Primo passo importante (69)

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Oggi devo andare nella casa dove vivevo con papà. Mamma ha accettato la mia richiesta di aiuto, Simone dovrebbe raggiungerci.
“ come ti senti?” mi chiede mentre saliamo in macchina.
“ vuota mamma. Mi sento come se tra poco mi strapperanno tutto”
“ ci sono se vuoi”
“ grazie” accende la macchina è parte. Questa mattina sono venuta a lavoro con lei perché Simone doveva finire le ultime cose per il suo studio e la mia macchina non è partita chissà per quale motivo.
“ quando consegnerai le chiavi?”
“ non lo so ancora. Devo togliere tutto, ho sentito il proprietario e mi ha detto che avrei avuto tempo. Di non preoccuparmi assolutamente. ”
“ allora prendila davvero con calma. ” annuisco.

...

Mamma parcheggia nel solito posto in cui parcheggiavo io. La macchina di papà è ferma lì da quando è stato male, ero quasi sempre io ad accompagnarlo nell'ultimo periodo a fare le cure. Scendo.
“amore” Simone è lì che ci aspettava. Mi butto tra le sue braccia che mi stringono forte.
“ ciao amore. Lo studio?”
“ è pronto. Tra due giorni posso anche aprire ”
“ sono orgogliosa di te” mi bacia a stampo. Saluta mia madre, ed è arrivato il momento di fare questo passo.
“ te la senti?” mi chiede lui guardandomi.
“ non lo so”
“ se non ci riesci non sei obbligata Emma. Hai comunque dei giorni per prendere la roba. ”
“ non sarò mai pronta realmente. Io vorrei che tutto questo fosse solo un incubo. Che lui fosse qui”
“ ma questo non si può”
“Lo so Simo” sento la mano di mia madre sulla mia.
“ ci sono io con te. Se dovesse succedere qualcosa usciamo subito da li” non mi sentivo prontissima di entrare li dentro. C'erano troppi ricordi. Stringo la sua mano, è affetto quella di Simone. Saliamo nel vecchio appartamento, faccio scattare la serratura e un odore di chiuso invade le nostre narici. Simone corre ad aprire almeno le due finestre del salotto. Sono ferma immobile. Nella mia testa l'ultima scena, io che lo chiamo lui che non mi risponde,poi in camera da letto lui è steso a terra. Non ho potuto fare niente per salvarlo. Non ho potuto salutarlo come avrei voluto. Se n'è andato senza darmi modo di dirgli di quanto fosse importante realmente per me.
“Emma” mamma interrompe il silenzio che ormai c'era in questa casa. Simone era sparito sicuramente in camera mia.
“ è tutto così strano. Entrare qua dentro mi fa rivivere quella scena. Mi chiedo: perché non ha chiesto aiuto? Perché non ha voluto che tu mi chiamassi?” dico a voce alta. La figura del mio ragazzo appare di nuovo ai miei occhi con una scatola e un foglio.
“ questa deve essere per te. L'ho trovata nel tuo comodino”
“ è... È di mio padre” dico. La prendo con le mani tremanti. Avevo paura di aprire quel foglio, non sapevo cosa avesse scritto, ma il suo contenuto avrebbe potuto farmi crollare.
“ credo che tu debba leggere” mi dice mamma.
“ non me la sento adesso. ”
“ devi però Emma! Magari c'è qualcosa che tu può fare sentire meglio”
“ mamma non ci sarà niente che mi farà sentire meglio. Lui non c'è più! Ho solo questo pezzetto di carta che non cambierà le cose” le rispondo un po' arrabbiata.
“ scusa” mi dice poco dopo.
“ no scusa tu. Sto nervosa, questa situazione non è di aiuto per niente e in più mi deve venire il ciclo. ”
“ non dovrei intromettermi nelle tue emozioni. ”
“ mamma ti prego!” non volevo che si sentisse in colpa. Alla fine non era colpa sua se papà non aveva voluto aiuto, lei una mano gliela aveva tesa.
“ sento che per ogni cosa sbaglio Emma. Non vorrei sentirmi così, mi ci sento per ogni gesto che faccio nei tuoi confronti. Credo di aver sbagliato a non ascoltare me stessa quando dicevo che dovevo chiamarti quella sera, ho sperato che non succedesse niente di grave quando sono andata via. Invece, è successo! ”
“ non è colpa tua! È stata una sua scelta. Leggerò questa quando sarò a casa con Simone. Ho bisogno di stare un po' serena. ” annuisce. E l'abbraccio.
“ ho bisogno di te. Quindi non te ne andare ok?”
“ tranquilla ci sono per tutte le volte che vuoi” sorrido. Respiro. Simone aveva già creato tre scatoloni.
“ credo che per oggi basta. Ho preso anche qualche coperta.”
“ grazie amore" decido di controllare ciò che aveva preso onde evitare che non avesse cambiato roba.
Questo era l'inizio di un passo che sarebbe iniziato per farmi rincomiciare una nuova vita, senza di lui fisicamente ma con lui nel mio cuore.

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