"Per essere veramente un grande uomo, bisogna saper resistere anche al buon senso."
(Fëdor Dostoevskij)§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Natalia si recò, subito dopo la doccia in cucina, mentre Can se la prese un po' più comoda, tanto che si riappisolò. Quando la raggiunse, trovò ad attenderlo una colazione degna di un albergo a cinque stelle. -"Wow!" esclamò. -"Cosa si festeggia?" Più bella di come ogni donna avesse il diritto di essere appena sveglia, lei scrollò le spalle. -"Volevo solo ringraziarti per la fantastica serata che abbiamo trascorso ieri e.......per la nottata. -" A cosa.... si riferiva precisamente, signora Yaman?"- chiese con un'espressione allusivamente scherzosa. -"Hai capito bene a cosa mi riferivo, mister Yaman» -, rispose ridendo. -"Sì, so bene a cosa ti riferivi. All'amore. Ma è quello che siamo, Nat. Noi siamo amore." e l'abbracciò fino a sentirsi dentro i suoi battiti cardiaci. Natalia entrò nella famosa sala del party del teatro che doveva precedere una cerimonia di assegnazione di premi per gli attori migliori dell'anno. Can avrebbe dovuto ricevere questo alto riconoscimento e doveva essere presente. Si sentì la gola secca. Era circondata da ospiti in elegantissimi abiti da sera che reggevano flutes di champagne tra lo scintillare dei gioielli. Nel suo semplice tubino aderente color argento si sentiva appena presentabile. Guardò lui, che indossava lo smoking. Era bello come il sole, quasi regale. La mano di suo marito scivolò intorno alla sua vita, mentre con l'altra sollevava due flutes di champagne da un vassoio, porgendogliene uno. -"Sospetto che sarà una serata molto noiosa per te, ask, ma abbi pazienza. E mi raccomando, solo un sorso, non di più. Guarda che sono serio." le sussurrò in un orecchio. Era per metà girata verso di lui, conscia di come la sua schiena aderisse al suo braccio. -"Promesso. Solo un sorso. Oh, ma che dici? Posso mai annoiarmi? Sono qua per te e con te!" -"Sei la mia salvezza. Con te mi annoierò di meno io." ripose lui, sorridendole grato. Poi la guidò in mezzo alla folla. Le ore seguenti trascorsero in un baleno. Can era affascinante come non mai, garbato con tutti e sembrava conoscere chiunque incontrasse. La presentò con disinvoltura e lei vide la curiosità negli occhi della gente, che certo si chiedeva che tipo di relazione ci fosse tra loro. Nessuno dei due spiegò nulla. Sul palco Can fu chiamato e premiato, inondato da una vera e propria ovazione. Sorrise, strinse mani, abbracciò tutti quelli che erano vicini a lui. Gli applausi, iniziati con l'annuncio del suo nome, continuarono a lungo scroscianti. Il pubblico si alzò in piedi, applaudendo in crescendo, quando lui alzò in alto la statuetta, dedicandola a tutti i presenti. Ringraziò in lingua turca, inglese, tedesco, italiano gli organizzatori, i suoi manager e i componenti delle troupe. Tornò a sedersi al suo posto, accanto a Natalia e ai suoi collaboratori. Vi rimase ancora un po', giusto il tempo di concludere la cerimonia delle premiazioni e, alcuni secondi più tardi, si alzò per salutare qualcuno che stava andando via. Natalia rimase ferma per un attimo, la mente che spaziava. Poi sentì la mano di Can su una spalla. -"Va tutto bene?" le chiese -"Sì, certo." rispose -"Allora che ne dici di andarcene?" Lo guardò -" Davvero vuoi andare?" disse. Lui la fece girare verso di sé. -"Sì. Andiamocene". disse e, senza perdere un altro momento, intrecciò la mano a quella di lei e la condusse fuori dal teatro. Fece cenno a un taxi fuori e pochi secondi dopo correvano nell'oscurità, diretti a casa. Natalia teneva il viso rivolto al finestrino e lui non riusciva a capire cosa stesse pensando, o provando. -"Nat, baby, cosa c'è?" Le prese la mano e portò le sue nocche alle labbra. Lei rabbrividì in risposta. -"È stata una cosa così pesante per te?" continuò. - "No" rispose lei piano. "No, non lo è stata. Ma... mi ha un po' stordita." -"Perché?" chiese ancora. -"Perché da stasera ho avuto