"Bisogna fare attenzione al delicato confine tra la soluzione temporanea e l'errore permanente."
(Carlosbelge)
"Il momento che segue l'errore è cruciale.Puoi continuare a difendere quello che eri. O capire chi sei."
(Fabrizio Caramagna)
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Erano trascorsi già quasi tre mesi da quando Natalia aveva lasciato Istanbul. Riusciva con sforzi immani a celare il suo dolore dietro una facciata serena e sorridente durante il giorno, ma che lasciava crollare la notte quando era sola con se stessa. Si era imposta di non aver più contatti con suo marito, fino a quando non fossero scaduti i suoi contratti di lavoro e tutta quella storia non fosse stata definitivamente chiusa. In quell'arco di tempo molti giornali riportarono gli articoli più disparati, ma pian piano andarono diradandosi, fino a non parlare più di lui, specie dopo che la giovane con lui coinvolta ebbe ricevuto offerte di lavoro a lungo temine all'estero e la sua partenza sarebbe stata imminente. Tutti e due, anche se ognuno per conto proprio, ora tiravano un respiro di sollievo al pensiero che finalmente potevano uscire da quell'incubo. Anche lui stava soffrendo le pene dell'inferno, sia per la mortificazione, che per la delusione e, ancora di più, per essere stato lasciato dalla donna che amava. Ed era stata proprio quella stessa sofferenza che aveva mostrato a Can i suoi punti deboli. Ora ne era più consapevole perché quelle ferite bruciavano ancora. Certo non avrebbe più permesso a nessuno di usarli di nuovo contro di lui. Giurò a se stesso che ne avrebbe fatto i suoi punti di forza. Natalia sapeva bene che Can, pur di non perdere la sua famiglia, era disposto a buttare all'aria carriera e contratti, ma in quel momento era necessario allontanarlo da loro per evitargli anche di essere etichettato come traditore ed infedele a sua moglie, notevole aggravante che si sarebbe aggiunta a tutte le altre cattiverie e insinuazioni sul suo conto, che già erano di pubblico dominio e che avrebbe tirato in ballo anche lei e i suoi bambini, alimentando gossip e magari creandone uno nuovo. Stando invece lontani, ognuno con la sua vita, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire su eventuali rapporti di lui con altre presunte partners. Il suo Kral era una persona bella dentro e fuori, era giusto cercare di salvaguardare la sua immagine, così tanto oscurata, a causa di gente senza scrupoli. Ma ciò che aveva dato una svolta definitiva alla sua decisione era stato il discorso di quella bionda e quel suo bacio sulle labbra di suo marito. Non aveva gradito come si era avvinghiata al braccio del suo uomo e come gli si strusciasse addosso. Ed ebbe paura che potesse avverarsi quello che lei le aveva detto, che lui si sarebbe abituato a vivere con due donne e lei a dividerlo con un'altra. Forse in Natalia era sopraggiunta una buona dose di gelosia oltre alla sensazione di sentirsi tradita, umiliata e disperata. Aveva così scelto di usare la ragione, spezzando il suo cuore. Sentiva da morire la sua mancanza ogni giorno di più. Anche se cercava di distrarsi, lui era sempre nei suoi pensieri. Sempre dentro di lei. Con un pugno nello stomaco e un tuffo al cuore, i ricordi della loro vita insieme le esplodevano nella mente, insieme alla sua voce e al suo viso. La notte, sola nel suo letto, prendeva atto della sua disperazione e piangeva col volto sul cuscino per non fare uscire i singhiozzi e i lamenti da quella stanza. Per evitare di non riuscire a resistere alla tentazione di tornare con lui, non aveva mai risposto alle sue chiamate e, questa violenza su se stessa le procurava fitte al petto, avvertiva proprio la sensazione che il suo cuore si frantumasse. Poi la ragione riprendeva il sopravvento sui sentimenti e si diceva che era giusto così. Ma la sua anima rivoleva quello che insieme erano, rivoleva il suo uomo con tutto il suo amore e il calore della sua persona. Più passavano i giorni, più aveva la conferma di quanto gli mancasse. Combatteva continuamente con se stessa, al punto da ritrovarsi priva di forze. A volte pensava di non aver fatto la cosa giusta, di non essere riuscita a lottare abbastanza...E quanto era dura da accettare la consapevolezza che non c'era niente che la facesse stare veramente bene, se non lui. Sapeva che Can era la sua sopravvivenza, perché lui