MI DEVI ASCOLTARE (46)

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Bussano insistentemente alla porta di casa. Mio padre era in camera quindi toccava me alzarmi dal divano. Apro, trovo Simone davanti ai miei occhi, vivevo in un appartamento quindi deve aver trovato il portone aperto.
" che ci fai qui?"
" dobbiamo parlare" mi dice.
" non ho niente da dirti" spingo la porta per chiuderla ma lui è più forte ed entra prepotentemente dentro casa mia. " non ti voglio ascoltare. Esci"
" mi devi ascoltare invece. Perché tu fai come cazzo ti pare! Decidi così della vita degli altri senza nemmeno vedere se ci sono fondi di verita"
" mi basta sapere che mi hai messo le corna per capire che non voglio sentirti"
" io non ti ho messo le corna. Non ci penserei nemmeno ad andare a letto con quella tizia"
" lei dice: che fai schifo a letto. Che glielhai leccata bene però" fa una faccia schifata di disappunto.
" te lo ridico Emma io non sono andato a letto con Lorenza. Non mi importa un cazzo di quello che lei dice. Tu invece hai ben pensato di tirarmi fuori dalla tua vita! "
" io non ti..."
" questo di Lorenza è stato un pretesto Emma. Sono settimane che ti cerco e non mi rispondi. Ti chiamo e mi eviti. "
" non ti volevo sentire. Sono stata in camera mia a riflettere"
" ah quindi tu decidi così della vita anche mia. Decidi di andartene. Decidi di non rispondere. Decidi di non ascoltarmi. Decidi persino di lasciarmi e senza nemmeno guardarmi in faccia. - il mio sguardo era sempre stato in terra - GUARDAMI CAZZO! ABBI LE PALLE CHE TANTO DICI PER LASCIARMI. EMMA... IO TI AMO. HO LASCIATO SPAZIO A TE PERCHÉ FAREI DI TUTTO PERCHÉ TU SIA FELICE, MA SEMBRA CHE TU NON VOGLIA LO STESSO. CON LORENZA SAPEVO CHE SAREBBE FINITA COSI. ERO STATO MINACCIATO PRIMA CHE TU LO SAPESSI: MI AVEVA DETTO DI ANDARE A LETTO CON LEI PER NON FARTI LICENZIARE, È SAI CHE CAZZO HO FATTO EH! SONO ANDATO DAL CAPO PER LICENZIARMI IO! IO L'HO FATTO PER TE " urla arrabbiato. Esce mio padre dalla sua stanza.
" che succede?"
" tua figlia ha il vizio di credere sempre solo a quello che gli raccontano ma non a chi realmente dovrebbe. " dice " mi sta lasciando perché qualcuna ha deciso che doveva finire così e lei crede a ciò. Quindi mi levo dalle scatole"
"Non puoi comportarti così!" gli dico.
" io posso invece visto che non ascolti nulla. Buona vita" mi dice. Mio padre sbarra gli occhi, Simone esce da casa sbattendo il portone.
" cosa cazzo stai combinando?"
"papà, mi ha tradito ma cosa devo fare?"
" ti ha cosa? Ma se ha detto che non è vero perché non dovresti credergli"
" perché mi hai segnato che bisogna avere delle prove per credere a qualcosa"
" ah quindi credi al tradimento senza prove ma non credi a chi ti sta parlando di ciò che probabilmente non ha detto" prendo le chiavi, esco dal portone corro nelle scale, fermo Simone che sta salendo in macchina.
" che vuoi? Non ti è bastato farmi sfigurare davanti a tuo padre. Che vergogna!"
" mi dispiace non crederti. Ma Lorenza è stata abbastanza chiara con quello che ha mai detto"
" mi fai solo ridere Emma! Credi a chi cazzo vuoi ma non cercarmi. Sono io a decidere adesso per me. " chiude lo sportello. Un tuono mi fa tremare dalla paura, corro dentro con il cuore che batteva forte, l'acquazzone era in arrivo e se sarei rimasta lì avrei preso anche un malanno. Vedo Simone partire, appoggio la testa sulla porta lasciando che le lacrime prendessero il possesso del mio viso.

Avevo rovinato le cose tra di noi.

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