"Dobbiamo anelare agli orizzonti celati dalle nebbie."
(MICHELE GENTILE)
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Can ricevette una chiamata dai suoi menager per presenziare a New York ad una cerimonia di presentazione della nuova serie acquistata in America e per ritirare un premio, come migliore attore dell'anno. Avevano una settimana di tempo per i preparativi. Lo disse subito a Natalia e la invitò di andare con lui. Ma lei rifiutò, perchè aveva parecchio lavoro da svolgere in studio. In verità preferiva rimanere fuori da queste manifestazioni ufficiali e oltremodo pubbliche, dove stampa e reporter li avrebbero tenuti tutto il tempo nel loro mirino. Non era abituata a tutto questo. Già cominciava ad avvertire un certo senso di fastidio, vedendo tutte le fans attorno a lui, a toccarlo, a baciarlo a tirarlo a destra e a sinistra, chi per un autografo , chi per un selfie. Spesso si chiedeva dove poteva portarla tutto ciò. Avrebbe resistito a far finta di niente o avrebbe sofferto maledettamente per la gelosia? In realtà non era facile condividere il proprio uomo con una moltitudine di persone, in particolare più donne, di tutte le parti del mondo. Poteva succedere di tutto.......e questo pensiero le provocò una morsa allo stomaco. Sarebbe partito nel giro di un paio di giorni con suo padre, i manager e la sua stilista che avrebbe curato il il suo look inerente il nuovo personaggio. Prepararono insieme la valigia di Can, con la sua biancheria intima e i suoi effetti personali, compreso il profumo " Sauvage" che Natalia gli aveva portato al suo rientro da Roma. -" Lo userai pensando a me, così mi sentirai su di te." gli disse sorridendo. Lui l'abbracciò con tutto il suo amore e le disse-" Ask, baby, non ho certo bisogno di questo per sentirti su di me, con me, mia...Tu fai parte di me... e non immagini quanto." La baciò con passione, gustando la sua bocca e le sue labbra, come la cosa più dolce del mondo. Lo smoking e gli altri capi d'abbigliamento, con le relative calzature e accessori, li avrebbe preparati la sua stilista. Partirono e dall'aeroporto si recarono presso l'hotel che avevano prenotato. Lì furono accolti dal personale della reception, come ospiti illustri, mettendo a loro disposizione un maggiordomo per ogni camera. Era un hotel di lusso a due passi dal meglio che New York City ha da offrire. Can fece subito una doccia e si preparò per la cena, organizzata dai patrons della cerimonia per la premiazione. Indossò un completo nero di magnifica fattura con una camicia bianca dal collo alla coreana e si avviò verso la hall, dove era atteso dai suoi manager. Il taxi che avevano fatto chiamare era già all'ingresso per condurli al locale dove avrebbero cenato. Suo padre si sarebbe incontrato con una vecchia amica. Innumerevoli furono gli articoli su Can, la cerimonia per l'assegnazione del premio fu sontuosa. La splendida immagine di lui in smoking, troneggiava dappertutto. Una serie di interviste e una marea di foto vennero pubblicate su tutte le testate giornalistiche e un fiume umano di fans gli si poneva dinanzi ogni qualvolta usciva. Era veramente all'apice del successo, del tutto meritato. Alla fine di ogni impegno e appena aveva un buco di qualche minuto, chiamava la sua Natalia, per ricordarle sempre quanto l'amasse e metterla al corrente delle novità. Fu un successo strepitoso. Al termine del soggiorno americano, dopo aver espletato tutti gli obblighi degli impegni assunti, ripartirono per Istanbul. Suo padre decise, invece, di fermarsi un'altra settimana a godersi New York, in compagnia della sua amica. Arrivati in Turchia, una serie di flash li aggredì. I giornalisti iniziarono con le loro raffiche di domande, a cui lui non rispose, limitandosi a sorridere. Si avviò al parcheggio, dove Burak aveva portato la sua JEEP e si diresse a Bebek. Natalia aveva seguito tutto costantemente online, orgogliosa come nessuna, gioiva della luce serena che era tornata a brillare nello sguardo del suo amore. Non sapeva esattamente a che ora sarebbe arrivato ed era ancora allo studio. Si portò parecchio avanti con le pratiche, completò le trascrizioni, le numerò nell'archivio online e le inoltrò al tribunale internazionale. Fece appena in tempo a spegnere il pc, quando una chiave girò nella serratura, la porta si spalancò e apparve Can in tutto il suo splendore. Di scatto lei si alzò e trovò rifugio tra quelle grandi braccia, aperte per lei, che la avvolsero, calde e protettive. -" Ho seguito tutto online, ho vissuto la tua grande vittoria. Sono felice ed orgogliosa per te", riuscì a dirgli con il viso sul suo torace.-" A renderla completa, mancavi solo tu, baby. Anche se prima di ogni uscita ho indossato sempre te, con il tuo profumo." disse lui e iniziò a baciarle tutto il volto, ininterrottamente, in maniera quasi famelica. Il suo odore, il suo sapore, la sua stessa essenza, le colpivano i sensi, facendo emergere la parte primitiva che c'era in lei, confermandole che Can le apparteneva e che era sempre stato così, forse ancora da prima che si conoscessero. Non c'era spazio per i dubbi o le apparenze in questa loro unione, e il suo corpo lo aveva capito, dalla testa che esplodeva per il desiderio alle mani freneticamente impegnate ad accarezzarlo. Era fatto per lei. E anche lei era fatta per lui. Non capiva come facesse a esserne sicura, ma lo era.. Era qualcosa che andava oltre. Molto più oltre. "Voglio solo te, dolcezza" le mormorò. Poi abbassò la testa fino a poggiare la sua bocca sulle sue labbra, scatenando in lei un'esplosione di fuochi d'artificio. Così si amarono a lungo e intensamente.
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...