" Non ti amo né col cuore né con la mente. Il cuore può fermarsi, la mente può dimenticare. Ti amo con la mia anima. L'anima non si ferma né dimentica."
"Rumi"
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Fin da piccolo Can era sempre stato affascinato dalla matematica, dalla logica e aveva sempre cercato di dare una spiegazione a tutto quello che gli succedeva, ma non aveva mai trovato ciò che aveva contribuito alla combinazione dei fatti che li aveva portati ad unirsi. Non c'era nessuna logica che giustificasse il loro amarsi e quello che insieme erano. Ogni piccola esperienza, ogni decisione, ogni luogo e anche la tempistica con cui erano accadute le cose, aveva contribuito al tutto. La spiegazione più semplice che era riuscito a darsi era il "destino". Quante possibilità avrebbero potuto avere di innamorarsi? Nessuna! Due persone che non avevano nulla in comune, luogo di nascita, amicizie.... niente! Invece, il "corso degli eventi" aveva portato Natalia nella sua città, a cercare un nuovo posto dove vivere lontano dalla sensazione stritolante dell'iperprotezione di sua madre, a cercare di ritrovare quel padre che quasi non conosceva che, come sempre, continuava a disinteressarsi di lei, pur vivendo nella stessa casa. E l'incontro casuale in spiaggia.....Gli piaceva pensare che in un altro luogo o in un'altra vita, loro due si erano già amati, erano già stati uniti e, in questa vita, anche se all'inizio divisi, in qualche modo tra loro riaffiorava ancora quel legame, quell'energia che, nonostante lo spazio e il tempo, li aveva portati a riunirsi. Che fosse stato destino, oppure amore.....non sapeva definirlo. Ma, quando la sfiorò per la prima volta, sentì dentro di sé come se avesse ritrovato una parte di lui e non gli sarebbe importato di come sarebbe andata, anche se le vicissitudini della vita avessero potuto allontanarli. In fondo al suo cuore sapeva bene che l'avrebbe trovata sempre e comunque, perché il suo universo sarebbe stato completo solo con lei accanto. Lui era in grado di leggere sua moglie, sapeva bene quanto fosse importante per lei sentirsi speciale ai suoi occhi e glielo dimostrava continuamente. Conosceva totalmente la sua Nat e sapeva che la sua donna doveva scegliere mentalmente di fare l'amore, perché era il cervello che poi avrebbe comandato sul suo corpo. Il suo messaggio d'amore doveva passare per la sua mente e per il suo cuore, affinché si abbandonasse sempre a lui, senza dover chiedere mai. Le parlava di tutto, la faceva sentire protetta e sicura di sé, la ascoltava, le mostrava la sua stima, la faceva sentire come una regina, desiderata, le dimostrava semplicemente tutto il suo amarla costantemente. La seduceva. Il solo ascoltarla parlare lo faceva sentire vivo, come se si nutrisse delle sue parole. Osservava il muoversi delle sue labbra incantato. Ogni suo movimento faceva vibrare la sua anima, la penetrava, la esplorava regolarmente..... e tutto questo gli piaceva. Anzi, l'adorava, perché lo rendeva vivo, tirandogli fuori tutta la vitalità imperscrutabile e irrinunciabile del suo amore per lei. In fondo era come se Natalia facesse questo a se stessa, perché lei era la sua anima, colei che lo faceva vivere. Avevano ripreso a presenziare a manifestazioni ufficiali, a party, a cene. La vita di rappresentanza era stata da qualche mese messa da parte, ma era necessario riappropriarsene per tutta la serie di eventi che avevano coinvolto Can e la sua splendida carriera. Proprio quella sera avevano un impegno mondano. Nel pomeriggio, mentre lui si prendeva cura della figlioletta, dopo averla nutrita e coccolata, prima di affidarla alle babysitter, Natalia ne approfittò per fare una doccia e per iniziare a prepararsi. Dopo di lei sarebbe stato il turno di suo marito. Dovevano partecipare ad una cena con serata danzante a cui erano stati invitati, organizzata dal regista con cui Can aveva da poco finito di lavorare. Un'altra meravigliosa proposta tutta italiana si era aggiunta alle precedenti, destinandolo ad un soggiorno romano a tempo indeterminato. Lui amava l'Italia e da sempre aveva vagliato la possibilità di potervisi trasferire. Ci stava bene, era ben inserito nell'ambiente lavorativo, aveva stretto nuovi rapporti di amicizia e non aveva assolutamente problemi con la lingua. Sua moglie continuava a collaborare con lo studio legale di Istanbul e nello stesso tempo con un altro ufficio legale internazionale di Roma. Quando la vide uscire ancora bagnata e fumante dal bagno, gli venne spontaneo collegare la sua Nat ad una famosa scultura antica, 'L'Afrodite di Argo'. Forse per il gesto che la dea della bellezza e dell'amore, nata dal mare, compiva, facendo il bagno, per celebrare il rituale quotidiano della purezza e della rinascita. Ogni volta, come Afrodite, quando si lavava, immaginava Natalia rinascere con sempre più amore. E in quei momenti sognava di sfiorarle le labbra con le proprie, come per cercare di inalare il suo respiro, per nutrirsi anche lui di quell'amore. L'amava con tutte le pulsazioni del suo cuore. Belli come il sole ed elegantissimi, lui in smoking e lei in un abito turchese di seta lungo, con accessori di perle e turchesi, si recarono alla cena. Tutti gli occhi, al loro ingresso, li puntarono. Ricevettero complimenti a iosa ai quali risposero con garbo e cortesia, ma non mancarono sguardi libidinosi e di invidia nei confronti di Natalia, da parte delle signore e nei confronti di Can dagli uomini. In un certo senso c'erano abituati, ma non avendo partecipato da qualche tempo insieme ad eventi pubblici, non riuscirono a viverla con la solita nonchalance. Quando al buffet vide reagire la sua Nat nervosamente agli insistenti sguardi di uno degli invitati, cambiando continuamente di posizione e, senza volerlo, mettendo ancor più in risalto le sue deliziose forme femminili, cominciò a sentirsi assalito da impulsi di gelosia. Immediatamente con un braccio le cinse le spalle, proprio a voler dimostrare che la sua donna era inaccessibile, fissando con occhi di brace il malcapitato che, in un attimo, si sentì costretto a girare lo sguardo altrove. Aveva, in un certo modo, marcato il suo territorio, seguendo il suo istinto di protezione verso la sua famiglia, la sua donna, la sua vita. Si accomodarono alla grande unica tavola ai loro posti assegnati, alla destra del regista con cui conversarono piacevolmente. Tutto sommato la serata fu gradevole. A fine cena si alzarono tenendosi per mano, ballarono e, sempre guardandola negli occhi, il suo cuore parlò per lui, ma senza emettere alcun suono.
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...