67. Candele

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Doyoung's pov

Furono dei giorni talmente poco movimentati, quelli, da farmi anche sospettare di averne vissuti di estremamente attivi durante i mesi precedenti. Era forse un regalo per aver sopportato tutto quello? Peccato che, noi, a quella noiosa tranquillità non c'eravamo proprio abituati, nonostante la agognassimo quando la sentivamo troppo distante da noi.

Fu proprio quello l'argomento del giorno, con Jungkook, che in quel momento stava scarabocchiando su un pezzo di stoffa – che Wonho avrebbe dovuto utilizzare come modello per decidere quale tovaglia utilizzare quella sera, ma io non osai contestare la sua ambigua scelta – con una mano premuta su una guancia, che unita al suo broncio scocciato mi fece sorridere intenerito.

Come una manna dal cielo, però, quel giorno un uomo entrò nella sala principale, convinto di trovare ancora alcuni residui del pranzo, ma trovando semplicemente noi, seduti anche in maniera poco consona, perché mentre sorseggiavo il mio caffè macchiato, avevo poggiato i polpacci sulle toniche cosce del mio amico, troppo impegnato a fantasticare e ad usare le sue amate matite per lamentarsene.

“Signor Lee, si sente bene?” chiesi, prendendo una posizione più composta, drizzando la schiena e sistemando le mani sulle mie ginocchia, nonostante quello fosse il mio momento di pausa.

“Sinceramente no...” mormorò l'uomo, sedendosi al tavolo con noi, come se lo avessimo invitato, e Jungkook dovette pensare la mia stessa cosa, dato che inarcò un sopracciglio poco convinto ma continuando comunque a disegnare come se nulla fosse, scarabocchiando quelli che mi parvero piccoli uragani, ma esageratamente belli per essere semplici schizzi che sarebbero semplicemente finiti nel cestino.

“Cosa succede?” chiesi curioso, poggiando i gomiti sul tavolo e sistemandomi le mani sotto il mento, continuando a guardare l'uomo che sospirò stanco ed inclinò indietro la testa, spostandosi i capelli, con un taglio davvero brutto per un uomo bello come lui, che avrà avuto all'incirca quarant'anni, ma che sembrava averne il doppio.

“Mi dispiace parlarne con voi, perché immagino che per voi sia ancora peggio...” si morse il labbro incerto sul da farsi, ed io continuai ad osservarlo curioso, con l'intento di spronarlo nel continuare “ma da quando non c'è più la signora Choi, l'hotel sembra non essere lo stesso”

“La conosceva?” chiese stizzito Jungkook, alzando immediatamente lo sguardo su di lui e bloccando l'andamento della sua mano.

“La conoscevano tutti” sorrise malinconicamente l'uomo, abbassando lo sguardo sul bordo del tavolo “Io vengo qui ogni anno, ed ogni anno l'ho trovata, sia per le vacanze estive che per quelle invernali. Spesso durante la settimana bianca prendevamo il tè insieme... era molto stimolante parlare con lei, ed il pensiero che la prossima volta, quando ritornerò, lei sarà via, mi fa provare davvero una brutta sensazione”

Lo sguardo del mio amico si incupì, ed io poggiai una mano dietro la sua schiena, premendo la mano contro essa per invitarlo a non dire cose sconsiderate a causa della rabbia, e lui sembrò ascoltarmi, perché semplicemente inspirò con forza dal naso e socchiuse gli occhi, stringendo la mano intorno alla penna con così tanta forza che mi domandai come ancora non l'avesse spaccata.

“E' stato un duro colpo per tutti...” gli diedi ragione, sapendo che, infondo, probabilmente, avesse ragione davvero: la signora Choi era sempre stata con noi da quando l'hotel aveva aperto, ed era come un punto fisso non solamente per noi ma anche per i clienti, con i suoi affabili sorrisi e la sua voce tranquilla sarebbe stata in grado di mettere a proprio agio chiunque “E del resto come sta?” sviai poi il discorso, però, perché vedere Jungkook in quelle condizioni – che ancora, nonostante tentasse di fare l'impossibile per far notare di averla superata, stava abbastanza male da cambiare espressione anche solamente nel sentire pronunciare il suo nome – era l'ultima delle mie intenzioni, ed il nostro cliente parve prendere di buon grado quella mia proposta di conversare, tirando un altro sospiro stanco.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora