"La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro."
(Maya Angelou)
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La lunga notte d'amore, con le loro tenere carezze, li aveva impegnati fino al mattino.Non avevano praticamente dormito, quindi rimasero a letto e riposarono fino al pomeriggio. Natalia aprì gli occhi, destata dal rumore dell'acqua. Can si stava infilando i calzoncini, i suoi capelli erano ancora bagnati, aveva appena finito di fare la doccia. Lo guardò e gli sorrise.– "Buongiorno, Kral. Già alzato? "– gli chiese, con voce assonnata. Lui si voltò e le mandò un bacio stringendo le labbra. – "Buongiorno, amore mio anche se è pomeriggio. Ho pensato che mi prenderò cura di te tutto il giorno oggi, quindi comincia a prepararti"- disse ridendo. "Non posso stare inattivo con te."–" L'ho notato" – rispose lei, sorridendo per il significato allusivo che aveva dato alle sue parole. Saltò giù dal letto, si sentiva leggermente indolenzita nelle parti intime, il che le ricordò i loro lunghi e ripetuti momenti di piacere e d'amore condivisi nella notte. Poi Can le indicò la vasca. – "Mi sono permesso di prepararti il bagno". Natalia lo guardò attonita. Sentiva davvero il bisogno di immergersi nell'acqua calda. Come lo aveva capito?– "Hai avuto un pensiero squisito, Can. Grazie."– "Non a me, Nat, ma grazie a te di esistere. Ti aiuto. Voglio aiutarti." La sollevò come un fuscello e la depositò ai piedi della vasca, dove galleggiavano molti petali di rosa e sul cui bordo erano sistemate e allineate candele profumate accese. Si ritrovò di nuovo fra le sue braccia, a gustare quelle labbra che esprimevano tutto il suo amore in baci e parole. Can ve la immerse, facendola scivolare lentamente e lei provò una sensazione piacevolissima, nel sentirsi avvolgere dall'acqua profumata e calda. Si lasciò sfuggire un sospiro e chiuse gli occhi, rilassata. Poi sentì le mani di lui sul proprio corpo. La stava insaponando, delicatamente. Ebbe l'impressione di essere tornata bambina, quando sua madre la lavava. Era passato così tanto tempo! Tuttavia il tocco di Can era diverso. Era una continua carezza che riusciva a farla eccitare solo sfiorandola. Le passò la mano insaponata sulla schiena e, subito, un lungo brivido la percorse. Continuò in tutte le parti del suo corpo, con delicata dolcezza. Rimase a godersi quelle sensazioni fantastiche, a occhi chiusi, mentre lui si prendeva cura di lei. Era meraviglioso sentirsi coccolata dalle sue mani. –"Sei bellissima, lo sai?" – le sussurrò all'improvviso. Aprì immediatamente gli occhi, che si trovarono incatenati a quelli di lui. Era inginocchiato accanto a lei e la guardava con desiderio. Si sentì le farfalle nello stomaco. Intanto lui aveva iniziato a insaponarla fra le gambe. Il centro della sua femminilità cominciò a pulsare e lei rovesciò la testa indietro e distolse lo sguardo dal suo. Doveva uscire da quella vasca e vestirsi al più presto. Lui si allontanò prima dal bagno, ma dopo averla avvolta in un grande asciugamano. Mentre finiva di asciugarsi, Natalia sentì dei rumori in camera da letto, come se si stesse scartando qualcosa. Un grande pacco con la carta già lacerata, sormontato da altri due più piccoli, l'attendeva poggiato sul letto. Can non c'era. Con curiosità si avvicinò e vide un biglietto dove c'era scritto, -" Apri e indossa tutto." Andò in ordine, la scatola più piccola conteneva un prezioso completo intimo di pizzo di seta rosa cipria e un paio di calze dello stesso materiale e colore. L'atra scatola, un po' più grande un paio di sandali e una borsetta in raso di seta bluette, la più grande, invece, un meraviglioso abito a decolletè, senza spalline, dello stesso colore degli accessori, con inserti uguali al coprispalle a bolero, in