la piena consapevolezza di ciò che sei, di chi sei. Di tutta la tua grandezza, mio kral . Che sei tutto quello che voglio che tu sia." Se la baciò con le labbra e con l'anima. La sua Nat aveva capito veramente tutto. Ed ebbe la certezza che tutto di lei gli appartenesse. Sorridendo, gli circondò il collo con le braccia. Il cuore di lui ebbe un pericoloso sbandamento. -"Io sono l'uomo che hai conosciuto. Il tuo uomo. Questo è esattamente quello che sono. Non il Playboy dei giornali o delle feste." Il taxi si fermò e Can strinse la mano di Natalia. -"Siamo arrivati." disse. Sempre abbracciati, varcarono la soglia del loro appartamento. Lui la tirò gentilmente a sé e le catturò le labbra, un bacio più dolce e più profondo di quello che si erano già scambiati. Lei rovesciò indietro il capo e si lasciò avvolgere da quelle uniche sensazioni che le provocava la bocca di lui, mentre tracciava un caldo sentiero di baci lungo il suo collo fino all'incavo dei seni. Tremò, lui sorrise contro la sua pelle, sussurrando -"Sei così bella, Nat. Sei tutta la mia vita." In qualche modo trovarono la strada per la camera con il grande letto e le ampie vetrate che mostravano Istanbul, spettatrice e complice illuminata, del loro amarsi....... E la baciò ancor più intensamente mentre il piacere finalmente li sopraffaceva.
CAN:
"Il suo sguardo, nonostante le luci sul palco, lo vedevo su di me. Come vedevo il corpo sinuoso, muoversi con quella grazia solo sua. Ero come una falena dinanzi a una fonte di calore. Il mio stato d'animo era sofferente, combattuto dal piacere di ritirare il premio e dal fastidio di saperla lì e non accanto a me. Sentivo la necessità di guardare in fondo a quell'abisso nero dei suoi occhi e capire cosa in quel momento celassero. Non riuscivo a non guardare verso la sua direzione. Ero preoccupato, quella per lei sarebbe stata la classica prova del nove. L'ansia mi stava divorando. Non riuscivo a capire se si fosse sentita a disagio, se si fosse annoiata, se..... quanti se mi venivano in mente. Dovevo aspettare di essere solo con lei, guardarla negli occhi e soltanto allora avrei avuto le risposte. Avrei capito. E mi ha dato le conferme che aspettavo, le risposte che volevo. Lei, la mia donna. La mia folgorazione. Colei che aveva capovolto il mio mondo, la mia vita. O amore mio grande, respiro della mia anima, mio tutto.... sei stata...... brava, grande."
Natalia:
"La luce che vedevo nei suoi occhi, su quel palco, mi riempiva il cuore, lo illuminava. Percepivo il suo sguardo proprio su di me, era rivolto a me il suo discorso del futuro e delle sue aspettative. Mi confermava che sarei riuscita ad ottenere tutto ciò che avrei voluto. La sua bellezza offuscava la mia mente. Il senso di grandezza che percepivo solo a guardarlo, mi faceva tremare le gambe. La mia anima riconosceva la sua, l'avrebbe riconosciuta tra tutte. Il suo sguardo indagatore e il suo interessarsi continuamente su come stavo, mi dava un senso di sicurezza e di protezione, che avrei potuto superare qualsiasi ostacolo. Ero felice per lui. La mia anima gioiva e ne ero orgogliosa. Dovevo dargli le risposte che aspettava. Fugare anche il più piccolo dubbio. Spazzare via tutte le nuvole e rendere terso il suo cielo, anzi il nostro cielo. Dovevo tranquillizzarlo. Io ero stata bene, perché ero con lui, perché lui stava bene. Era il mio Dio greco, il mio uomo. Lui era mio. Era stato grande quella sera. Come sempre. Lui era in tutto e per tutto grande. Il mio amore grande.""Gli incontri più importanti sono stati decisi dalle anime ancora prima d'incontrarsi"
(Aamir Shad El Alì)°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
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NATALIA E CAN
RomancePuò succedere che un grande attore, cercato e richiesto da tutti rimanga coinvolto da uno sguardo casuale, dalla mano affusolata di una sconosciuta? Dalla percezione delle sensazioni di una semplice ragazza, incontrata per caso? Così ho immaginato l...