era stato il suo passato, era il suo presente e lo desiderava nel suo futuro. Doveva solo aspettare, anche se le sensazioni contrastanti la portavano, qualche volta, a non sentirsi pronta a riaccoglierlo nella sua vita, da cui in realtà non era mai uscito. Dal suo canto Can voleva soltanto liberarsi dal dolore e dal risentimento nei confronti di Natalia che non gli era rimasta accanto e non lo aveva supportato con la sua presenza. Questo senso di abbandono gli aveva fatto ancora più male, ma col trascorrere dei giorni e riflettendoci, aveva capito che non era stato lasciato da sua moglie, bensì che si era allontanata da lui per amore, solo per proteggerlo e per evitargli attacchi e offese ulteriori. Aveva compreso che involontariamente si era ritrovato a tradire se stesso, mostrando di aver infranto i suoi principi, abbattuto i suoi ideali e mandato all'aria i suoi valori. Era riuscito ad apparire un lui che non era più lui. Si era fidato, si era posto serenamente nelle mani di chi avrebbe dovuto garantirgli sicurezza e serenità, decidendo al suo posto, invece aveva lasciato la responsabilità della sua felicità in quelle sbagliate. Aveva tradito se stesso, aveva ignorato il fatto di essere la persona più importante nella sua vita, nella vita di sua moglie e l'asse portante della sua famiglia. Natalia si imbatté in Carmen, un giorno di ritorno dalla scuola dove aveva accompagnato i gemelli. La piccolina era rimasta da sua madre con le baby sitter. L'amica l'abbracciò felice di rivederla e le chiese come mai si trovasse a Roma. Lei, forse per il bisogno di parlarne, le disse di aver lasciato Can ad Istanbul e di aver ripreso a vivere nella Capitale con i bambini. - "Ma perché, Nat? Ma stai scherzando? Vi amate alla follia!", la interruppe la donna stupita. -"È meglio così. Ca." le rispose. -" Nat, con tutto il rispetto per i tuoi sentimenti, non avresti dovuto lasciarlo. Siete così innamorati! Lui non ti staccava gli occhi di dosso un attimo, ti baciava anche con gli sguardi...e tu lo vedevi come un Dio." riprese Carmen. -" Sì. Anch'io lo credevo quando ancora non ero a conoscenza della sua doppiezza." continuò Natalia. -" Non dire stupidaggini Nat, sarai solo arrabbiata. Non ci posso credere!" ribadì l'amica. -"lo devo solo imparare a vivere senza di lui e basta. Non voglio rivederlo. E non l'ho lasciato, dovevo andarmene ed è stata la decisione più difficile della mia vita. Per questo, adesso, desidero solo dimenticare. Ma tu lo stai difendendo, a quanto pare nutri una vera adorazione nei confronti di Can.", disse lei. -" Diciamo che ho un grande rispetto per lui e non mi sento di giudicarlo negativamente solo perché tu hai deciso che il tuo matrimonio é finito. Personalmente, non ho nulla da rimproverargli è maturo responsabile, con una personalità talmente travolgente che accanto a lui chiunque si sentirebbe piccolo." ribatté Carmen. Natalia non poteva negare la verità di quelle affermazioni, Can era indubbiamente affascinante e il suo fascino era gradito in misura uguale sia dagli uomini che dalle donne. Era bello, dotato di un incredibile potere di seduzione di cui forse non era cosciente fino in fondo, ma inavvertitamente se ne serviva. Lei stessa non era sfuggita al suo carisma. -" Quando lo hai lasciato sono sicura che gli hai spezzato il cuore" riprese Carmen, -"Non capisco perché a tutti i costi vuoi difenderlo...." disse Natalia, e Carmen di rimando, -" Tu ancora non mi hai spiegato i motivi della tua decisione. Forse dipende dal non riuscire ancora ad adattarti allo stile di vita di Can, Nat?" e Natalia indispettita, -"Forse anche questo è vero. Ma sai, Ca, le prove più difficili sono le migliori maestre di vita. E questa per me lo è senza dubbio. Evidentemente non ero fatta per lui, non me la sentivo di seguirlo nella sua ambizione e nel suo desiderio di fare carriera. Punto." -" Ma non la pensavi così quando l'hai sposato e io non condivido il tuo giudizio su di lui. Indubbiamente è una persona d'azione, ma questo non vuol dire che non è affabile e popolare fra tutti, che ha un ottimo rapporto con chiunque e ha molti fans che lo stimano e lo rispettano. E tu non puoi negare di amarlo ancora.", le buttò in faccia l'amica. -"Certo che no! Io l'ho sposato perché lo amavo, perché ero innamorata di lui e lo sono ancora, ma purtroppo devo stargli lontana."
