che Emma le aveva promesso.
Oggi stacco per ora di pranzo, passo nel corridoio e la vedo litigare con un signore.
“ le ho detto: che non può passare”
“ mia moglie deve essere visitata da una più competente non muove il braccio. Possibile che non mi ascolta?”
“ sua moglie è al pronto soccorso con l'infermiera stanno verificando quello che potrebbe avere. Lei deve andare giù. Non so come abbia fatto ad arrivare qui. ”
“ ho bisogno di parlare con uno migliore di lei. ”
“ qua non ci può stare! Scenda al pronto soccorso se sua moglie dovrà stare qui non ci saranno problemi” ribadisce Emma cercando di chiudere la porta dove non poteva entrare nessuno se non chi aveva visita.
“vorrei che qualcuno mi ascolti... Anni fa ha già avuto una ricaduta la fisioterapista aveva detto che non era niente di grave”
“ impossibile che le abbia detto questo. Senta per favore...”
“Emma” la richiamo.
“ è da mezz'ora qui. Non faccio altro che dirgli che deve scendere”
“ ci penso io ok? Vai a prenderti un caffè è meglio. ”
“sicuro?”
“ si. ” mi guarda per qualche secondo. Poi si allontana.
“ signore dovrebbe scendere. Sono un ortopedico sono sicuro che se sia moglie avrà bisogno delle dovute cure in questo reparto saremo i primi ad accoglierla ma adesso la prego torni da lei. ” gli dico. Sconfitto scuote la testa, borbotta qualcosa e torna credo al pronto soccorso. Prendo la valigetta è raggiungo la mia collega alle macchinette del caffè.
“ che succede?” le chiedo subito appena arrivo.
“ ho male alle testa da ieri. Ho discusso questa mattina con mio padre e non ne ho azzeccato una, con una signora che era passata solamente per ritirare dei fogli”
“ sei troppo nervosa Emma. Non sei mai stata così. Che ti prende sul serio?” si appoggia al muro tirando su la testa.
“ mio padre sta male” confessa.
“ in che senso?”
“ gli hanno trovato un tumore ma non vuole farsi curare. Questa mattina abbiamo litigato per la terza volta in due giorni. Da quando lo so non dormo la notte... ” respira “ scusa.. non voglio romperti le scatole. Non so nemmeno perché ti sto raccontando della mia vita in questo momento”
“ sei un essere umano Emma. Tutti possiamo avere dei momenti no, oggi come gli altri due giorni lo è, non puoi sempre fare vedere che va tutto bene. ”
“ lo so. Ma io amo questo lavoro, i miei pazienti sono importanti non posso fare finta che non esistano più per i miei momenti no. ”
“ ma non puoi pensare di essere un robot senza sentimenti e senza stati d'animo" le prendo la mano per qualche senso, sento il cuore andare veloce, lo stomaco invece mi sembrava che avessi un gomitolo.
“ non posso perdere anche lui!” eccola che si stava lasciando andare. Non voglio chiederle nulla mi sentivo in opportuno.
“ dagli tempo di assimilare la notizia. Credo che non sia facile nemmeno per lui. Vedrai che sarà il primo a dirti che vuole seguire tutta la procedura. ”
“ un tumore ai polmoni Simone non si può aspettare come lui crede”
“ sono certo che non passeranno mesi o anni prima che lui lo capisca. Ma davvero lasciagli lo spazio per capire che sta sbagliando!” annuisce con gli occhi lucidi. La tiro a me, è la stringo tra le mie braccia. Avevo conosciuto una Emma fragile.