Sorpresa (parte 2| 98)

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Scendo dalla macchina, mentre Simone tira fuori una delle due valigie con i gemelli all'interno

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Scendo dalla macchina, mentre Simone tira fuori una delle due valigie con i gemelli all'interno. Aveva già scaricata l'altra e lo scheletro per poter attaccare entrambe. I bambini sono vicini vicini che si tengono persino la manina. Fin dal primo giorno erano attaccati tra loro è il fatto di essere stati nove mesi dentro di me insieme pensavo a quanto fosse forte già il loro legame. Spingo la carrozzina arrivando verso casa, mia suocera subito mi corre incontro nel giardino abbracciandomi.
“Ma! Piano non ucciderla”
“Simo tranquillo. Non mi ha fatto nulla” era sempre super apprensivo. Si preoccupava per ogni cosa, sapeva che avevo ancora i punti e che non dovevo fare molto sforzi.
“ come stai?” mi chiede Maria guardandomi.
“ sto benissimo. Anche loro, sono un po' cresciuti da quando sono nati. ”
“ nessuna perdita di peso?” mi avevano spiegato che quando nascevano poi accadeva una perdita di peso da quello in cui si è nati.
“ si, forse 100 grammi entrambi che hanno probabilmente anche ripreso con la poppata tra ieri e oggi. Non mi posso lamentare davvero”
“ entrambi si attaccano facilmente?”
“si. Quello che a volte fa un po' fatica è Alex, dalla fame non ci vede più niente e si innervosisce quindi mi devo sistemare meglio per poterlo attaccare”
“ vedrai che piano piano andrà sempre meglio. Entriamo che fa già freddo qua”
“ecco appunto” accarezzo la testa di Simone con la mia dovuta delicatezza. Non volevo che gli prendesse l'ansia per un po' di aria. I bambini è vero erano nati da soli sei giorni ad oggi ma avrebbero dovuto iniziare ad ambientarsi con le temperature diverse dalla mia pancia, ovviamente, non avrei mai messo entrambi al gelo ma con il tempo si dovranno abituare anche un po' al freddo. Che poi non era nemmeno tutto questo gelo, più umidità che era quella che faceva più male.
Ci incamminiamo verso il portone che Simone apre, entro definitivamente dentro e resto a bocca aperta. C'erano Ada e Daniele ad aspettarmi insieme a Sara e mio suocero. La casa era piena di palloncini rosa e celesti. La scritta benvenuti Alex e Evelin era grigia è meravigliosa. Il tavolo con due torte colorate e due orsetti meravigliosi.
“non ci posso credere che hai fatto tutto questo. ” gli dico.
“ non è finita qui!” mi risponde, il mio sguardo deve dire che non stavo capendo a cosa si riferisse. Mi prende per mano lasciando i piccoli nelle mani degli ospiti, mi porta su, davanti alla porta dei piccoli. Ha fatto scrivere i nomi su essa. Le lacrime iniziano a scendere.
“ l'ultima volta che sei stata qui stavi sistemando il fasciatoio. Io, in tua assenza, ho fatto sistemare tutto per il vostro rientro. Volevo qualcosa che tu potessi ricordare. ”
“ ma non c'era bisogno. ” lo bacio sulle labbra e gli tengo la mano.

(Immaginate le scritte con i nomi dei gemelli e la cameretta interamente come la vedete in foto)

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(Immaginate le scritte con i nomi dei gemelli e la cameretta interamente come la vedete in foto)

Apre la porta della camera, entriamo e resto a bocca aperta. Non ricordavo che le disposizioni e quel letto era nuovo. Perché avevamo preso delle culle diverse.
“ se ti stai chiedendo dove siamo finite le altre culle, stanno in camera nostra, ho pensato che i primi mesi avranno bisogno di te e così ho fatto in modo di averle in camera. Non so se sono troppo grandi magari poi cerchiamo qualcosa di più comodo. Queste le ho prese l'altro ieri in un negozio vicino a lavoro. Mi piaceva l'idea di averli nello stesso letto sempre vicini. ” afferma accarezzandomi il palmo della mano.
“ non potevo immaginare che saresti arrivato fino a tanto. Ma Ti amo tanto che non so più cosa dire e dirti. Questa cameretta è speciale come lo sei tu. E i nostri bambini sono tanto fortunati ad averti come il loro papà” non gli faccio dire niente perché lo bacio subito. Con passione con voglia quella che avevo in tutto il corpo dopo due mesi che non facevamo proprio niente. Ora con la ferita era ancora qualcosa di improbabile pensare di andare oltre, questo bacio però mi bastava al momento per tenermi ancora più viva. Ci stacchiamo a corto di fiato, sussurra «Ti amo anche io» al mio orecchio rendendo la cosa più sexy del dovuto. Dovevo tenere i miei ormoni a bada. Torniamo giù per stare con tutti gli altri che ringrazio tanto per questa sorpresa magnifica.

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