Minacce (40)

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“Simone” mi volto velocemente vestito dopo un operazione. Non avevo visto Emma questa mattina, aveva chiesto un giorno di permesso e soprattutto non mi risponde da questa notte che alla fine è rimasta a casa sua perché aveva compreso di aver esagerato con suo padre. Ma era comunque arrabbiata. Entro nella mia stanza, togliendomi il camice che usavo per la sala operatoria.
“Lorenza che c'è? Non ho tempo da perdere”
“ la mogliettina non c'è oggi?”
“ Lorenza te lo già chiesto che vuoi?”
“ te che voglio. Se la mogliettina non c'è, posso divertirmi”
“ ma divertiti di cosa? Ho da fare se permetti”
“ no non permetto. Tu stai qui ora. Io e te dobbiamo parlare”
“ Lorenza ho da fare. Non posso stare qui a chiacchierare con te”
“ invece si. Con Emma non fai tutte queste storie”
“ tu sei pazza. Emma è la mia ragazza ci passo tutto il tempo che voglio. Non devo fare nessuna spiegazione a te”
“ Emma non è nessuno. Tu la devi dimenticare. Io devo essere quella che..” la spingo via leggermente senza farle male. Non toccherei una donna per nessun motivo. Mi stavo però innervosendo. Emma non stava al cento per cento da ieri, io ero preoccupato e se fosse arrivata a vedere questa scena avrebbe potuto capire male.
“ quella che.. niente. Tu devi starmi lontano il più possibile. ”
“ io ti voglio”
“ io no. Ti conosci un buon psicologo perché tu non stai bene con il cervello. Stammi lontano”
“ tu non capisci. Io sono innamorata di te. Ti ho sempre fatto capire questo. Ti sono stata vicino quando Sandra non c'era. Ti ho aiutato negli interventi ”
“ io non amo te però. Non ti ho mai voluto vedere come la mia fidanzata. Non puoi essere qualcuno che l'altro non vuole. Per favore! Lasciami in pace!” le chiedo mentre vado via ma lei mi blocca. Mi libero di fretta dalla sua presa.
“ non puoi farlo”
“ si che posso. Mi hai già sputtanato con il capo sala. Io non ho paura di te!”
“ ne dovresti avere! Tu sarai mio” sbuffo per  la sua insistenza. Speravo che entrasse qualcuno in questa stanza prima che io potessi non rispondere di me.
“ basta! Ok! Esci da qui adesso!”
“ tu verrai a letto con me” le rido in faccia. Era completamente fuori di testa, non sapeva cosa stava dicendo, io non avrei tradito Emma. Non le avrei fatto del male di nuovo. Era già successo. So bene poi come ci si sente ad essere traditi. Che schifo poi!
“ non credo proprio. Io non tradirò Emma! Io non verrò a letto con te!”
“ se tu non lo fai. Dirò al capo che tu ed Emma state ancora insieme. Gli chiederò di licenziare Emma. Perché lei questo lavoro non lo merita. ” la porta si apre e io non posso rispondere. È Rosanna per fortuna era arrivata. Lorenza non dice niente ed esce.
“ che ci faceva qui?”
“ è venuta a rompere i coglioni”
“ posso sapere cosa ti ha detto?”
“ mi ha minacciato. ” mi guarda “ Emma rischia il lavoro se non faccio come dice” confesso.
“ che cosa dovresti fare per non permetterglielo?”
“ scoparla” ero crudo ma questa era la verità. Avevo davanti a me la madre di Emma, mi stavo fidando nonostante io non la conoscessi. In questo momento però avevo bisogno di una spalla a cui appoggiarmi.
“ hai intenzione di accettare? Tradirai Emma?”
“ ma che domande mi fai? No non accetterò. Emma è già stata male per questo. La sua vita è tutta una montagna russa. Non c'è stato un giorno in cui non abbia pensato di essere lei: l'errore. Non voglio che continui a pensarlo. Fosse l'ultima cosa che faccio qua dentro, io non andrò con questa”
“Emma così perderà il suo posto di fisioterapista!” scuoto la testa. La guardo.
“ Emma non perderà nulla perché so bene quale sia la soluzione” gli dico. Sapevo cosa fare in questi casi.
“ sono contenta che mia figlia abbia trovato qualcuno che le voglia Realmente bene”
“ forse è il caso che tu parli con quella che dici sia tua figlia. Perché fino a ieri non ricordo che tu fossi così preoccupata per lei” affermo difendendola.
“ non avrei voluto che lo sapesse cosi”
“ ma non hai avuto il coraggio in questi anni a dirglielo. Non mi tirare fuori la storia che mio suocero ti abbia chiesto il contrario perché non ti credo. ”
“ non potevo tenerla” afferma “ le avrei solamente fatto del male. Io non ero in grado di amare più nessuno. Non sentivo più niente nemmeno per Cornad. È stato difficile passare un anno intero dall'analista. Ero apatica è l'unica cosa che non volevo era ferire entrambi”
“ lasciandoli hai fatto solo peggio. Avresti potuto spiegare queste cose al tuo ex marito. ” respiro.
“ non avrebbe capito”
“ siete così convinte che noi non possiamo comprendere i vostri stati d'animo. Quando spesso siete voi a tenerci lontano dai vostri pensieri. ” le dico mettendomi il camice bianco. “ dovresti spiegare questo ad Emma, ma non sono certo che ti possa perdonare. Le hai creato una voragine enorme nel cuore che non si potrà mai emarginare come pensano tutti. ” mi sorride.
“ si vede che la ami. ” mi da una pacca sulla spalla e poi esce lasciandomi solo. 

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