Amiche (79)

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“cosa mi racconti?” mi chiede Ada seduta dall'altra parte del tavolo. Taglio la mia pizza cercando di non fare casini.
“ tutto bene. Mi sono ripresa. Adesso che ho un posto tutto mio non rischio nemmeno di avere paura che qualcuna possa farci del male. Dopo l'attentato bomba pensavo che prima o poi ci sarebbe successo qualcosa. ”
“ è normale Emma. Poi con il fatto di aver perso tuo padre non era facile sopportare certe cose”
“ lui ci ha protetti! Io non riesco, però, ad andare ancora a trovarlo in cimitero. Mi blocco al solo pensiero” dico mentre mordo il mio trancio di pizza,la mia amica davanti fa lo stesso. Poi si pulisce con il fazzoletto la bocca.
“ non devi sentirti obbligata Emma. È una cosa che ti devi sentire dentro.”
“ lo so. Però mi dispiace magari lui vorrebbe che io andassi. ”
“ Emma, lui è contento anche se tu lo pensi. Lui è con te sempre. In ogni cosa che fai. ”
“ beh spero non quando faccio l'amore con Simone” Ada inizia a ridere per la mia battuta.
“ no in quel caso credo che si faccia un giro per il paradiso. Magari gioca a carte con qualcuno” sorrido.
“ me lo immagino ad aiutare sempre gli altri. Lo rendeva sempre felice”
“ questo deve farti andare avanti. ”
“io.. - la guardo - non so a chi dirlo!”
“ che cosa Emma?” si ferma per qualche secondo.
“ dovrei forse parlane con Simone. Ma questo discorso lo abbiamo accantonato per colpa mia!”
“ non ti seguo. ”
“ ieri ero con mamma dopo lavoro, aspettavo che finisse di fare gli ultimi conti del calendario per oggi e mi sono accorto di avere un ritardo. Non è mai successo. Simone, oltretutto è sempre stato attento”
“ perché non gliene hai parlato?”
“ perché: quando mi ha detto che sognava un figlio da me, io sono rimasta fredda, gli ho detto che non era una priorità Ada. Pensavo che non ero adatta per avere un bambino. Così lui mi ha dato del tempo per pensarci magari. In un anno, siamo stati pieni di impegni e cose che io non ho dato peso a questo suo desiderio. Ora che c'è la probabilità ho terribilmente paura. ”
“ stai cercando conforto in un'amica?”
“ con mia madre ne ho già parlato. Lei dice che devo assolutamente parlane con lui e sarebbe felice di essere nonna. Ma io? Io sono pronta? Io posso essere una madre?
Non so risponderti a queste domande Ada. Ho paura che lui ci resti male se non fosse positiva la cosa, allo stesso tempo, ho paura io che lo sia” mi tremava quasi la voce. Ero spaventata.
“Emma, ascolta, Simone ti ama e se ha pensato che tu fossi giusta per essere la madre dei suoi figli vuol dire che è la verità. Se fossi incinta, dovresti pensare solamente a quanto un bambino possa renderti la vita ancora più bella. E poi potrebbe essere il regalo di tuo padre da la su. Un piccolo angelo”
“ io.. non voglio essere come lei” si alza per venire ad abbracciarmi. Si piega sulle gambe stando giù, mi guarda dritta negli occhi, mi prende poi una mano accarezzandola.
“ le tue paure sono dettate dal tuo abbandono che non è facile superare. Sono lecite. Ma non siamo tutti i uguali. I suoi errori non ricadranno su di te se tu non vuoi. Non sarai lei se tu amerai questo bambino come tutte la mamme di questo mondo. È poi non sei sola Emma. Hai Simone, hai i suoi genitori e sua sorella, hai tua madre e infine hai me e Daniele. Non sarai mai sola hai capito” annuisco. “tu gliel'ho devi dire però a Simone che hai un ritardo. Così magari fate il test insieme. Non escluderlo da questo momento magico anche se dovesse essere negativo”
“ sei una amica speciale Ada. Grazie” mi sorride baciandomi una guancia poco dopo. Torna al suo posto e riprendiamo a cenare insieme cambiando completamente discorso.
Stasera al mio rientro avrei detto tutto al mio fidanzato. Avevano ragione entrambe non potevo tenerlo all'oscuro.

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