NATALIA:
'Mio Kral, la storia non si può riscrivere, ma riusciremo ad aprire una pagina nuova dove continueremo a stilare la nostra insieme? Non lo so. Vorrei saltare il periodo buio che abbiamo vissuto e tornare indietro al momento in cui ci siamo incontrati, conosciuti, annullati, divisi, riconciliati, infine appagati. Vorrei risentire i suoni prodotti dai nostri corpi uniti e dei nostri nostri respiri. Il pensiero del tuo odore di dolce virilità è un ricordo così acuto che mi ubriaca e che mi fa traballare. La mia pelle manifesta i brividi della mia anima quando chiudo gli occhi e sento ancora le tue mani su di me con tocchi delicati, quasi carezzevoli, ma sempre inebrianti. Quanto io ti ami nemmeno lo immagini, non sarebbe umanamente misurabile. Il nostro amore non è mai finito, è sopravvissuto e penso che sarà sempre pronto ad esplodere in tutta la sua potenza. Mi sono allontanata per te per non rendere più pesanti le accuse di chi ti giudica, perché soltanto così ho potuto evitarti altri attacchi che ti avrebbero portato più sofferenze. Mi sono ritrovata a dover far finta di nulla anche se i miei sogni sono stati infranti dall'evento che ti ha travolto. Ma non mi importa più, è una parentesi da cancellare non solo per me, ma per tutto il male che ha fatto a te. Non lo meritavi e forse ti ho dato l'impressione di avere infierito anch'io contro di te, lasciandoti solo. Ho solo voluto proteggerti, amore mio, anche a costo delle terribili sofferenze che ho vissuto e che continuo a vivere. E se una parte di me insiste sul non rimetterci insieme , l'altra grida di farlo perché ha bisogno di te che sei la sua linfa vitale. Il mio cuore e la mia anima ti riconoscono come necessità per vivere. Se in questo momento dovessi scegliere, non ci riuscirei, perché il mio cuore e la mia logica, contrapposti stanno lottando ed io sto navigando sul fiume dell'incertezza. Spero un giorno che tu possa capirmi e perdonarmi, ma l'ho fatto solo per amore.'
Can:
'Questa sofferenza mi ha trascinato sempre più giù. Più scendevo e più soffrivo. Soffrivo fino a perderci le forze e le speranze di poter tornare a vivere con la mia Nat e i miei bambini. Penso e ripenso ancora alle parole di lei quando si è diretta in camera a preparare le valigie, le ho analizzate tutte, una per una perché le ho impresse nella mia mente e, solo dopo mille valutazioni, ho capito. E' stato per amore. Quanto amore conteneva quel gesto della mia donna. In quel momento sono tornato a respirare, a voler vivere per poter sperare. Ho pensato di aver finalmente ritrovato me stesso, avevo la certezza che non mi aveva abbandonato, ma protetto con tutto l'amore che aveva dentro e che era la sua essenza. Natalia, la mia donna, l'incarnazione dell'amore capace di sacrificare se stessa e di soffrire col cuore straziato per amor mio. Non bastano le più sublimi parole d'amore per definirla, lei è il mondo, l'universo, me stesso. Avevo accettato la mia sconfitta dopo tanta disperazione, per il mio non rendermi conto di essere diventato uno strumento nelle mani di qualcuno in cui avevo riposto la mia fiducia, ma che mi aveva manipolato e sfruttato, causandomi disagi e sofferenze. E io avevo smesso di lottare, in attesa che tutto finisse, aspettavo inerme, per evitare di concentrarmi sullo stato un cui ero ridotto. Sono rimasto come stordito, ma poi, dopo aver pensato di essermi perso, mi sono ritrovato. Ho subito, ma ho imparato. Oh, Allah, quanto avevo bisogno di lei, del suo corpo attaccato al mio, di tenerla così stretta da percepire ogni suo fremito di vita, ogni suo respiro. Stringere la sua anima fra le mie mani e lasciare che penetri in ogni poro della mia pelle, fino a raggiungere la mia, incompleta, dove c'è proprio lo spazio per riceverla e farla rimanere lì per sempre. So che non sarà facile, è stata troppo ferita lei, molto più di me. Magari non mi vorrà più accanto a sé. Ma devo essere pronto, devo tentare. E' giusto che ci diamo un'altra possibilità, il nostro amore non merita questo strazio. Sono sicuro che sarà dura stavolta, ma devo tentare il tutto per tutto. E devo farcela. La mia donna è la mia vita, senza lei non vivo. La mia Nat, i miei figli, la mia famiglia sono le uniche cose per cui vale la pena di lottare e di soffrire. Loro sono l'amore e i frutti del mio amore.'
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...