Parte 4 ANSIA E SORPRESA

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"Milioni e milioni di anni non mi daranno ancora abbastanza tempo per descrivere quel piccolo istante dell'eternità in cui mi abbracciasti e io ti abbracciai" ( Jacques Prévert )

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Natalia:  -"Ma che sto facendo? Sto aspettando un attore per parlare? E per giunta un attore noto, ricercato e ammirato. Guarda quanti fans! Tra l'altro è bellissimo!  Forse è meglio che torni a casa. Ma no, non sta bene, gli ho detto che lo avrei aspettato qui. Dev'essere proprio famoso. Ma come lo potevo sapere? Non ho fatto altro che studiare e studiare, non ho letto nient'altro che non riguardasse lo studio, sono proprio stata fuori dal mondo. Però è veramente bello e sembra anche gentile, simpatico... Ma dov'è finito? E quando arriva che gli dico? Di cosa potrei parlare? Bah, ci penserò dopo. Qualcuno mi sta osservando, che fastidio! Avranno capito che lo sto aspettando. Ma come farà a liberarsi dall'impegno di questa sera?...."

Can:  -"Mai avrei pensato di ritrovarla davanti a me, che strano, la volevo cercare, ma non ce n'è stato bisogno. Allah avrà capito, è stata mandata da lui. Ho sempre davanti agli occhi le sue mani, non le posso dimenticare e poi, il suo viso stupito, stasera, mi ha dato la voglia di conoscerla di più. E' bella, delicata, ma il suo sguardo triste mi stupisce e mi intriga. La farò parlare, sono curioso di sapere com'è. Comunque è diversa dalle solite ragazze della sua età, non è come le altre, questo si capisce immediatamente. E' la tipica mediterranea italiana, che io adoro, tutto è meraviglioso in Italia, tutto anche la sua gente. E le italiane poi....mi fanno impazzire...Questa poi, sembra profumare anche di bello, di semplicità. Vedremo com'è quest'italiana. E poi è stata una buona opportunità, così mi allontano dalla folla, ne ho davvero bisogno. Sarò in buona compagnia di certo...."


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La luce di fari che si accendevano e spegnevano, attirò l'attenzione di Natalia. Si girò e il finestrino di una Jeep color acciaio, dai vetri oscurati, si abbassò e il volto di Can le apparve sorridente. Con la mano le fece cenno di avvicinarsi, mentre scendeva dall'auto, le apriva lo sportello e la faceva salire. Montò in macchina, mise in moto e partì. Teneva il gomito appoggiato alla portiera e la sua mano muoveva con disinvoltura il volante. La gamba sinistra piegata, era anch'essa appoggiata allo sportello. -" Allora, Natalia, andiamo a fare una tranquilla passeggiata? Ti va di ascoltare un po' di musica?" disse. Lei annuì col capo e si girò a guardarlo. Aveva un profilo perfetto ed emanava un buonissimo profumo. Inspirò profondamente per coglierne quanto più possibile la fragranza e con la musica che usciva dalla casse si sentì pervasa da un vivo benessere, come da tempo non le accadeva. Can aveva percepito questo suo cambio di sensazione e continuava a guardarla e a sorridere, mentre lei lo vedeva riflesso nel finestrino da cui guardava fuori.

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NATALIA E CANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora