"Siamo angeli con un'ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati."
(Luciano De Crescenzo)
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Si recò all'aeroporto con il giusto anticipo, visto che si trattava di un volo internazionale. Sua madre non volle sentire ragioni e insistette per accompagnarla, non fosse altro che per dimostrarle che stava bene e che poteva partire tranquilla. La salutò con un bacio, sorridendo, ricordandole di essere felice. Le ricordò di chiamare non appena atterrata. Mentre si allontanava, si girò più volte a salutarla con la mano e a mandarle baci con la punta delle dita. Nella sua mente, ora, riaffioravano i momenti vissuti insieme a Can, momenti di scoperte, di conoscenza, nuove realtà, nuovi incontri, le partenze, a volte per brevi periodi, a volte molto più lunghi, durante i quali, per la prima volta, aveva sperimentato il tormento per il distacco e la lontananza, che lasciava immancabilmente il posto a una totale felicità ad ogni suo rientro, tutte le volte, alla fine del viaggio di ritorno da lui. Lui che le aveva dimostrato che un uomo forte poteva essere gentile e che la gentilezza e la pazienza erano sexy, così come l'umorismo e l'intelligenza. Erano quelle qualità che le avevano permesso di trascorrere le lunghe giornate sola, persa nel pensarlo e, le sue notti, a sognarlo. In attesa del volo acquistò un regalo per lui, il suo profumo preferito, "SAUVAGE " , lo infilò con cura nella tasca interna della sua borsa a mano e volle sorridere all'idea che, quando l'avesse usato, lei sarebbe stata nei suoi pensieri e, un po', addosso a lui. Guardò l'orologio e si dispose in fila verso il gate dell'imbarco. Il suo stomaco le rimandò una sensazione che non provava da qualche tempo, aprì una rivista che aveva acquistato e iniziò a sfogliarla, nel tentativo di placare l'ansia che l'aveva assalita. Non vedeva l'ora di rivederlo e poterlo riabbracciare. Gli occhi le caddero su un articolo di uno psicologo-psicoterapista e lesse -"Cominciò come comincia sempre, con uno sguardo! Gli occhi fanno l'amore molto prima del resto del corpo. Se lo sguardo è preludio, la parola è attesa. L'attesa, se prolungata, da diletto diventa struggimento, ma tocca a lui interromperla, lei lo sa e lo spera, ma lui tergiversa: 'E se non le piaccio?' è lo slogan che lo tormenta, gli fa comprimere il torace, torcere l'immaginazione, torchia il proprio agire perché lo porti a lei, ma niente, si ritrova in un mare torbido di timori. Così l'attesa si prolunga ancora, struggimento genera sfinimento, si sedimenta il sentimento. Quando capita si vedano, lo sguardo da incontenibile diventa incoerente, incostante, quasi inconcepibile, lui incodardì, lei non sopportò l'incognita e il possibile incontro si rivelò solo un'incollatura di pensieri inespressi.Finì come finisce talvolta, con un desiderio! La mente dice addio all'amore, molto dopo tutto il resto del corpo. Se la mente è infinito, il silenzio è punto di non ritorno". Si imbarcò sul velivolo in uno stato pietoso. L'ansia si era tramutata in terrore. Maledetto articolo! Non aveva niente a che vedere con lei e Can, loro si amavano veramente, si ripeteva, ma la paura di perderlo ebbe la meglio, anche sul suo pensiero. Appena atterrata, andò a prendere la sua valigia sul nastro e si avviò verso l'uscita degli arrivi. Quando le porte si aprirono, una lunga fila di gente cominciò a sfilare. Natalia aveva la testa in fiamme, non riusciva nemmeno a vedere bene se c'era lui tra tutta quella calca. Il suo telefono , non appena l'accese, trasmise una serie di suoni che le segnalavano le notifiche delle chiamate e i messaggi ricevuti. Si fermò e fece scorrere il dito sul display. Sua madre, Can, Can, Can. Scrisse -"Atterrata, tutto a posto, ci sentiamo dopo, baci"a sua madre e -"Dove sei che non ti vedo?" a lui. Non fece in tempo a leggere la