Vestito da sposo (107)

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Siamo nel negozio per scegliere il mio abito. Emma, ieri sera, mi ha detto di averlo scelto è che era felice. Mi ha persino confessato che ha avuto una crisi dentro il negozio perché continua a non piacersi. Sì è fatta mille paranoie sul fatto che si è allontanata da me, ma non c'era bisogno nemmeno che mi spiegasse il motivo perché da solo lo avevo capito. Da quando ha avuto i gemelli che pensa queste cose,la tormentano è non si riesce a smettere di pensare che invece è bellissima così. Mi ha detto che: Sara le ha fatto un bellissimo discorso che si porterà dentro per tutti i giorni. Deve imparare ad apprezzarsi di più.
“ allora Simone qui abbiamo un sacco di cose da mostrarti, che cosa hai in mente tu?” mi chiede la signora Aida con lo sguardo dolcissimo. Era un amica di mio padre, era lei stessa ad aver ricavato il vestito per lui del suo matrimonio, è anziana infatti a mandare avanti il negozio ci pensano i figli. Ma lei qui non può mai mancare. I suoi 77 anni se li porta alla grande. Sempre disponibile.
“ decida lei cosa farmi vedere” ero lì con mio padre e il mio migliore amico. Dovevo scegliere anche il secondo testimone, non sapevo proprio a chi domandare, non volevo che Emma si sarebbe dovuta trovare nella situazione di scegliere tra Ada e mia sorella.
“ allora le faccio vedere dei capi” guardo alcune cose che mi mostra ma niente mi fa dire di piacermi.
“Simo indossa qualcosa! Magari così riesci ad entrare nell'ottica” mi dice Daniele
“ non lo so! È che non c'è niente tra questi qui che mi dia fiducia per dire sì potrei metterlo al mio matrimonio. Vorrei essere perfetto ecco!”
“a parte che sei già perfetto così!” esclama mio padre “ è la sposa alla fine che deve fare la bella figura, non vorrai rubare la scena alla tua ragazza?”
“ per quanto penso potrei pure conciarmi con qualcosa di serio: tanto la più bella resta soltanto e solamente lei. Sarà splendida quel giorno”
“a detta di tua madre: sarà una vera principessa” la curiosità di quel giorno mi mangiava vivo. Non vedevo l'ora che arrivasse quel momento. Di vederla con l'abito, di mangiarne la con gli occhi perché sono sicuro che non ci sarà niente che potrà farmi pensare che il giorno sarà la più bella.
“ ti propongo questo!”

Aida mi indica un vestito che sta nel Manichino, blu elettrico, camicia bianca travatura gilè e giacca con bottoni alle maniche

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Aida mi indica un vestito che sta nel Manichino, blu elettrico, camicia bianca travatura gilè e giacca con bottoni alle maniche. I pantaloni lo stesso blu. Mi piaceva.
“ lo provo” dico.
“ menomale va! Dai che vediamo qualcosa e non solo manichini” rido alla battuta del mio amico ed entrò nel camerino. Mi faccio aiutare e poi esco.
“ niente male ragazzo!” esclama mio padre.
“ un vero sposo pronto per quel magnifico giorno”
“ vorrei vedere anche altro però!”
“ ti mostro un classico che secondo me ti sarebbe bene. È Giorgio Armani, credo ti Calzi pure a pennello.  ” ascolto la signora Aida è vedo il secondo abito che però sta nella stampella.

“ un classico abito nero, al posto della cravatta: il papillon

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“ un classico abito nero, al posto della cravatta: il papillon. Camicia nera e pantaloni neri come la Giacca. ”
“ da provare anche questo. ” era davvero un classico questo però.
“ stai bene anche con questo ” confessa Daniele una volta che esco dal camerino. Mi guardavo, mi piaceva, anche più di quello blu.
“ direi che un classico ci sta sempre bene”
“ dici papà?”
“ si, Simo alla fine il vestito lo metterai solo quel giorno, devi fare la tua figura”
“ mi piace molto! Solo che anche l'altro faceva differenza ”
“ devi sentirti tu meglio dentro uno dei due.”
“ credo che questo sia meglio degli altri” indico quello che ho addosso. Forse quello blu era troppo elaborato, troppe cose da mettere mi sarei potuto dimenticare sicuramente qualcosa dall'emozione.
“ allora prendi questo?” mi domanda la signora Aida. “ fai il tuo figurino” sorrido.
Anche questa era andata.
Sarebbe dovuto arrivare solo quel 13 febbraio per celebrare il nostro matrimonio.

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