Parte 80 RIVELAZIONE

7.7K 157 52
                                    


"Aveva occhi che sembrava che nessuno avesse mai scritto una canzone per lei. Fu così che l'universo quella notte gliene scrisse una e alla sua pancia regalò un bambino. "

(Fabrizio Caramagna)

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Natalia sentì il suo cuore fermarsi. Che cosa immaginava Can? Lo guardò e gli sorrise dolcemente. E Can, invece, pensava a quanto fosse stato sciocco. Aveva ragione lei. Per un equivoco, per una decisione affrettata, aveva rischiato di mandare tutto all'aria...Gli era bastata un'occhiata per capire che lei stava dicendo il vero...Il suo sguardo era limpido e pieno d'amore per lui. Ed era stato un vero idiota a dubitare della sua Nat. Gli occhi gli si riempirono di lacrime, ma stavolta lasciò che lei gli prendesse le braccia. - "Perdonami. Sono stato un idiota", le disse, teneramente all'orecchio. Lei scosse la testa. -"No, la sciocca sono stata io. E' stata tutta colpa mia, sono io a doverti chiedere scusa, per aver dubitato di te", rispose avvicinandosi di più a lui. Can le sollevò il viso con una mano e la baciò con dolcezza e passione. Gli sembrava un sogno averla nuovamente lì con lui, tra le sue braccia e poterla stringere ancora, baciarla, accarezzarla... Andarono a sedersi insieme su una panchina, ancora abbracciati. -"Davvero, sono stata una stupida", ripeté nuovamente Natalia mortificata, ma Can le mise un dito sulle labbra per farla tacere e la baciò nuovamente. -"Shhh...stavo impazzendo all'idea di perderti. Davvero. Tu sei la cosa più importante della mia vita, sei tutto per me. Io non sono niente senza di te", le mormorò con voce roca. Lei si sciolse completamente all'udire quelle parole e lo abbracciò teneramente.    -"Anch'io stavo impazzendo, all'idea che tu potessi lasciarmi. Non potrei vivere senza di te, Kral"ribatté, pensando che fosse giunto il momento buono per dirgli della gravidanza. - "Amore, devo dirti una cosa" , le disse lui pensieroso, giocherellando con una ciocca dei suoi lunghi capelli di seta nera. - "Anch'io"-,rispose lei sorridendo. -"Prima tu, allora", la incitò Can. Natalia si scostò lievemente dal suo abbraccio per poterlo guardare negli occhi. Gli prese le mani e se le poggiò sul ventre. Lui percepì la rotondità celata dall'abbigliamento comodo e sgranò gli occhi per lo stupore. -" Hai capito cosa dovevo dirti? Probabilmente l'avrai intuito già...visto che  è da quando sei arrivato che mi stai squadrando dalla testa ai piedi. Sono incinta. E' una bambina e fra due mesi nascerà. Io sto bene, non ho nulla e vado all'ospedale per i controlli di routine." gli annunciò con un sorriso. -"Cosa?!  Perché non me l'hai detto subito, Nat? Sai come mi sento al pensiero che tu hai vissuto, fino ad ora, questa gravidanza da sola? Perché andavi da sola all'ospedale? Ed io, all'oscuro di tutto ad Istanbul! Allah, Allah!" -" Non te l'ho detto perché non mi hai mai fatto parlare, ma sono venuta subito da te, sullo yacht per comunicartelo. Quel giorno, al Pronto Soccorso ho saputo di essere incinta, mi ero sentita male per questo motivo, solo che non lo sapevo ancora. Sono andata da sola ai controlli periodici, perché nessuno sa della mia gravidanza. Ho giurato a me stessa che nessuno l'avrebbe saputo prima di te. Fortunatamente sono stata bene e quasi non ho preso peso, solo pochi chili e, con gli indumenti comodi, non si nota niente. I primi tre mesi non ho avuto nausee spesso e in qualunque ora del giorno, come per i gemelli, ma solo inappetenza e, all'inizio del quarto mese, pesavo meno di prima di essere incinta. Ora però posso partecipare a tutti il mio stato, anzi, dobbiamo farlo insieme, altrimenti saranno scioccati di vederci con la bambina fra due mesi soltanto." Sul viso di Can rimase un'espressione