risposta alla sua domanda quando alzò la testa e vide un paio di poderose spalle, davanti la transenna, proprio dove c'era lo spazio per uscire verso l'atrio. Nonostante avesse un cappuccio che gli copriva la fronte e un paio di occhiali scuri, lo riconobbe. Un tuffo al cuore la portò a deglutire e ad emettere un respiro più forte. Avrebbe riconosciuto quelle spalle ovunque. Appartenevano al suo uomo, a colui che amava con tutta se stessa. Con un impercettibile cenno del capo, lui le fece capire di averla vista. Natalia gli si avvicinò, desiderando che le dicesse "Ti amo tanto, mi sei mancata...." magari solo quello....", invece -"Nat?", la chiamò. Dio, quanto amava la sua voce profonda e dolcemente sensuale! La faceva sciogliere come neve al sole, e le faceva desiderare cose che nessun'altra aveva il diritto di desiderare. E, con uno scatto quasi felino, la sollevò da terra, si attaccò alla sua bocca e la baciò con tutto l'ardore che aveva in sé. Incurante della gente che in quel momento era vicino a loro, le assaggiò tutto il viso con una serie infinita di baci a labbra socchiuse, traendone il gusto con la punta della sua lingua, come a voler placare, in parte, la fame che aveva di lei. Appena si staccò, la guardò negli occhi e le disse-" Oh, Nat, baby, sei la mia vita, il mio respiro. Senza te non vivo." Due grossi lacrimoni scesero dagli occhi neri di lei, mentre un sospiro di sollievo usciva dal suo petto. Gli sorrise e gli fece una leggera carezza sulla barba. La realtà aveva superato di gran lunga le sue aspettative e Natalia si tranquillizzò. E, nel primo cestino della spazzatura che incontrò, gettò quella maledetta rivista. Mano nella mano si diressero verso la Jeep di Can. Seduta al suo fianco, Natalia, non si stancava di guardarlo e lui guidò tenendo le sue dita intrecciate a quelle di lei, portandosele spesso alle labbra. Aveva bisogno del suo contatto fisico e del suo odore, per sopravvivere, lui. Aveva bisogno del suo contatto fisico e del suo odore, per respirare, lei.
NATALIA:
' Ad un tratto tutte le mie ansie e i miei timori si sono dissolti nel nulla. Non vedevo l'ora di raggiungerlo, di toccarlo, di essere abbracciata e scaldata in corpo e anima da lui. Oh, mio Kral, mio amore grande...Prima di conoscerti ignoravo quanto potesse essere bello e meraviglioso vivere l'amore. Mi hai fatto riscoprire i sentimenti più belli con la sincerità del tuo amarmi. Non posso immaginare cosa sarebbe la mia vita senza averti accanto e, per questo, voglio sentirti vicino e viverti. Solo tu sei in grado di far uscire completamente il mio sentimento e l'amore che ogni momento vivo con te. Averti accanto mi riempie di gioia e felicità. Il mio amore per te è come una luce del giorno infinita, senza tramonto...Appena ti sfioro la barba, quasi timidamente, mi avvolgi con le tue braccia e mi stringi a te, quasi con impeto, fino a sollevarmi da terra. Allora io appoggio la testa sul tuo petto e tu respiri forte per inalare l'odore della mia pelle. Quell'odore che tu definisci unico, caldo, promessa e preludio di travolgenti attimi di amore. Alzo la testa nella ricerca della tua bocca e la trovo lì, pronta ad incontrare la mia. Non ci servono le parole, non ce n'è bisogno. Il loro tempo arriverà dopo che i nostri corpi si fondono e le emozioni si placano. Allora ti chiamo amore e ti dico che non avrei resistito un attimo in più lontana da te. Ti sussurro che ho sognato ogni notte questo momento. Sono tante le cose che voglio dirti, ma mi ripeterei all'infinito, e voglio credere che i miei pensieri passano dalla mia mente alla tua da soli, in un rapido fluttuare e, tutte le preoccupazioni, le ansie, le angosce, svaniscono in un attimo. Sei sempre e solo tu l'uomo che mi ha rapito il cuore, colui che mi ha scrutato dentro e ha saputo farmi innamorare.'
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...