Hidden observations (32)

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Sono stanchissimo, vorrei mettermi sul letto senza sentire più niente. Oggi ho operato tre pazienti, messo un gesso e seguito alcune persone ricoverate. Ho beccato Emma mentre entrava a lavoro, dopo la confessione di due giorni fa abbiamo stabilito un nostro equilibrio. È riuscita a togliersi un peso da dosso. La sto aspettando perché mi ha detto che: oggi aveva il turno notturno quindi non saremo potuto stare insieme. Domani mattina io attaccavo e lei invece staccava. Questi orari un po' scombinati ci facevano perdere tempo per stare vicini. Ma ogni tanto trovavamo un buco per abbracciarci almeno un pochino.
Eccola che con il camice verde scende l'ultimo gradino venendomi incontro. Mi abbraccia subito senza che io potessi dire niente.
“ tigre ti sono mancato?”
“ tantissimo. Oggi non ti ho visto per nulla. Non avevo bisogno di me da te?”
“ no. Oggi ho fatto delle operazioni e non credo al momento possa fare molto. Una credo abbia una paralisi completa. ”
“cavoli! Mi dispiace troppo. ”
“ non sai che fatica dirlo ai suoi”
“immagino”
“ tu invece? Ne hai per molto?”
“oggi credo sia una lunga nottata. Ci sono due ragazzi, una femmina e un maschio che non hanno voluto collaborare ma li farò lavorare un po' dopo cena. Non permetto a nessuno di saltare la lezione. Qualunque esso sia l'orario. ”
“ invece ti consiglio di farli lavorare insieme prima di cena. Sai che a volte una «terapia» di gruppo può servire?”
“ che fa dottore vuole rubarmi la scena?” ride ed è bellissima. Non smetterei mai di sentire quel rumore.
“ sia mai dottoressa. Senti ma alla paziente di 44 anni gliele hai fatte le scariche poi?”
“ no. Aveva troppi nervi accavvalati per fargli le scariche. Ho dovuto chiedere a Carlotta di aiutarmi nei massaggi. ”
“ prima o poi dovrai farlo anche a me uno”
“ non iniziamo con i favoritismi signorino” le stringo i fianchi avvicinandola a me. Appoggia le braccia intorno a mio collo, abbasso la testa per poi baciarla. La sua lingua è dentro la mia bocca. Assaporo ogni centimetro di lei. Le mordo il labbro inferiore riprendendo un bacio più passionale. Emma mi ferma poco dopo.
“ ehi, calma le acque siamo a lavoro”
“si scusa” le dico. Avrei dovuto rendermi conto da solo dove eravamo. Mi bacia poi a stampo.
“ mi chiami appena arrivi a casa?” mi domanda.
“ certo. Stai tranquilla” mi abbraccia. La sua testa sta sul mio petto. Era alta il giusto e potevo tenerla bene tra le mie braccia. Ero innamorato di lei. Il mio cuore batteva forte ogni volta che eravamo vicini. Chiudo gli occhi godendomi il contatto con lei.
“mi mancherai un pochino”
“anche tu piccola”
“Simo” la guardo “ chi era l'infermiera di ieri?”
“ Rosanna è un'infermiera che lavora da un sacco di tempo in questo ospedale. ”
“ ma nel nostro reparto io non l'ho mai vista. È poi Sandra dove sta?”
“ lei lavora al pronto soccorso. È mi avvisa molto spesso delle urgenze importanti. Sandra aveva preso un giorno di ferie, oggi era di nuovo con me”
“ non l'avevo vista oggi”
“ e invece c'era! ” mi sorride.
“sono stata troppo incasinata con i pazienti che mi ero accorta che fosse tornata”
“perché mi hai chiesto di Rosanna?”
“ non l'avevo mai vista. E poi mi sembrava strano avesse un atteggiamento di confidenza con te. ” mi viene da sorridere.
“ la tua gelosia”
“ ma se potrebbe essere tua madre!” le pizzico il fianco facendola urlare e ridere.
“ ehi, sei scemo!” le stringo le mani “ ti posso dire una cosa?” annuisco. “ ho avuto una sensazione strana dopo averla vista. ”
“hai pensato a tua madre?”
