"L'amore vuole tutto, e ha ragione."
(Ludwig van Beethoven)§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Can continuava ancora a stupirla. Quell'uomo riusciva a farla sentire così eterea da immaginarsi librata tra le stelle. Le faceva percepire nel vento il sussurro del suo nome e, nell'aria, il suo profumo dolce e passionale. Anche se fuori pioveva e il tempo era grigio, con lui, vedeva splendere il sole. I suoi folti capelli scuri sembrava la implorassero di accarezzarli con le dita per poi afferrarli e attirare la sua bocca contro la propria. Era l'amore vero, quello che si riconosce con lo sguardo, quando basta guardare l'altro dritto negli occhi per capire l'emozione che provi, per sentire la pelle d'oca, i brividi. Quello che ti fa arrossire se solo gli sfiori le mani o le labbra... che riesce a dare un senso ai giorni e illumina le strade buie. Quello che dà felicità... coraggio e che fa battere il cuore forte..., ma che a volte spaventa perché può diventare tanto intenso da rendere ossessivi, da rendere schiavi, ma che, tuttavia, dà libertà. Sì, perché fa esprimere i sentimenti, volare in alto,... Anche se a volte fa impazzire, toglie il sonno e fa perdere l'appetito, solo perché manca la persona che si ama...Quello che fa perdere la ragione e ogni logica. Stavano passeggiando nel parco di villa Yaman, quella mattina, quando , improvvisamente iniziò a piovere. Lei non cercò subito riparo, ma si mise a correre sotto la pioggia, proprio come una bambina. Le piaceva la sensazione dell'acqua piovana sulla pelle. Si fermò solo quando arrivò al muro di recinzione e vi si appoggiò, in attesa che Can la raggiungesse. Quando le fu vicino, aveva ancora il cuore in gola per la corsa. Lui la fissò intensamente e le chiese -" Perché scappi, baby? Sai bene che ti riprendo sempre e comunque". Le scostò una ciocca di capelli bagnata dal viso. Le guance di Natalia erano fresche e umide, ma le sue labbra erano calde, quando lui si chinò a baciarle. Assaporò quella bocca con dolcezza e passione e si perse ad aspirare il profumo di lei, mentre con le mani accarezzava i suoi morbidi capelli, resi lisci dall'acqua, come un manto di raso nero lucido. La tenne stretta a sé e si sentì completo, nel vivere quella sensazione unica, esclusiva e imperativa che solo la sua Nat gli procurava. Dovevano partecipare ad un party, l'ultimo, prima della partenza per la loro vacanza. Avrebbero proiettato l'ultima scena della serie conclusa. Era la scena del bacio passionale in primissimo piano, dove le labbra di Can prendevano possesso di quelle di Natalia, col risultato di un bacio che andava al di là di ogni immaginazione, talmente fu profondo, appassionato e sensuale, tale da farlo definire un " gran baciatore". Mai una scena di bacio era stata più lunga e vera. Natalia indossò un abito color avorio fluttuante e morbido in seta, con il corpino e le maniche in chiffon, decorato da piccole margherite di madreperla con, al centro, delle perline nere. I lunghi capelli, appena appuntati dietro le orecchie, erano trattenuti da fermagli con le stesse decorazioni delle maniche dell'abito e le ricadevano sulle spalle come una cappa di velluto nero. Scarpe nere come la pochette, avevano gli stessi particolari dei fermagli. Un soprabito di seta damascata nero completava la mise, lasciando visibile il davanti del vestito. Sotto il riflesso della luce dell'ingresso, sembrava il soggetto di un quadro d'autore. -" Sei meravigliosa, Nat" le disse suo marito con sincera ammirazione nello sguardo. -" Grazie, kral. Tu sei splendido, amore mio."rispose lei, baciandolo dolcemente. -" Possiamo andare, baby?" le chiese, -" Certo" rispose lei e Can riprese -"Nat, offriranno molti drink, attenta a non esagerare, sai che dopo stai male." Lei annuì con un sorriso e gli rispose, -"Tranquillo, kral, farò finta di bere." Lui le tese la mano, si accomodarono sulla Lamborghini e si avviarono verso la location scelta per il party. Tutto era rifulgente di luce e di eleganza. Era la residenza del produttore che aveva dato disposizione affinché Can potesse fermarsi con la sua auto, proprio davanti l'ingresso principale. Era una costruzione bianca e imponente e, non appena ne varcarono la soglia, si ritrovarono in un salone immenso, avvolti da una folata di una miscellanea di odori e dal tintinnio di calici e fluts di cristallo che sembravano danzare in un vento profumato. -" Lady Yaman, è bellissima!" Esclamò il produttore, andando loro incontro, baciando galantemente la mano di Natalia, poi si rivolse a lui e gli disse -" Can, figliolo, siete stupendi! Sono davvero felice e orgoglioso di te e del finale, che con lei hai saputo rendere speciale, degno di esclusiva!". Can sorrise soddisfatto e gli rispose - " Con la mia Nat non è stato per nulla difficile. Per me è la cosa più naturale di questo mondo." -" Certo! Perché il vostro è un grande amore e riesce a perforare gli schermi." continuò il loro ospite. - " Ma venite con me, questa serata è tutta vostra. Siete riusciti a dare un'impronta speciale a questa serie che già è stata acquistata da molti Paesi stranieri. Sorrisero contenti e guardarono insieme il finale, tenendosi per mano, stringendo le dita intrecciate, di tanto in tanto. Oltre alla passione, tra loro c'era anche tanta tenerezza. Quel semplice e ordinario contatto fece fremere Natalia. Quanto amava quell'uomo! Tra le sue braccia viveva un piacere unico che solo insieme riuscivano a creare e raggiungevano l'apice dell'appagamento dei sensi, in maniera estatica, sublime e totalitaria. Era questa la loro realtà. Quella notte Can l'amò così..... famelicamente, selvaggiamente, impudicamente....con la luna di Istanbul fra i capelli e il fuoco della passione negli occhi. Subito dopo Natalia cominciò a tremare per la febbre. Scottava e faceva fatica a tenere gli occhi aperti. Era veramente alta la sua temperatura e Can, preoccupato, si ricordò della doccia appena tiepida, di un buon brodo e due aspirine, per farla scendere. Si infilò vestito insieme a lei sotto il soffione e la tenne stretta a sé sotto l'acqua. Dopo averla asciugata, l'aiutò ad indossare un pigiama leggero e la mise sotto le coperte. Andò in cucina a scaldare un po' di brodo, glielo fece sorbire e le fece ingoiare due crostini di pane, quindi le mise in bocca due aspirine e aspettò, tenendola tra le braccia. Continuò a misurarle la febbre ogni ora, fino a quando non si abbassò, permettendole di poter dormire. Così Natalia, alle prime luci dell'alba, si rannicchiò tra le sue braccia, come sempre, e si addormentò. Qualche ora dopo, in jeans e maglietta bianca, con quegli occhi di velluto nero e quel pallore lunare, la sua Nat gli appariva come una visione fiabesca.
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NATALIA E CAN
Любовные романыPuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...