Parte 85 LA FAMIGLIA DI CAN

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"Non so dove vada la mia strada, ma cammino meglio quando la mia mano stringe la tua"
(Alfred de Musset)


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CAN:

"Parlare con mia moglie, la donna più importante della mia vita, raccontarle dei contesti in cui sono cresciuto, dove molte volte sono caduto e poi rialzato, con le mie nonne che mi hanno aiutato a curare le ferite che avevo dentro, è stato sempre bellissimo. Continuo ad onorare quelle due donne così importanti per me, che mi hanno cresciuto e si sono prese cura di me sin da piccolo, quando i miei genitori, già separati, erano impegnati a svolgere i loro lavori. Ogni volta che le racconto qualcosa della mia infanzia c'è qualcosa che comunque mi unisce di più a lei. Metterla a conoscenza di fatti di me bambino, renderla partecipe delle mie esperienze e dei miei pensieri infantili e adolescenziali, mi dà la sensazione di fondere con lei tutto me stesso, mettendola a parte di tutti i tratti e periodi della mia vita. E il vederla ascoltarmi con occhi attenti e carezzevoli nello stesso tempo, mi toglie il fiato, perché è lei che ancora mi toglie il fiato, come il primo giorno. Dal nostro primo contatto ho capito subito che era una donna speciale. I suoi splendidi occhi di velluto nero, come allora, mostrano la bambina che è in lei, sempre pronta a stupirsi ed a cogliere le meraviglie del mondo. Il senso d'infinito  del suo sguardo immerso nel mio, riesce ad trasportarci in un mondo tutto nostro. La sua dolcezza ed il suo sorriso così sincero sono capaci portare il sole anche in una giornata di tempesta.   Non si dispera mai, ma prende il buono da ogni situazione. Il suo esserci sempre, quando siamo felici e quando siamo tristi, le gambe intrecciate sotto le coperte e il suo abbraccio mentre sogno.... Il solo sfiorarla mi scalda l'anima e il cuore. Quando mi guarda, riempie i miei occhi, la mia mente e il mio cuore sempre più di lei. La mia Nat, il mio unico grande amore. Credevo di non riuscire a contenere tutto quell'amore, mi ritenevo immune da un così immenso coinvolgimento, ma, in fondo al mio cuore, sapevo che se fosse successo, sarebbe stato per sempre. Amo vedere il suo sguardo quando le faccio qualche sorpresa e voglio fargliene una che mi darà la possibilità di ammirare lo stupore in lei e nei miei figli. Il Natale per lei è diverso dalla mia concezione materialistica, per la sua cultura e la formazione religiosa diverse dalla mia. Comprerò l'abete e i decori natalizi. Lo monteremo insieme, coinvolgerò anche i bambini, mi farò porgere gli addobbi e, insieme li posizioneremo sull'albero. Sarà un'esperienza nuova per tutti e vedrà tutta la famiglia all'opera. Non ho nulla da raccontarle sui miei Natali, ma lei mi ha parlato dei suoi, di quando era piccola e aspettava questa festa con ansia. Tutti i preparativi, l'allestimento dell'albero, con i regali sotto, del presepe, i decori vari, il panettone a mezzanotte....Voglio farle rivivere tutto questo e voglio farlo vivere anche ai miei figli. Ma di presepe non ne capisco nulla, si dovranno accontentare solo dell'albero e dei doni che di certo non farò mancare a nessuno di loro. Mi informerò con Andrea sulle usanze natalizie, per fare del mio meglio."   

NATALIA E CANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora