" Esistono infiniti modi di vedere le cose, volgi lo sguardo in un'altra direzione e, quello che da sempre ti appariva folle, si rivela, intanto, d'incanto, possibile."
(La Pasionaria)
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NATALIA
Ero andata allo yacht proprio per dirglielo....Dovevo dirglielo assolutamente. Il dottore che mi aveva visitata al Pronto soccorso, dopo gli esami di rito, mi aveva confermato che ero incinta, di quasi due mesi. Mi accarezzai lievemente il ventre, chiedendomi se il mio bambino potesse percepire la tristezza e l'angoscia che mi attanagliavano. Lui aveva il diritto di saperlo. C'era di mezzo nostro figlio che avevamo cercato e voluto, un nuovo frutto del nostro amore. Le lacrime ripresero a scorrermi sul viso, mi sentivo a pezzi. Non riuscivo più a trattenere la mia disperazione. Questa creatura l'avevamo desiderata tanto, tantissimo.....quando l'ho saputo ero la persona più felice della terra....Già immaginavo la faccia che avrebbe fatto Can quando gliel'avrei detto, e come ne sarebbe stato contento....Ma in pochi istanti è crollato tutto in frantumi...Non era così che doveva andare...E ora non so come fare...come dirglielo....Perché non posso accettare che rimanga con me solo perché aspetto un figlio da lui, dopo che mi ha detto di andare via e che sarebbe partito per Istanbul. Si era stancato di me, forse per quei malintesi, perché lui era troppo trasparente, sincero e leale. Mi sentii morire quando vidi lo yacht salpare, avrei voluto tornare da lui, a bordo....Ma era tardi....Mi mancava già il mio kral e, con lui, l'aria per respirare. Un pezzo del mio cuore era su quell'imbarcazione, col mio uomo, e, con l'anima lacerata, camminai, strisciando i piedi. Mi asciugai le lacrime col dorso della mano e mi avviai verso casa, dai miei figli. Li abbracciai e, quando mi chiesero del loro papà, risposi che sarebbe tornato presto dalla Turchia, dove era stato chiamato per lavoro. Mia madre era presente e sentì quello che avevo detto ai miei bambini. Non mi chiese nulla. E non avrei mai aggiunto nulla a quanto avevo già espresso. Della mia gravidanza, poi, non avrei fatto cenno ad alcuno , se prima non l'avessi comunicato al mio kral, l'unico che avesse diritto di sapere. Bevvi una tisana e mi rintanai nella mia stanza, dove poco dopo mi stesi sul letto, cercando di capire quale via d'uscita potesse esserci. Dovevo trovare il modo... Tra l'altro non potevo tenerglielo nascosto in eterno. Mi tremavano le gambe, all'idea di essere di fronte a lui. Can, così freddo, distante e lapidario con me, non l'avevo mai visto. Temevo veramente di averlo perso. A quel pensiero una fitta al petto mi diede l'impressione che il cuore mi si fosse spezzato in due.
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...