Parte 31 IL FALSO ARTICOLO

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 "Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità."

(Friedrich Nietzsche)

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Leggendo i titoli dei giornali per l'ennesima volta, Can li gettò sul tavolo e cominciò a percorrere a grandi passi il pavimento fino alla finestra. La musica della filodiffusione non lo rilassava, come di solito succedeva. Le ultime novità sul suo breve viaggio a Smirne del giorno precedente  avevano prodotto un gran caos. Aveva già sentito i suoi manager che gli avevano detto di aspettarsi il peggio. Anche internet stava proponendo più di una notizia di agenzia.                             "Il rubacuori Can Yaman e il suo vero amore: hanno una figlia".                                                              "Can Yaman a Smirne incontra la madre della sua bambina".                                                               Erano notizie non vere, ma il danno era stato fatto. Fortunatamente, da quando era accaduto l'incidente di suo padre ed era stato parecchio tempo fuori da Istanbul, aveva mantenuto un profilo basso e nessuno l'aveva visto in giro. Siccome non c'erano stati appostamenti dei paparazzi di recente, aveva deciso di andare a trovare Asli e la piccola Alia.                                          Ma i giornalisti avevano costruito un castello di false notizie.                                                                         Aveva incontrato l'unica sua cugina, con la quale erano cresciuti come fratelli, ripudiata da suo zio, perché era rimasta incinta di un ragazzo ed erano fuggiti insieme. Il padre non la volle più vedere. Lui morì subito dopo la nascita della bambina, in un incidente di moto, lasciandole in  condizioni economiche molto precarie. Can le aiutava e ogni tanto le andava a trovare. Asli gli aveva telefonato dopo aver letto sui giornali dell'incidente dello zio, per avere notizie, mentre era ancora a New York e, dopo qualche giorno dal suo rientro, dopo averne parlato con Natalia, decise di andare da lei. Sua cugina non aveva mai chiesto aiuto a nessuno della famiglia, aveva svolto dei lavori temporanei che le avevano permesso di sopravvivere e lui, generoso e portato a fare sempre beneficenza, aveva contribuito. Da qualche giorno aveva trovato un buon lavoro ben retribuito che le avrebbe consentito di vivere decorosamente con sua figlia, senza dover più dipendere da nessuno. Tornò a Bebek contento per lei, ma il giorno dopo ebbe la brutta sorpresa.  Natalia lo raggiunse in cucina e lui le accarezzò i capelli. - "Non so cosa fare, non ho risposto alle chiamate dei miei genitori. La stampa si è accanita contro di me, hanno ipotizzato che Alia fosse la mia figlia segreta e ormai sono sicuro che mia mamma e mio papà siano già a conoscenza dei pettegolezzi sul mio conto. Dovrò dir loro tutto....Per forza!", le disse.                                                                             Can aveva avuto una giornata estenuante. Aveva parlato con suo padre e aveva telefonato alla madre, dando le spiegazioni sulla falsa notizia divulgata. Avrebbe voluto andare da loro per dire tutto di persona, magari anche del suo matrimonio, che non aveva mai interrotto i contatti con sua cugina, di averla aiutata nei suoi momenti tristi e di difficoltà, ma era importante per lui togliersi quel peso il prima possibile. Era rimasto molto sorpreso della loro reazione quando  aveva parlato di Asli e, ancor di più, quando si sentì rispondere che aveva fatto bene. Guardò Natalia con un sospiro. Lei lesse in quello sguardo il fastidio che stava vivendo e cercò di rincuorarlo, ricordandogli di smentire ufficialmente quelle falsità e di credere nel potere delle sue numerose fans che gli avrebbero creduto e perdonato quasi tutto, tranne forse che l'essersi sposato con lei in gran segreto. Non riuscirono a non sorridere di questo. Come sempre lo aveva confortato, era riuscita a strappargli un  sorriso e gli aveva dato il giusto consiglio di procedere con la smentita ufficiale. Chiamò subito i suoi manager affinché si attivassero immediatamente per organizzare una conferenza stampa. Ringraziò Dio per averla e, d'impeto le labbra di Can, calde e morbide, si posarono sulle sue. Natalia aprì la bocca mentre lui approfondiva il bacio. Le sue braccia la strinsero mentre la lingua si insinuava in lei che ebbe un fremito per il desiderio sopraffacente che la sommerse con un uragano di sensazioni. Con i suoi baci profondi, le sue carezze, il modo in cui riusciva a far cantare di piacere il suo corpo e la sua dolcezza, ebbe la certezza del loro reciproco completamento. Quando i loro corpi si fusero in quel meraviglioso atto d'unione, le strinse il viso tra le mani e le fece dischiudere gli occhi in modo che incontrasse il suo sguardo ardente, pieno di... amore. La baciò ancor più intensamente mentre il piacere li sopraffaceva.

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NATALIA E CANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora