Sei tutto ❤️. (53)

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Metto sulle spalle di Emma la mia giacca nonostante ne avesse una tutta sua aveva i brividi freddo. Suo padre le aveva ripetuto diverse volte che stava bene di non preoccuparsi ma lei era testarda come un muro e cercava un pretesto per trovare un problema a lui. Alla fine ci hanno detto che era finito l'orario, sì è messa a piangere perché non voleva andare via.

“ vuoi andare a casa?” le chiedo mentre sale in macchina. Chiudo lo sportello, faccio il giro e entro anche io.
“ se non do disturbo vorrei stare da te. A casa mi sentirei sola”
“non mi disturbi affatto”
“Simo, non voglio affrettare le cose davvero, se per te è un problema provo a chiamare mia madre” afferma guardandomi negli occhi. Sapere che chiamava la mamma per non restare sola mi faceva piacere, vuol dire che voleva fare dei passi verso di lei. Ma sarei stato io in pensiero.
“ non sei un problema Emma. Non lo sei mai stata”
“ quindi posso stare da te?”
“ tutte le volte che vuoi. Mi fa piacere averti tra i piedi” mi sorride. Metto in moto la macchina è parto.

Arrivati a casa mia, attraversiamo il vialetto e Sara una volta dentro casa abbraccia Emma forte che sembra quasi voglia prenderle l'aria. Si staccano.
“non avere paura ok. Ci siamo noi per te. " Le dice. Non aveva mai avuto questo comportamento nemmeno con la mia ex. Emma le piaceva tanto come persona, come cognata e probabilmente la vedeva come un amica da proteggere.
“grazie Sara” le risponde Emma.
“ ho fatto un po' di pasta al sugo. Andate a lavare le mani. ” Emma non risponde.
“amo che c'è?”
“ non ho molta fame”
“ hai mangiato a pranzo?” le chiede mia sorella.
“ non mangio da ieri sera. Non ho nemmeno fatto colazione”
“ che cosa? " Non potevo credere a cio che aveva appena dichiarato. Era in piedi per miracolo a questo punto.
“ ho lo stomaco chiuso e non riesco proprio a pensare al cibo" Sara non mi fa parlare che tira Emma per un polso trascinandola in cucina. Tipo nostra madre quando facevamo i capricci per qualcosa.
“ ora bella ragazza ti lavi qui le mani e vieni a mangiare un bel piatto di pasta. Non voglio di certo che ti senti male è ricoverano pure te"
“Sa..” intervengo .
“ tu zitto fai lo stesso! Emma tieni. ”
“ non ho..”
“ se non mangi non ti alzi quindi vedi che devi fare cara” le bacia una guancia. Si avvicina a me. “ vatti davvero a lavare le mani. È solo un po' sotto sciock dal fatto che suo padre sta male. Mangerà qualcosa stai tranquillo. Ora ci penso io. Tu non contraddirmi"
“ questa cosa di studiare tutti giorni per essere avvocato ti sta bruciando i neuroni”
“ caro io sono sana. Vai vai" mi spinge ridendo. Noto Emma ridacchiare. Era buon segno visto che non lo aveva fatto per tutto il giorno. Mi avvio per lavarmi le mani, è torno da loro, Emma e Sara ridono tra di loro e mangiano la pasta che hanno sui loro piatti. Mi sentivo colmo d'amore, il cuore veramente non smetteva di battere velocemente a quella scena. Non avrei mai pensato che da quell'incontro con Emma sarebbe iniziato tutto questo, invece, ho perso la testa per lei. Non riesco a stare un istante senza vederla, toccarla, parlare con lei. Quei giorni in cui siamo stati distanti sono stati terribili, mi mancava un sacco e non comprendevo come potesse essere successo che non mi avesse minimamente creduto. I primi due giorni non ho toccato cibo, poi mi sono detto che se doveva tornare lo avrebbe fatto con le sue gambe io non potevo ridurmi in condizioni pessime. Non volevo finire come con la mia ex.
“ Simoooo” la voce di mia sorella mi fa tornare tra loro. Mi siedo a tavola vicino alla mia ragazza. “ dove eri finito? Tre ore per lavarsi delle mani?”  mi domanda.
“ stavo cercando una cosa in camera per Emma dopo. Altrimenti deve vestire così" invento di sana pianta.
“ Emma metterà qualcosa di mio. Ora mangia che quella pasta tra poco è colla!” esclama ridendo. Si alza dando un attimo le spalle, accarezzo il viso di Emma che in quel momento incurva le labbra per sorridermi.
“sei tutto ” mi dice. Lo stomaco si contorce e non ho bisogno di altro per pensare che io l'ho già perdonata. Le bacio una guancia e lei si sposta subito dopo per baciarmi a stampo sulle labbra. Non mi scanso. Non ne avrebbe nemmeno senso. I baci veri però sono altri, è avrò un po' più tempo per quelli. Anche lei era diventata il mio tutto.

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