"Tu sei l'unica persona che voglio con me, anche quando non voglio nessuno."
(La Pasionaria)
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Avevano fatto l'amore con gli occhi, col respiro, con l'anima, con le strette di mano e con gli sfioramenti. L'amore vero, quello con la A maiuscola, che andava aldilà della fisicità, della stessa vita e che persiste nell'aria anche dopo la morte. Sì, quella morte che questa volta era arrivata molto vicino a loro, ma che volle graziare Natalia. Li avrebbe divisi. Loro che riuscivano a stare in contatto anche con le sensazioni, in una fusione unica totale, a completamento l'uno dell'altro. I neri capelli di lei erano sparsi sul cuscino e la incoronavano, formando una sorta di cornice ad un ritratto di donna dormiente. Can non smetteva di guardarla. Ripensava con terrore a quello che che aveva vissuto e alla sua sofferenza, al pensiero doloroso di poterla perdere per sempre. Non avrebbe potuto farcela. Ne era convinto, lei era la sua aria e senza non sarebbe sopravvissuto. Continuava a guardarla e le sue riflessioni non finirono. Lei, era la sua essenza, l'altra parte di sé, l'anima del suo corpo. Lo completava e lo rendeva vivo. Bella era stata la sua vita, mille esperienze aveva fatto, fama, celebrità, ma a vivere veramente, aveva iniziato solo con la sua Nat, fino ad allora, solo a metà. La accarezzò delicatamente, non voleva disturbare quel suo finalmente sano e rilassato riposo. Adesso, per fortuna si era ripresa, sì, stava bene. E le sue mani non potevano fare a meno di sfiorarla. Istanbul, fuori dalla loro camera, si stava lentamente svegliando, il sole aveva cacciato via il buio della notte, creando una tenue luce rosa che li avvolse. Il lenzuolo copriva solo in parte quel corpo tanto amato che teneva stretto da sempre dentro sé, anche mentre era in lei, impaziente amante, innamorato di quella sua anima ialina e sempre ardente di desiderio che gli faceva impazzire il cuore e perdere il controllo. Natalia aprì gli occhi. Gli sorrise e questo gli scaldò l'anima. La baciò morbidamente sulle labbra, la abbracciò e la prese. Inizialmente con romanticismo e dolcezza, poi con tutta la sua passione e tutto il suo amore, esplodendo dentro di lei, con gemiti comuni che provocavano la voglia di ricominciare da capo. Le sistemò una ciocca ribelle di capelli dal collo e baciò mille volte, piano, quella pelle così sua. Avvertì un brivido e si fermò. Sapeva che se avesse continuato, avrebbe ricominciato. Continuò a tenerla stretta a sé, in un caldo abbraccio e la lasciò riposare, nonostante si sentisse di nuovo pronto ad amarla. Si addormentarono così, coinvolti totalmente, vivendo quella sintonia perfetta tra anima e corpo, con l'ebbrezza di quegli sfioramenti che, oltre la pelle, entravano ad accarezzare lo spirito, il cuore. Era un sogno tutto ciò? Dovevano forse svegliarsi, evitare di viverlo, per non rischiare che il mondo reale li facesse a pezzi? No, no! Andava bene così. Forse si erano ritrovati due idealisti a crederci. Una vita, la loro, senza questo sogno, non sarebbe stata vita. Natalia sapeva bene di essere la padrona del cuore e dell'anima del suo uomo e che lui sapeva soddisfare i suoi bisogni, l'accettava nel bene e nel male, vedeva i suoi difetti come caratteristiche della sua personalità, lui disposto ad alzarsi di notte per raggiungerla se aveva bisogno, che non la faceva sentire sola neanche quando non c'era. Lui era stato il primo e sarebbe stato l'unico. A sua volta Can aveva avuto storie e avventure, ma mai nulla come questo amore che gli dava forza e vitale energia. Aveva cercato di scaldarsi, ma aveva trovato solo letti freddi, voluto compagnia in serate solitarie, evasione in mete lontane, ma mai aveva immaginato che potesse realmente esistere qualcosa per cui vivere o morire, senza indugio. E fu felice di esserne protagonista con Natalia, orgoglioso di condividere con lei, questo più unico che raro privilegio. Doveva registrare una scena sul set quella giornata, ma la paura di lasciarla era più forte di lui. Era rimasto traumatizzato da ciò che era accaduto l'ultima volta e, per niente al mondo si sarebbe allontanato da lei. Decise che l'avrebbe portata con sé. Lei, appena si fu svegliata, spontaneamente allungò il braccio verso il suo cuscino e, quando ebbe la consapevolezza che non c'era, girò lo sguardo e lo vide appoggiato alla porta del bagno.-" Buongiorno, kral", gli disse. -"Buongiorno, ask. Oggi tu verrai con me. Preparati. Ho già aperto l'acqua della doccia, è alla giusta temperatura. La facciamo insieme?" rispose. Natalia si alzò e lo raggiunse. Al solito aprì le sue braccia e le richiuse intorno a lei. Cinque minuti dopo erano tutti e due sotto il getto dell'acqua. Una serie di minuscoli baci accompagnava i suoi carezzevoli movimenti nell'insaponarla, leggeri e delicati come tocchi di ali di farfalla. Amava farlo, erano tutte carezze in più che faceva a quel corpo che adorava. Mentre si asciugava, gli chiese dove voleva portarla e, alla sua risposta, -" Sul set", sgranò gli occhi e la bocca. -" No, Can, no. Non è proprio il momento. Cosa dirai? Come mi presenterai ai tuoi colleghi? Pensi che non possano capire? Ma basta che colgono un sorriso o uno sguardo, e già lo scoprono. Io voglio solo proteggerti dagli attacchi mediatici e anche dall'ira delle fans, che si sentirebbero tradite. E tu a loro devi molto, per quanto ti amano. Non puoi farlo, amore mio. Hai idea di ciò a cui vai incontro? Ti amo troppo per permetterlo! NO!" e lui di rimando, -" Nat, baby, ask, vita mia....Ti prego, non gridare, ti voglio con me, non potrei stare tranquillo senza vederti, non ce la faccio. Non vuoi che dica che sei mia moglie? Va bene, dirò che sei una mia amica che vorrebbe assistere alle riprese. Ma tu vieni con me. E basta. Magari invitiamo Burak e Nazli, così starai in loro compagnia. Loro sanno che tra noi c'è qualcosa, anche se non pensano che abitiamo insieme, per gli appartamenti attigui e, nello stesso tempo, prepariamo gli altri. Prima o poi dovranno saperlo e accettarlo tutti, non potrò partecipare agli eventi ufficiali sempre da solo." La baciò e le impedì, così di replicare. Respirò di sollievo quando lei acconsentì, ma nello stesso tempo si sentì agitato all'idea che, giusto in queste riprese, erano previste con la protagonista femminile più scene con baci passionali. Come l'avrebbe presa Nat? Non ci volle pensare, avrebbe certamente capito che era solo per lavoro, che era solo finzione cinematografica, anche se la passione doveva essere trasmessa per creare emozioni al pubblico. Chiamò Burak e gli disse che Natalia aveva piacere di vedere la location dove avrebbero registrato quel giorno, perciò, lo pregò di raggiungerli con Nazli, per non lasciarla sola mentre lui era impegnato. Arrivarono quasi contemporaneamente, Can fece avere loro dei pass per poter assistere alle riprese e subito si allontanò per mettersi nelle mani delle sue personal stylist, truccatrice e pettinatrice. Ma i suoi occhi erano sempre su sua moglie.
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...