Parte 95 FORSE...CI SIAMO?

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"Quando i "vorrei" diventano "voglio", quando i "dovrei" diventano "devo", quando i "prima o poi" diventano "adesso", allora e solo allora i desideri iniziano a trasformarsi in realtà."
(Tony Robbins)


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Dopo quella giornata insieme, in giro per boutiques, pranzo e passeggiate, Can accompagnò Natalia a casa, con l'idea di stupirla ancora. Si fermò da un fioraio e, d'impeto, le inviò due dozzine di rose bianche in un grande vaso di cristallo. Sapeva che erano i suoi fiori preferiti e poi il bianco, nel linguaggio floreale, ricordò che aveva un significato specifico di purezza, delicatezza e di resa.  Giunto a casa, aspettava la sua chiamata, ma non arrivava. Mille pensieri gli frullarono per la mente. Si versò da bere e si sedette sul divano a fissare un punto nel vuoto. Finì con l'addormentarsi e sognò lei. Si svegliò qualche ora dopo e, di malumore, decise di fare una doccia e uscire, pensando che l'aria fresca della sera gli avrebbe rinfrescato anche la mente.  Ad un tratto il suono del cellulare lo costrinse ad uscire dal bagno, grondante d'acqua. L'udire il suono della sua voce gli fece trattenere per un attimo il respiro, -" Can, grazie per le bellissime rose, mi hai fatto una sorpresa.... Sai, davvero mi hai stupita. Non me l'aspettavo. Cosa stai facendo adesso?" E quando lui le rispose che aveva appena finito di fare una doccia e che aveva intenzione di fare una passeggiata, gli disse di aspettarla che gli avrebbe fatto compagnia. La aspettò con una tale ansia... come una bambino al primo giorno di scuola. Non sapeva cosa gli avrebbe riservato quella sera. Ma quando la vide arrivare tutte le sue ansie erano crollate. Gli venne spontaneo abbracciarla e lei lo lasciò fare con un sorriso. Uscirono insieme tenendosi per mano. Lui ogni tanto la attirava a sé e lei non si ritraeva. Infine le propose di andare a casa loro insieme, magari a bere qualcosa. Ma lei gli rispose -"Domani, quando torniamo dal party." Sapeva che non stava mentendo e che il momento era molto vicino. Così le disse che sarebbe passato a prenderla e che insieme sarebbero andati a raggiungere Burak e Nazli, per recarsi all'inaugurazione. Quando si separarono, lei lo salutò con un delicato bacio sulla guancia. Can tornò a casa sereno e pieno di speranza. Il giorno dopo si preparò e passò a prenderla per incontrare Burak e Nazli prima di recarsi all'inaugurazione del nuovo studio legale. Appena la vide rimase estasiato dalla visione che gli si proponeva di fronte. Non l'aveva mai vista in una mise così professionale ed elegantissima nello stesso tempo, nonostante l'avesse aiutata lui nella scelta del capo da indossare per quell'occasione. Le sorrise soddisfatto e non aggiunse una parola, con il suo sguardo le aveva detto tutto. In quel momento nessun aggettivo avrebbe potuto esprimere quello che lui provava per lei. Le porse il braccio galantemente e la accompagnò verso l'automobile, le aprì la portiera, aspettò che si accomodasse e la richiuse. Fece il giro, slacciò i bottoni della giacca e si mise alla guida per raggiungere i loro amici in hotel, da cui, tutti e quattro, si sarebbero diretti verso la sede del nuovo ufficio. Arrivarono tutti insieme al cocktail party per l'inaugurazione. Lui in un abito grigio antracite a doppio petto, camicia bianca e cravatta di seta grigia, ma di un tono più chiaro, lei con un tailleur  pantalone di seta nero, con sotto una camicia avorio cangiante, tendente al rosa. Dai tre bottoni aperti sul decolletè, spiccava un girocollo di corallo peau d'ange a tre fili, intrecciato con un filo di diamanti, l'ultimo regalo che le aveva fatto Can per il loro anniversario, completo di bracciale, anello e orecchini. Scarpe e borsa erano dello stesso colore dei gioielli. Aveva raccolto i capelli in uno chignon morbido, basso sulla nuca, che le conferiva, insieme all'abbigliamento, quel non so che di sobrio, ma nello stesso tempo di molto raffinato e di gran classe. Anche Burak e Nazli erano molto eleganti, sfoggiavano anche loro abiti adatti all'evento. Furono parecchi gli interventi di congratulazioni dei vari rappresentanti degli studi associati e non mancò anche quello di Burak a nome suo, di Can, di Nazli e di Natalia. Quest'ultima su richiesta del presidente del consiglio di amministrazione dei soci rappresentanti, espresse la sua soddisfazione per l'inizio di un nuovo sodalizio legale in rappresentanza dello studio Yaman&Co di Istanbul, invitando a sua volta l'avvocato Can Yaman a relazionare sui fatti che in Turchia avevano spesso necessità di appoggio in Italia. Così, come lui era rimasto estasiato da lei, vedendola in azione dal punto di vista professionale, alla stessa maniera Natalia rimase affascinata dal suo esporre in modo chiaro e dettagliato i casi che necessitavano di pareri e interventi legali sia in Turchia che in Italia. Sul serio per la prima volta lo vide nella nuova veste professionale di avvocato. E tra l'altro, mostrava una naturale e magnifica oratoria, oltre ad una profonda conoscenza delle discipline giuridiche internazionali. Alla fine del suo intervento tutti si avvicinarono e vollero stringergli la mano. Le donne non avevano occhi che per lui. Il suo carisma era sempre vivo e Natalia si sentì un po' infastidita da questo. Così, prima che qualche altra potesse farlo, si avvicinò a Can e non lo mollò per tutta la durata del party. Lui apprezzò molto quel gesto di lei e, con estrema nonchalance, continuò a conversare anche con gli altri colleghi, senza mai perderla di vista...Improvvisamente gli poggiò una mano sul braccio e lui istintivamente si girò. I loro sguardi si incontrarono ed espressero tutto ciò che non si erano ancora detti. A Nazli e Burak questo atteggiamento strano non sfuggì, si guardarono, ma preferirono non dire nulla ai loro amici, limitandosi ad osservare e a prendere atto che erano arrivati al punto di rimettersi insieme e che mancava veramente poco. Ma conoscendo a fondo Can, sapevano bene che non avrebbe accettato alcun consiglio da nessuno, neanche da loro su questo argomento, perché il suo rapporto con Natalia era blindato. Non avrebbe mai permesso a chicchessia di intromettersi fra lui e sua moglie. Dopo il cocktail party accompagnarono al loro hotel Burak e Nazli e, rimasti soli, Can le propose di salire con lui a casa loro.

NATALIA E CANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora