"Mira in alto, perché le stelle giacciono nascoste nella tua anima. Sogna intensamente, perché ogni sogno precede l'obiettivo."
(RALPH VAULL STARR)
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Stentava ad addormentarsi. Troppi pensieri gli affollavano la mente. Era già l'alba e ancora non era riuscito a chiudere gli occhi che gli bruciavano.
Can
" Non ho ancora voglia di alzarmi dal letto. Sono così stanco. Un giorno di questi mi deciderò a lasciar perdere tutto e mi metterò a fare altro. Forse continuerò a sentirmi un attore per chissà quanto tempo. Il mio animo non si dà pace. Non c'entra niente il sistema, sono io che non riesco a darmi pace. Come hanno potuto pensare questo di me? Mi hanno messo abiti che non mi appartengono. Nat, baby, ho bisogno di te. Mi mancano i tuoi capelli, sul mio petto; il tuo respiro di bambina; i tuoi polpastrelli che scivolano sul mio viso. Mi addormento con il sogno di te. Mi sveglio con il pensiero di te. Trascorro la giornata con il desiderio di te. Ah Nat, ah..... Cinque minuti e giuro che mi alzo. Questa volta mi alzo sul serio. Devo leggere il copione. Se lo adatto a me, quel personaggio, potrebbe venir fuori un capolavoro. Si, come Can Divit in Erkenci Cus. Adesso mi alzo e richiamo i miei manager. Sono pronto ad alzarmi dal letto, ad affrontare la giornata. E anche, certo, a ricominciare....."
Si addormentò. Udì, in sogno, dei passi leggeri, vide la maniglia della porta abbassarsi e l'uscio aprirsi. Trattenne il fiato, mentre la figura sinuosa femminile varcava la soglia. Indossava solo una camicia. – "Can? "– disse lei sottovoce. – " Nat... cosa fai qui? Non stai bene?" Lei si appoggiò allo stipite della porta e incrociò le braccia sul petto. Gli sorrideva. La vide avanzare verso di lui, il corpo flessuoso, da femmina. In quel momento avrebbe dovuto intimarle di uscire dalla sua stanza, aveva capito quale sarebbe stato l'epilogo. Ma aveva deciso che non era ancora il momento. Tuttavia la sua voce si rifiutò di collaborare. Si ritrovò a seguire con lo sguardo ogni suo movimento, il cuore gli batteva furioso nel petto. Natalia si sedette sul bordo del letto e accese la lampada posata sul comodino. – "Così va meglio. Voglio vederti con chiarezza, Can." –" Cos'hai intenzione di fare, Nat?" In risposta lei si chinò su di lui, catturandogli le labbra in un bacio mozzafiato. Fu come se un fuoco indomabile si fosse acceso all'improvviso dentro il suo corpo. E si sentì perso, cosciente che tutto ciò che si era ripromesso non sarebbe riuscito a portarlo a termine. Sentiva un formicolare diffuso per il desiderio di toccarla, mentre la baciava e le infilava la lingua in bocca, assaporandola. – "Nat, baby tu mi stai uccidendo" – disse con le labbra ancora incollate alle sue. Poi l'attirò nuovamente a sé, con un abbraccio quasi di possesso. Dio, era meravigliosa! Baciava come una ragazzina timida, alla prima esperienza, che sapeva di doverlo fare, ciononostante percepiva nel suo intimo, una grande passione. La sentì aderire al suo corpo eccitato e ricambiare il bacio con crescente trasporto. Can inalò il profumo della sua pelle, una fragranza deliziosa di fiori di campo. – "Ti voglio. Ora." Can sussultò. I suoi occhi neri lo scrutarono incerti. Lui non resistette, non le diede il tempo di fare un respiro e prese ad accarezzarle i seni, attraverso la stoffa sottile della camicia. La sentì gemere forte mentre gettava la testa all'indietro, in preda a un piacere divorante. I lunghi capelli neri le ricadevano sulle spalle, come un mantello di seta e lui vi affondò le dita della mano libera, mentre con l'altra continuava ad accarezzarla.– "Anche tu lo vuoi. Lo so.." e Natalia lentamente, si alzò per sfilarsi la camicia. Quel semplice gesto parve magnificamente erotico a Can, fatto da lei, lo faceva impazzire. Si distese accanto a lui che si chinò su di lei e tornò a baciarla sulla bocca, sul mento, sul collo. Assaporò ogni parte di lei e, mentre la baciava, entrò in lei dolcemente e lentamente prima, aumentando il ritmo delle spinte, gradualmente, poi. Lei cominciò ad ansimare. Sembrava volerlo accogliere sempre più in profondità, dentro di sé. Infine tremò, travolta dall'orgasmo, seguita subito da Can, e si strinse su di lui ancora di più – "Mio Dio, Nat, è stato meraviglioso, sei stata meravigliosa! Siamo stati una cosa sola."– disse, guardandola negli occhi e baciandola ancora. Le passò una mano fra i capelli scompigliati, mentre Natalia era ancora rossa dal piacere. Rideva lui mentre diceva. – "Ora dormi, dolcezza. Riposa." Quando si svegliò Can capì immediatamente che Natalia non era nel letto, accanto a lui. Si mise a sedere, fissando le lenzuola stropicciate. Non aveva mai provato nulla di simile, in vita sua. Fare l'amore con Natalia era stato sconvolgente e appagante. E lei lo aveva amato. E lui l'aveva amata. A giudicare dalla luce che entrava dalla finestra, attraverso la tenda, l'alba doveva essere passata da un pezzo. Quanto aveva dormito? Aveva sognato. Accanto a lui non c'era Natalia. Si rese conto di essere ancora eccitato e sudato. Si era addormentato sfinito dal sonno e dai pensieri. Ma quel sonno era stato ristoratore, per il corpo e per la mente. La notte precedente quasi non aveva chiuso occhio per osservarla, mentre dormiva. Gli piaceva guardarla, ascoltarne il respiro regolare e carezzarle i capelli.
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...