10. Me l'aveva detto

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Soohyo's pov

“Non toccarmi, demone maligno” Hyungwon mi scansò con enfasi, quando tentai di riprendermi il guanto che mi aveva appena rubato, e che stava sventolando come uno stupido bambino viziato.

“Scusami, non riesco a sentire i lussuriosi fintamente puri, nonché ex abitanti di quel luogo spettrale chiamato paradiso” mi portai una mano dietro l'orecchio e strinsi platealmente gli occhi, come per aguzzare l'udito “No, davvero, sento soltanto un fastidioso ronzio-”

“E' il suono della tua voce che ti ritorna indietro!” mi rispose con convinzione, ed io non riuscii proprio a non esplodere in una grassa risata, nel sentire quella sua infantile provocazione: mi divertiva così tanto “E poi magari se ti alzassi dalle cosce allenate del tuo scopamico, magari-”

“Due cose non mi quadrano in questa frase” intervenne Yoongi, che stranamente fino a quel momento fu piuttosto silenzioso e sulle sue “Intanto la parte dello scopamico, perché non credo che siano scopamici-”

“Esatto!”

“-ma soprattutto la parte delle cosce allenate! Hyungwon, con chi credi di star parlando?” Yoongi si portò una mano sul petto, ed io tentai, tentai davvero di fingermi anche solo un po' contrariata nel sentire quella affermazione, ma fallii miseramente, ridendo a squarciagola, tanto da contorcermi su me stessa, sotto lo sguardo corrucciato del mio fidanzato, che fino a quel momento stava sorseggiando tranquillamente una bottiglia di vino bianco che teneva in mano.

“Cosa vorreste dire?” rispose biascicando, con un mezzo ghigno sulle labbra “Le mie cosce sono allenatissime! Anzi, Hyungwon, grazie”

“Non volevo farti un complimento” rispose atono l'altro, prendendo a limarsi il pollice, con una limetta che uscì dalla tasca della sua giacca “Volevo puntualizzare il fatto che proprio lei, di lussuria, non può parlarne”

“Io cerco solo di ricordarti quanto tu stia prendendo le sembianze di uno sporco essere umano, caro il mio Lucifer” inarcai un sopracciglio ed incrociai le braccia al petto, sistemando il bacino sul ragazzo sotto di me, che finse uno sbuffo e poggiò le mani sulle mie cosce, strette in un pantalone di pelle decisamente poco sobrio, prima di poggiare la guancia tra le mie scapole, mentre la mia mano prese posto sulla sua, facendo incrociare le nostre dita, mentre quell'inquietante sensazione che descrivevano nei libri, in cui la bocca dello stomaco si chiude, facendo spazio ad un tumulto di emozioni che vagano nel resto del corpo, prese piede come accadde spesso anche in passato. Frustrante.

“Potreste smetterla di nominare i vari appellativi con i quali quella stronza egocentrica si fa chiamare?” chiese retoricamente il semi-angelo, auspicando sicuramente ad una risposta positiva.

Yoongi ridacchiò, così come Minhyuk, che fino a quel momento non si intromise nella nostra conversazione, perché troppo impegnato nel leggersi la bibbia, commentandone di tanto in tanto i passi che lui credeva “stupidi ed artefatti”, preferendo attenzionarsi su quello che su i nostri futili chiacchiericci.

Accadeva spesso, questa situazione, tra di noi: noi cinque – disguidi a parte – ci ritrovammo spesso a tenerci compagnia, parando di cose che solo noi conoscevamo, che riguardavano il nostro passato, rendendoci conto di quanto preferissimo la nostra attuale convinzione.

“Il capo” Yoongi si fece la voce grossa, roteando gli occhi, beffeggiandola “La fanno apparire una creatura pura ed incantevole-”

“Yoongi, la fanno apparire un uomo” rise di scherno Minhyuk, sventolando il libro sacro che teneva tra le mani, tenendolo da un angolo – quel gesto avrebbe messo i brividi a chiunque – “Grande, grosso, e con una folta barba bianca!”

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