“ si. Mio padre non mi hai mai detto come si chiama. ”
“ perché?”
“ quando mi aveva detto che mi aveva abbandonato, avevo 6 anni, ero piccola. Entravo in prima elementare. Durante l'infanzia ha cercato di tenermi lontana da questa situazione dicendomi che era via per lavoro. Poi è esploso! Gli ho chiesto io di non dirmi il nome. Non lo volevo sapere. ”
“ oggi, invece, sei curiosa di saperlo”
“ io vorrei solo avere le spiegazioni dovute simone. Non voglio un rapporto con lei. Non mi interessa. Mio padre è stato in grado di farmi da mamma e papà insieme” non le dico nulla. La bacio sulla fronte tenendola poi stretta a me. Guarda l'orologio.
“amore devo andare altrimenti Luisa mi cerca” annuisco.
“ ci sentiamo dopo ok?” le dico baciandola. Annuisce e scappa su. Aspetto che la porta automatica si chiuda con lei che prende l'ascensore e salgo in macchina tornando a casa. Avrei voluto stare con lei in realtà.

| 𝖭𝗈𝗇 𝗉𝗈𝗍𝖾𝗏𝗈 𝖼𝗋𝖾𝖽𝖾𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝖺𝗏𝖾𝗋 𝗏𝗂𝗌𝗍𝗈 𝗂𝗅 𝖽𝗈𝗍𝗍𝗈𝗋 𝖡𝖺𝗅𝖽𝖺𝗌𝗌𝖺𝗋𝗈𝗇𝗂 𝖼𝗈𝗇 𝗅𝖺 𝖿𝗂𝗌𝗂𝗈𝗍𝖾𝗋𝖺𝗉𝗂𝗌𝗍𝖺. 𝖫𝖾𝗂 𝖾𝗋𝖺 𝗋𝗂𝗎𝗌𝖼𝗂𝗍𝖺 𝖺 𝗉𝗈𝗋𝗍𝖺𝗋𝗆𝖾𝗅𝗈 𝗏𝗂𝖺, 𝗊𝗎𝖺𝗇𝖽𝗈 𝗉𝖾𝗋 𝗍𝖾 𝖺𝗇𝗇𝗂 𝖺𝗏𝖾𝗏𝗈 𝗉𝗋𝗈𝗏𝖺𝗍𝗈 𝗂𝗇 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂 𝗂 𝗆𝗈𝖽𝗂 𝖽𝗂 𝗏𝗈𝗅𝖾𝗋𝗅𝗈 𝗉𝖾𝗋 𝗆𝖾. 𝖬𝖺 𝖺𝖽𝖾𝗌𝗌𝗈, 𝗅𝖺 𝗉𝖺𝗀𝗁𝖾𝗋𝖺𝗇𝗇𝗈 𝖼𝖺𝗋𝖺! 𝖰𝗎𝖺𝗇𝖽𝗈 𝗌𝗂 𝗋𝖾𝗇𝖽𝖾𝗋𝖺𝗇𝗇𝗈 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝖾𝗋𝗋𝗈𝗋𝖾 𝖼𝗁𝖾 𝗁𝖺𝗇𝗇𝗈 𝖿𝖺𝗍𝗍𝗈 𝗆𝖾𝗍𝗍𝖾𝗇𝖽𝗈𝗌𝗂 𝗂𝗇𝗌𝗂𝖾𝗆𝖾 𝗌𝖺𝗋𝖺̀ 𝗍𝗋𝗈𝗉𝗉𝗈 𝗍𝖺𝗋𝖽𝗂. 𝖴𝗇𝗈 𝖽𝖾𝗂 𝖽𝗎𝖾 𝖻𝖾𝗇 𝗉𝗋𝖾𝗌𝗍𝗈 𝖺𝗏𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈 𝗂𝗅 𝗌𝗎𝗈 𝗉𝗈𝗌𝗍𝗈. 𝖤̀ 𝗌𝗉𝖾𝗋𝖺𝗏𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝖿𝗈𝗌𝗌𝖾 𝗅𝖾𝗂.
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