"E allora non sarà facile anzi sarà molto difficile. E dovremo lavorarci ogni giorno.
Ma io voglio farlo perché io voglio te! Io voglio tutto di te, per sempre. Io e te ogni giorno della nostra vita."Da "Le pagine della nostra vita" (Nicholas Sparks)
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Il suono della videochat sibilò per la stanza, corse ad aprirla e a rispondere. Era Can. Una morbida camicia blu metteva in risalto le sue ampie spalle, nascondendo il suo torace. Natalia si inumidì le labbra secche per l'emozione, era infatti sempre così ogni volta che l'immagine di lui le si poneva di fronte, all'inizio di ogni videochiamata. Avvertiva una sorta di turbamento, volta per volta. Sentiva le classiche farfalle nello stomaco e le sue labbra inaridirsi. Lo pregò di mettersi in piedi perché voleva vederlo tutto e lui la accontentò.
Il suo sguardo scivolò sui jeans scoloriti che fasciavano le sue lunghe gambe ed ebbe così una vista completa di lui. Ne fu inebriata. Quel corpo meraviglioso la chiamava, la attirava come un magnete e le gridava "unisciti a me".
Lui le sorrise e subito dopo strinse le labbra e le mandò un bacio. Un campanello risuonò nella mente di Natalia. Conosceva quel sorriso, ma era troppo distratta da tutto il resto di lui per prestarci attenzione, nonostante ciò, glielo ricambiò, raddrizzò la schiena e mise in primo piano la sporgenza del suo seno. Quella comunicazione attraverso segni dei loro corpi, bloccò di colpo Can, non appena con il suo sguardo incrociò quello di Natalia, dall'altra parte dello schermo. Anche a quella distanza e attraverso il monitor, aveva notato lo sfavillante scintillio dei suoi profondi occhi neri. E quella luce tentatrice gli trasmetteva segnali intriganti ed erotici. Lasciò da parte quei pensieri e continuò a sfoggiare un sorriso smagliante. Natalia era lì. Nelle ultime settimane non aveva fatto altro che pensare a lei, a quando l'avrebbe rivista. Mentre le sue tipiche fossette sulle guance, marcate dal suo splendido sorriso, lo rendevano , agli occhi di lei, bellissimo e sensuale, con quell'alone di simpatia che lo aveva sempre caratterizzato.
Giorno dopo giorno, le notizie arrivavano sempre più confortanti riguardo alla pandemia e, nell'arco di qualche mese, molto probabilmente, avrebbero riaperto le frontiere. Con i dovuti accorgimenti e rispettando le regole e i necessari controlli di sicurezza, chi avesse avuto necessità di partire, avrebbe potuto farlo. Natalia cominciò a pensare di pianificare un suo possibile ritorno ad Istanbul, almeno per un breve periodo. Doveva valutare come garantire a sua madre un'assistenza continua, certo era molto migliorato il suo stato di salute, ma non era completamente guarita. Contattò un'assistente sanitaria, chiedendole la disponibilità di prestare il suo servizio a domicilio e la relativa prassi di richiesta. L'infermiera le rispose che vigevano precise disposizioni riguardo all'assistenza di ventiquattro ore presso l'abitazione dei pazienti, che non si doveva superare una settimana al mese e, che i tempi per l'accettazione, oscillavano dalle quattro alle sei settimane. Tenne conto di queste delucidazioni e attese pazientemente che i tempi maturassero. Era sempre in contatto con Burak, svolgeva il suo lavoro e glielo inviava regolarmente online. Con Can, invece si vedevano più volte al giorno con le videochiamate e tutte le notti nei loro sogni. Così trascorsero settimane e mesi. Finalmente, la tanto attesa notizia arrivò. Le frontiere furono riaperte e si poteva viaggiare con i dovuti accorgimenti e rispettando le regole. Fece subito la richiesta e attese l'esito che ricevette dopo quattro settimane. Quindi organizzò tutto per la settimana successiva. Acquistò online il biglietto per Istanbul, chiamò subito Can e lo informò del suo arrivo per il giorno dopo. Preparò la sua valigia, andò a dare un abbraccio a sua madre e le disse che l'indomani sarebbe partita per motivi di lavoro e che sarebbe stata fuori una settimana. Mentre si allontanava, pensò a voce alta -" Non vedo l'ora di rivederlo." Si sentì chiedere da sua madre -"Allora, bambina mia, chi è che non vedi l'ora di vedere?" La guardò, le sorrise e le disse che era un meraviglioso giovane di cui si era innamorata, che la contraccambiava e si trovava ad Istanbul. La stupì la sua risposta. -" L'amore non si può programmare. Vivilo. Credi a me, datti da fare questa settimana, prima di rischiare tutto e infilarti in uno stato di sofferenza. Goditi la vita. Pensa a te." Sua madre era veramente cambiata. Tornò verso di lei, l'abbracciò e la baciò, mormorando-"Grazie di aver capito." Il giorno successivo, quando arrivò in Turchia, era già sera. Dopo i controlli di rito, il ritiro del bagaglio e il tragitto in taxi verso Bebek, era quasi mezzanotte. Accese il cellulare e una serie di suoni di notifiche, la avvisarono dei messaggi ricevuti. Lesse subito quelli di Can e rispose al suo "Amore ci vedremo più tardi. Ti aspetto" con-" Sono appena arrivata, mi sto dirigendo a Bebek. E' mezzanotte. Il viaggio è stato estenuante e mi sento piuttosto stanca. Se preferisci, ci vediamo domani ."Risposta di Can "Nat, ti sto aspettando a Bebek. Ora."-"OK. Arrivo."Il taxi si arrestò proprio davanti al portone d'ingresso dello stabile. Pagò il conto e, trascinando la sua valigia, Natalia entrò e si diresse verso l'ascensore. Non fece in tempo a schiacciare il pulsante di chiamata, quando le porte si aprirono e due braccia allargate la ricevettero e la strinsero, chiudendola in uno stato di infinito. La sua bocca vogliosa si gettò sulle labbra di lei alla ricerca del suo sapore, evolvendo in un bacio infuocato di passione, per tanto tempo repressa. Si ritrovarono, con la valigia tra le gambe, contro la parete dell'ascensore. Le porte si chiusero dietro loro, avvinghiati l'uno con l'altro... Furono poche le parole dette in quella settimana, si cibarono di baci e di carezze continue tutto il tempo del soggiorno di Natalia ad Istanbul. Dormirono insieme abbracciati tutte le notti. Gustarono e vissero tutti i preliminari dell'amore, perché questo vivevano con le loro anime e ad esso dovevano arrivare con i loro corpi.
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...