velluto, in tinta col vestito. Una sciarpa in voile, dai toni cangianti che andavano dal bluette all'azzurro, completava la mise. Natalia ne rimase stupita. Tuttavia indossò tutto e stette al gioco. Raccolse i suoi capelli in una coda e li appuntò con un fermaglio di strass. Si guardò allo specchio e l'immagine che vide lì riflessa, la lasciò molto soddisfatta. Ma Can non c'era. Uscì dalla camera da letto e un forte odore di fiori la investì. Nel soggiorno cesti di rose rosse e bluette, campeggiavano su tutti i piani d'appoggio, oltre che sui tavoli. Incredula si guardava ancora intorno, quando sentì la chiave girare nella serratura della porta d'ingresso e apparve Can in tutto il suo splendore. Indossava uno smoking impeccabile e un sorriso meraviglioso in volto. Si fermò ad ammirarla per qualche secondo e poi disse, in risposta al suo sguardo interrogativo -"Ti avevo detto che mi sarei preso cura di te per tutto il giorno. Buon compleanno, amore mio." -"Ma... io non mi ricordavo! E tu hai fatto tutto questo? Come hai fatto?.....Grazie.....Grazie." Natalia rimase a bocca aperta, veramente stordita. Con un lungo, profondo e appassionato bacio, lui la riportò alla realtà. -" Andiamo, seguimi e vedrai, non ho ancora finito con te, baby." Si diressero verso l'uscita, dove ad aspettarli c'era una limousine, per condurli in un posto molto speciale, aveva detto Can. Non si rese conto di quanta strada avessero percorso con l'automobile dai vetri oscurati, dove avevano bevuto champagne, accompagnato da fragole e minuscole tartine di caviale. Quando la macchina si fermò e l'autista aprì le portiere, Can scese per primo, girò e porse la mano a Natalia per aiutarla a scendere. Una grandissima e antica costruzione si stagliò di fronte a loro, con un tragitto da seguire tutto illuminato. Lo percorsero insieme, tenendosi per mano e giunsero davanti ad un ascensore di cristallo che, si aprì e velocemente li portò all'ultimo piano, in una suite grandissima con addobbi meravigliosi, dove troneggiava un tavolo, apparecchiato per due, con due camerieri fermi dietro ad ambedue le sedie. Dalle immense vetrate, si dominava, in tutta la sua bellezza, Istanbul. Consumarono quel pasto di raffinate prelibatezze tra intervalli di musica, ballando insieme, anche quel tango, di cui Can aveva faticosamente appreso i passi e la tecnica. Alla fine, dopo che Natalia ebbe spento le candeline su una torta, dalla forma di uno scrigno, i camerieri gliene servirono una fetta ciascuno e, dopo aver brindato, a loro due insieme sempre, Can tirò fuori un astuccio di velluto rosso, glielo porse, guardandola sempre dritto negli occhi e le disse-" Nat, baby, sposami."Aprì il cofanetto e ne estrasse due anelli, un brillante solitario e una vera eternity, per fermarlo. Prese la sua mano sinistra e li infilò al suo anulare. Sbalordita, stupita e stordita per tutte le sorprese di quel giorno, Natalia si sentì girare la testa in modo vertiginoso. Non riusciva ad emettere alcun suono, lo guardava a bocca spalancata, avendo seri dubbi sulla realtà di quanto stesse vivendo. Si riprese quando lui le ricordò che attendeva ancora la sua risposta. Allora guardò la sua mano con gli anelli al dito, poi spostò il suo sguardo su di lui, gli cinse il collo con le braccia, e lo baciò sulla bocca con tutto il suo amore. A questo bacio così speciale, Can rispose in maniera più profonda e passionale di quanto avesse mai fatto prima. Con una miriade di baci ricoprì il viso di lei, lasciandole scie lucide di focoso desiderio. La sentì ancora più sua e decise che la data del matrimonio non sarebbe stata lontana.
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NATALIA E CAN
Roman d'amourPuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...