"Dopo un tempo che non so calcolare riesco a calmarmi. Mi sento al sicuro. La paura di prima è svanita del tutto. È bastato un abbraccio. Un suo abbraccio."
(Daniela Volontè)
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Rimasero abbracciati a lungo, le parole non servivano. Can non rispose più alle innumerevoli chiamate. Aveva già saputo. Non voleva sentire altro. Aveva solo bisogno di quelle braccia che lo facevano respirare, che lo calmavano e lo rendevano più lucido. Era troppo per una persona come lui tutto quello che gli stavano scaraventando addosso. Per lui, corretto, onesto, buono e sincero, tutto quell'accanimento era inconcepibile, come risultava cattiveria inaccettabile a tutti quelli che lo conoscevano. L'abbraccio di Natalia, in quel contesto, fu determinante. Placò il dolore acuto dell'anima e lo condusse verso un momento di lucidità, nel quale doveva trovare la soluzione ottimale in quel contesto assurdo. Con un respiro amaro e profondo, le bisbigliò-" Ora vedrò cosa fare, anche se non so da dove iniziare." Lei gli fece una delicata carezza sulla fronte, e sulle tempie che pulsavano e gli disse -" Da te non accetto nessun 'non so cosa fare,' perché non è da te. Tu sai bene cosa fare e lo farai, a costo di qualche sacrificio, ma lo farai, senza piangerti addosso, perché, mio caro, la verità verrà fuori, si rimangeranno tutte le cattiverie e le bugie, smentiranno le maldicenze e tornerai, sempre più orgoglioso di te, della splendida persona che sei e più forte che mai. Parti subito, vai a svagarti per un po', allontanati da questa melma, fai tutto quello che devi in questo periodo e non tornare fin quando non hai finito il servizio militare. Tu sarai cambiato e anche loro saranno cambiati. Io ti aspetterò. Ci sarò, ti sosterrò e ti ascolterò sempre." Disse queste parole con un tale impeto e veemenza, che Can ne fu scosso. La guardò e riscoprì , in quella dolce ed esile figura, tutta la forza di cui è capace una donna, specie quando deve proteggere chi le sta a cuore. Lei, che aveva pianto, pensando ad una settimana lontana da lui, adesso era la stessa a dirgli di andar via, pronta a non rivederlo per un lungo periodo, per farlo riappropriare della sua esistenza e della sua dignità pulita, ma molto ferita e mortificata. Una leonessa che difendeva e proteggeva un suo cucciolo. A testa alta, senza mostrare il minimo segno di debolezza in sua presenza, assistette alla sua partenza per Cipro, poi per il Brasile e infine per Smirne, dove doveva soggiornare cinque settimane per svolgere il servizio militare. Si concentrò in maniera esasperata sul lavoro, per non lasciare spazio, nella sua mente, a nessun pensiero. Viveva in attesa delle telefonate di Can, felice di sentire la sua voce, molto più serena. Ma la notte..... il discorso cambiava, i pensieri e la tristezza venivano fuori, con lacrime amare che partoriva la sofferenza del suo cuore, perché lui non meritava tutto questo. La notte......il momento più buio che aiuta a recuperare le energie, per i sognatori magica e misteriosa, è il momento in cui tutti i sogni si librano in volo, vagano tra il silenzio delle stelle e si deliziano nella luminosità della luna. Per Natalia era il momento della riflessione che le permetteva di riprendere i pensieri lasciati in sospeso durante il giorno. Alle tre era ancora sveglia e le tornava in mente l'idea di Can offeso, diffamato e vilipeso. Ma non doveva mollare perché, se si guarda indietro, subito la vita presenta i conti da fare con noi stessi. Per quanto le esperienze ci possano trasformare, è sempre possibile provare a guardare il cielo, le stelle e sperare ancora e, quando ci allontaniamo dal nostro essere, per cercarci in ciò che in realtà non siamo, allora abbiamo necessità di percepire quell'amore che ci può salvare dalla vita, che ci dà forza, che può renderci migliori, ma solo quando non ha nessuno scopo ed è fine a se stesso. Solo così ci può portare in un'altra dimensione, lontano da quella vita che non vogliamo e può curare tutti i mali del mondo sempre, perché va oltre e dà la giusta forza. Dormì due ore in tutta la notte, ma sognò. Uno dei sogni più dolci e meravigliosi. Can tornava, col suo sorriso bellissimo, verso lei, con le sue grandi braccia aperte, pronto ad avvolgerla in quell'abbraccio unico, radiandola di tutto il suo calore, trasmettendole tutta la passione che provava, baciandola con delicatezza e nello stesso tempo ardentemente sulle labbra, fondendo la sua bocca con quella di lei, diventando in quel momento un corpo e un'anima. Si svegliò accaldata ed eccitata, il suo telefono suonava, erano le sei. Quasi ansimava quando rispose a Can che l'avvertiva del suo ritorno, fra tre giorni, dopo il giuramento. -" Vuoi che venga?" gli chiese.-" E me lo domandi?" rispose. Chiamò subito Burak e si mise d'accordo con lui per recarsi insieme a Smirne. Quei tre giorni non passavano mai, fece una gran fatica a concentrarsi in attività che le impedissero di guardare l'orologio in continuazione e l'ansia cominciò ad infastidirla. Da quasi tre mesi non lo vedeva di presenza, certo si erano sempre sentiti e videochiamati, ma non visti nelle ultime cinque settimane, perché durante il servizio militare non si poteva e anche le chiamate che Can poteva effettuare erano limitate. Chissà com'era, se era sciupato e sbarbato e con i capelli corti, non riusciva ad immaginarlo. Alla fine della parata, subito dopo il giuramento, Can, che li aveva visti, si diresse verso loro. Natalia stentò quasi a riconoscerlo, un ragazzino con i capelli cortissimi, con un ciuffetto appena accennato davanti, con un dolcissimo viso da bambino, con una tuta mimetica e un alto paio di anfibi ai piedi. -" Nat, baby, sono io!" disse sorridendo alla sua espressione stordita e allargò le sue braccia pronte a riceverla. Lei vi si fiondò e lui le richiuse intorno alle sue spalle, la attirò a sé e la sua bocca cercò le sue labbra, quasi con voracità. La baciò a lungo, con tutto l'ardore e la passione del suo essere.
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NATALIA E CAN
RomansaPuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...