Folle (22)

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Salgo le scale dell'ospedale perché l'ascensore è stato bloccato per lavori in corso. Per fortuna lavoriamo al quarto piano. Spingo la porta, salutando tutti i colleghi che stavano passando il badge dell'ingresso dell'orario. Raggiungo il corridoio, la vedo salutare la sua paziente sembra che sia tutto ok. Si volta, mi sorride non appena mi vede. Mi avvicino.
“ buongiorno dottoressa”
“ buongiorno. Sei fresco!” ridacchia.
“ ho dormito che una meraviglia”
“ beato te. Io ho bisogno di una doccia altrimenti mi addormento qui”
“ come è andata?”
“ oggi meglio. Sembrava più motivata. Mentre la ragazza di ieri sempre peggio. Non ha nessuna intenzione di voler camminare. Le ho dato appuntamento domani per due ore. ” annuisco ascoltandola parlare. Le sposto un ciuffo biondo che era caduto sul viso.
“Simo: ti prego siamo a lavoro!” mi supplica. La trascino nella mia stanza chiudo la porta, la appoggio al muro, mollo la borsa e inizio a baciarle la guancia.
“sei folle!”
“ un po'”
“ non puoi farlo!”
“ che cosa?”
“ fare quello che stai facendo ora?” le lascio dei baci sul collo e poi la guardo. “ mi porti sulla cattiva strada”
“ quanto mi piace farlo” ridacchio e lei mi prende il viso per baciarmi. Menomale che non voleva.
“ a me piace quando mi guardi dopo avermi baciato. ” le sorrido. La bacio di nuovo. “ devo andare ora però...”
“ sei sicura?”
“ si.” è ferma immobile tra le mie braccia. La stringo a me.
“ devi andare da tuo padre?”
“ è già andato da solo. Aveva appuntamento presto, io voglio andare a casa per sapere e per farmi una doccia”
“ allora può andare signorina. Ma stasera sei mia”
“ dove mi porti?” mi chiede sorridendo sempre di più. Aggancia le braccia intorno al mio collo.
“ sushi ti va?”
“ certo che mi va” non avrei mai detto no, al buon sushi.
“ bene allora ti vengo a prendere io a casa. Ti mando un messaggio all'ora che stacco. Tanto tu qui non devi tornare giusto?”
“ giusto. Oggi giornata libera. ” la bacio a stampo.
“ fammi sapere di tuo padre. " Sentiamo bussare, mi spinge un po' per tenere la distanza capisco benissimo che la metterebbe imbarazzo perché nessuno dei due saprebbe cosa rispondere. “avanti " dico. Sandra entra con tranquillità.
“ oh buongiorno dottoressa pensavo fosse già andata via. ”
“ no. Ero passata per dire al dottore che vorrei rivedere la ragazza che aveva operato" inventa come balla.
“ perfetto. Allora ci vediamo domani?” le chiede la mia infermiera.
“ certo come tutte le mattine. Oggi però c'è Carlotta con Claudio ”
“ perfetto. Luisa anche sta via?"
“ Luisa dovrebbe tornare per le 17 e andare via alle 22” dice Emma. Sandra si siede aprendo il quaderno è guardando gli appuntamenti.
“ grazie per avermi avvisato. " Gli dico facendole l'occhiolino mentre la mia infermiera è girata. Emma mi sorride, esce dalla stanza prima di allontanarsi mi manda un bacio, lo prendo è lo metto in tasca. Sarebbe stato il mio portafortuna per tutta la giornata. Avrei pensato in positivo.
Va via e torno dentro. Sandra mi guarda.
“ sai che la dottoressa mi è sempre piaciuta”
“ non avevo dubbi! Quando parlavo di lei senza conoscerla, al tuo contrario, mi dicevi che avevo ragione”
“ è bello vederla da queste parti. Porta sempre tanto sole”
“ hai ragione!”
“ è poi ce la vedrei bene con lei dottore.” per poco non mi strozzo con la saliva. Mi batte la mano sulla schiena. “ dottore! Oh! Non mi faccia prendere colpi! Sta bene?” chiede preoccupata.
“ si. Mi era andata di traverso solo la saliva”
“ che spavento!” esclama guardandomi.
“ sto bene tranquilla. È comunque non potrebbe esserci nulla tra me e la dottoressa. Finiremo per essere visti da tutti. ” lei mi guarda.
“ alle cose di prima credo poco. Io sarei felice comunque. I vostri occhi non sorridevano da troppo tempo, conosco lei da un po', è credo che si meriti qualcuno che le voglia bene. ”
“ lei è troppo intelligente però!”
“ sono anziana per questo” mi viene da ridere. L'abbraccio. “ sarei felice di vedervi insieme perché l'amore a volte nasce anche nelle coppie che lavorano insieme, ed è sempre bello vedere due persone innamorarsi dopo tanti dolori passati. ” era come se conoscesse me ed Emma da tanto forse troppo tempo.
“grazie. Ma ti prego acqua in bocca! Non sappiamo nemmeno noi che definizione dare al nostro rapporto. Forse, più che amici. Il resto si vedrà!” mi lascia un occhiolino come se avesse capito benissimo a cosa mi riferisco. È ci mettiamo subito a lavoro.
Stasera l'avrei rivista, non vedevo l'ora!

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