attonita e di felicità nello stesso tempo. L'abbracciò forte. Si adattava perfettamente alla sua stretta come se fosse stata creata da Allah per stare tra le sue braccia e, emozionato e felice, le disse  -"Amore mio, è la notizia più bella che potessi darmi. Veramente...Non immagini nemmeno quello che ho pensato e che ho temuto. Nascerà Eraclea, allora! E io non l'ho ancora vista. Hai foto delle ecografie? Voglio vedere la mia bambina. Quando andremo insieme a fare la prossima? Ma mi perdonerai mai per questa assenza assurda dalla tua vita? Io non me lo perdonerò." E pianse a cuore aperto, per la felicità, il sollievo e per il rimpianto di non aver vissuto con sua moglie la gravidanza fin dal primo momento.  Natalia arrossì, sorridendo. - "Beh, pare che sia passata. Tu non immagini nemmeno quanto, dal primo momento, ho voluto dirtelo,  ma non sapevo come fare con te che ogni volta trovavi una scusa per non parlare. Adesso ci sono riuscita e, l'importante, è che tu sia felice! Lo sei, kral? ", gli chiese più serena.        -" E me lo chiedi? Certo che lo sono! Ne sono felicissimo! L'ho tanto voluta questa creatura, te l'ho chiesto io, ti ricordi?",   esclamò lui, al settimo cielo, baciandola teneramente sulle labbra. Dopo una lunga serie di effusioni, Natalia gli domandò cosa dovesse dirle lui. -" Beh, è semplice, anch'io voglio stare un lungo periodo a Roma, con te e i nostri figli. Sono in trattativa per l'acquisto di un attico qua." le disse pacatamente. - "Ma perché, kral?  Tu adori Istanbul... E anch'io ci sto bene", disse lei, temendo che si stesse sacrificando per lei e per i suoi bambini.        -" Nat, baby, ask, la cosa che più mi importa al mondo è stare con te. E poi.....e ti pare che potrei impegnarmi e stare in Turchia e perdermi la nascita di nostra figlia?", le rispose dolcemente, poggiandole una mano sul ventre. Glielo accarezzò teneramente, mentre con l'altra mano giocherellava con i suoi capelli. - "Io voglio rimanere con te e con i nostri splendidi bambini. Ora e per sempre. Sei tu la mia Istanbul. Ho già firmato parecchi contratti di lavoro qua in Italia, ne avrò per qualche anno. " E la baciò con passione. -"Oh, kral quanto mi sei mancato e quanto ti amo." disse semplicemente lei, guardandolo negli occhi. - " Non quanto me, Natalia Pinar Yaman." , rispose lui, baciandola di nuovo. Quello fu un altro di quei momenti importanti che aveva suggellato il loro amore. Tornarono insieme a casa e subito comunicarono ai bambini e a alla mamma di Natalia che presto sarebbe nata una bambina. Immediatamente Can chiamò anche sua madre e suo padre. L'annuncio alle famiglie non fu dei più facili, specie quando aggiunsero che la nascita era prevista circa fra due mesi. I gemellini erano felicissimi e facevano a gara a battere le mani e a saltare di gioia. La nonna, invece era rimasta senza parole e continuava a ripetere -" Io non ne ho capito nulla. Come ho potuto non accorgermi che eri incinta?"Guardò severa sua figlia e le disse -" Come hai potuto tenermi nascosta una tale notizia? Andare ai controlli da sola.... E se ti fossi sentita male.....o se si fosse presentato qualche problema... Mio Dio. Non voglio pensarci. Ma come ti sei permessa? Clotilde! Vieni e senti questa novità! Mio Dio...." Zia Clotilde arrivò nel soggiorno dalla sua stanza e guardò tutti con sguardo interrogativo. Quando venne informata debitamente dalla sorella, rimase a bocca aperta, ma quasi subito si riprese e abbracciò con affetto sia Natalia che Can e si congratulò con loro.                 Nel giro di una settimana si trasferirono nella loro nuova casa, bella, comoda, grande e arredata con stile. Quell'attico aveva una visuale spettacolare, sembrava torreggiare su tutta la città.    

NATALIA E CANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora